Capitolo 17

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<< Buon lunedì  >> mi salutò Carl prima di ripartire con l’auto e sparire in mezzo al traffico.

Era abbastanza inusuale che ci fosse una fila tremenda, di solito le persone preferivano prendere i mezzi pubblici, soprattutto se dovevano girare in quel quartiere.

Sospirai profondamente avvicinandomi all’entrata dell’Hotel. Quella mattina  ero abbastanza stanca perché ero andata a letto tardi per finire di completare un capitolo e la cosa strana era che avevo impiegato troppo tempo per scrivere solamente 3 pagine e mezzo.

Arrossii leggermente quando pensai che la colpa di tutta questa lentezza era dovuta ad Harry: avevo passato troppo tempo a pensare a quanto desiderassi abbracciarlo o stare con lui, anche solo per un minuto. Scossi la testa e chiusi gli occhi per scacciare via quei pensieri.“Niente Harry. Oggi si lavora”.

<<  Buongiorno  >>.

Era strano come  una sola parola pronunciata da quella persona potesse mandarmi in tilt. Non avevo mai pensato che Harry potesse innescare una serie di emozioni indefinite dentro di me.

<<  Ehi Harry  >> lo salutai con il tono più calmo e controllato che riuscissi a fare in quel momento.Dentro di me sentivo il cuore che martellava all’impazzata e quando i miei occhi incontrarono i suoi per un momento credetti di aver perso un battito.

“Ehi Sara – pensai – E’ Harry, il solito Harry di sempre, sta calma”.

Sì, lui era il solito Harry ma ero io che non ero più la stessa: da qualche tempo avevo iniziato a vedere le cose con un’ottica diversa, avevo cominciato a prendere in considerazione Harry non più come un amico ma forse come qualcosa di più. L’unica cosa che mi dispiaceva era  che avevo fatto passare troppo tempo prima di  iniziare a capirlo e a breve non avremmo avuto più così tante occasioni per stare insieme.

<<  Come siamo pensierose oggi  >> esclamò mentre ci dirigevamo sul set. Lui a differenza mia era già truccato e vestito per iniziare a registrare.

<<  Sono solo stanca  >> affermai con un mezzo sorriso posando la mia borsa sul divano  blu scuro davanti a me  per poi mettere sull’appendiabiti la mia giacchetta.

<<  Signorina Bennet! Perfetto… è arrivata!  >>.Esclamò una voce femminile sempre più vicina. <<  Io sono Angie. Oggi Jasmine non è potuta venire perciò la sostituisco io  >>  si presentò una tipa abbastanza bassina e grassottella , con i capelli neri e qualche meches bionda.

<<  E’ un piacere Angie  >> le sorrisi , cercando di mostrarmi cordiale.

<<  Bene! Allora…  appena ha finito di sistemare le sue cose mi trova in camerino alla solita postazione  >> rispose lei avviandosi lungo il corridoio.

<< Allora… tu sei seduta sul divano, ti alzi, ti avvicini alla televisione e ti comporti come se stessi cercando qualcosa. Okay? >> .

<<  Okay  >> ripetei concentrata.

<<  Ad un tratto si apre la porta ed entrano tutti i ragazzi. Questo passaggio è importante, perché inquadreremo te e dovrai comportarti come se fossi sorpresa. Quello che vedi davanti a te ti riempie di gioia, mi raccomando!  >>.Chris parlava a raffica, continuando a girare la testa da tutte le parti per osservare la gente che ci girava attorno, tutta indaffarata. Fece una pausa dal suo discorso e diede degli ordini a dei tecnici.<<  Fra  dieci minuti si gira - disse prima di allontanarsi. – Non posso credere che siamo al penultimo giorno di riprese. Vi voglio tutti scattanti!  >>.

Mi sedetti sul divano allestito per la scena e continuai a studiare il copione attentamente: se dovevo sembrare commossa dalla felicità, l’unica cosa che potevo fare era pensare a qualcosa che mi facesse venir da piangere.

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