Capitolo 12

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 <<  Passerò  a prenderti più tardi  >> disse Carl prima di richiudere il finestrino.

Non rimasi a guardare la sua macchina andar via , preferendo entrare dentro il ristorante per evitare di arrivare in ritardo.

Appena varcai la soglia della porta , un maitre mi venne incontro  chiedendomi se avessi prenotato qualche tavolo , ed io , che non avevo la minima idea di come fosse organizzata la cena , rimasi in silenzio, interdetta.

<<  Lei è con me  >> disse un vocione alle mie spalle.

Il signore con cui stavo parlando si girò molto lentamente e annuì con la testa mentre io guardavo Simon un po’ imbarazzata, consapevole che il mio nervosismo sarebbe cresciuto se avessi fatto altre gaffe.

<<   L’accompagno io al tavolo  >> disse Simon al maitre.

Era vestito di tutto punto con un smoking grigio e una cravatta color panna e aveva un’aria ancora più autoritaria del solito.

Mi avvicinai lui cercando di sembrare disinvolta <<  Buona sera  >> esordii facendogli spuntare un sorriso mentre ci avvicinavamo al nostro  tavolo  al centro della sala. Studiai per qualche istante la panca circolare di velluto che lo circondava e rimasi sorpresa nel non vedere ancora nessuno.

<<  Siamo solo noi ?  >> chiesi a Simon prima di sedermi.

<<  Credo proprio di no  >> rispose rivolgendo lo sguardo verso l’entrata e facendo voltare anche me.

I ragazzi erano appena arrivati ed avevano finito di parlare con il maitre che gli stava indicando il tavolo; non ci misero molto a raggiungerci e dopo averci salutato cominciarono a prendere posto.

<<  Mi piace questo vestito  >> mormorò al mio orecchio mentre mi dava un bacio sulla guancia.

Arrossii lievemente <<  Neanche tu sei male –  dissi indicando la sua camicia nera poi abbassai lo sguardo e guardai le sue scarpe – bei stivali!  >> esclamai ironicamente.

<<  Sono comodi  >> sbuffò <<  Certo come no, dillo che sei andato nel reparto delle donne  >>

<<  Mai sentito parlare di stivali da uomo?  >>

Quando tutti ebbero preso posto Simon – che si trovava di fronte a me – schioccò le dita ed immediatamente un cameriere si avvicinò al nostro tavolo con una fila di menù.

Lessi accuratamente i nomi dei piatti in italiano, aiutandomi con la traduzione per capire di cosa si trattasse.

<<  Cosa ordinate ?  >> chiese con un pesante accento italiano,  un ragazzo che teneva in mano un tablet per le ordinazioni.

<<  Io vorrei – esordì Simon –  il menù a base di pesce  >>

<<  Per me una pizza margherita e una macedonia . Grazie  >> disse Zayn e poi indicò Liam  <<  Io vorrei gli spaghetti alla bolognese  e una bistecca ai ferri  >>

Niall ordinò riso agli scampi, insalata di mare  e patate al forno.

<<  Io invece … vorrei un piatto di lasagne e delle patatine fritte  >> dissi quando capii che era il mio turno.

<<  Due lasagne e patatine fritte  >> ribadì Harry mettendomi un braccio attorno le spalle.

Il cameriere fece un piccolo inchino e ci disse che le nostre ordinazioni sarebbero arrivate presto.

Intanto avevo l’impressione che Simon ci stesse studiando, soffermandosi con particolare attenzione su di me e , quando me ne accorsi sentii che il braccio di Harry era diventato bollente.

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