"Una donna che pensa, dorme coi mostri."
Adrienne Rich.
"Sì, mi ha baciato" ripeto per la terza volte a Jane che mi guarda impietrita. E poi sento un urlo assurdo. Assordante. Squillante.
"Finalmente" urla sbattendo le mani. Iniziamo a parlare della serata e di com'è successo. Lei è in tuta, rosa ovviamente, ed io proprio non capisco come faccia ad essere più presentabile di me nonostante io stia ancora vestita con pantalone e maglia. "Sai l'ultima?" continua sistemandosi sul letto "Circa un'ora fa è piombato qui Liam che ti cercava ma poi ha finto di volere me e i miei appunti solo che so perfettamente che non prenderebbe mai i miei appunti" dice addentando un biscotto e ridendo. Ma che strano.
"Davvero?" dico sono senza parole. Non solo ha il coraggio di accusare me di essere una persona materialista, ma ha anche il coraggio di venire a farmi la predica. Io.. .io... io non lo sopporto.
Faccio un sospiro a metà tra un urlo e un lamento. Mi siedo accanto a lei e le rubo un biscotto al cioccolato, Jane mi guarda stranita. "Sì, davvero. Era più nervoso del solito. Non so però cosa volesse esattamente. E' arrivato, ha guardato il tuo letto e mi ha chiesto dove fossi. Io ho risposto che non erano affari suoi e lui ha finto di averlo chiesto solo perché erano le dieci e si chiedeva dove eri finita. Poi ha cambiato discorso chiedendomi se potevo dargli gli appunti di storia dell'arte. Solo che lui non prenderebbe mai i miei appunti... non prenderebbe mai appunti, in realtà. Soprattutto se sono le dieci di sera! " dice tra un biscotto e l'altro. Che strano, perché Liam dovrebbe cercarmi? E perché dovrebbe volere gli appunti di Jane a quest'ora?
Nel chiasso che c'è nella mia mente, avverto la vibrazione del cellulare e lo prendo convinta che sia Mark, la mia calma. Con grande meraviglia, invece, scopro che ho ben cinque messaggi non letti. Tutti di Liam.
"Sono passato per prendere gli appunti da Jane ma tu non c'eri. Che fine hai fatto?"
"Avevi detto che andavate a farvi solo un giro"
"Porca puttana, Meredith, mi rispondi?"
"Rispondi appena leggi i messaggi"
"Sei in stanza? Se sei per strada vuoi che passo a prenderti? Se ha fatto qualcosa lo ammazzo quel bastardo"
Prendo un secondo per raccogliere i pensieri, perché è così importante dove fossi? E perché tutta questa preoccupazione? E la cosa assurda è che mi fa stranamente piacere. Non la parte dove chiama bastardo Mark, questo è ovvio. Ma quando si preoccupa per me è così... Liam.
"Hey, sto parlando con te" Jane mi risveglia dai pensieri, o incubi, potremmo dire.
"Ehm.. si, scusa. Dicevi?""Secondo me ha una cotta per te" si alza lasciando cadere le briciole dei biscotti. Non capisco se l'idea mi piaccia o meno, so di per certo che però mi spaventa. Così decido di non risponderle. Quindi, vedendomi muta, aggiunge "non puoi negare per sempre l'evidenza, Meredith. Ricordi lo scorso anni?" improvvisamente in me riaffiorano i ricordi di un'ingenua Meredith che era così stupida da pensare di poter piacere ad uno come Liam.
Ignoro la sua domanda e mi avvio al bagno.
****
Oggi inizio il corso di scrittura creativa con Jessica, che sceglie quasi sempre corsi diversi da Rob, il fratello gemello, per sentirsi un po' più libera, poi ci saranno Sam e... Liam. Sono nervosa all'idea di rivederlo dopo ieri sera e dopo non avergli più risposto.
Indosso una T-shirt grigia piuttosto aderente, e imbarazzante, jeans neri altrettanto aderenti e, ovviamente, gli anfibi, lasciando anche oggi i capelli come cazzo vogliono stare. Anche se non si direbbe ho passato quasi mezz'ora a decidere cosa indossare, per poi vestirmi come se andassi in terza media dato che sulla maglia c'è scritto "I love my dad". Cosa cazzo mi è passato per la testa?
Non ho visto Liam per tutto il giorno e sono in ansia per quando accadrà. Prima dell'ultima lezione, quella di scrittura creativa, ci incontriamo tutti nel parcheggio.
"Sì ma dai, io sono contenta di poter scrivere il cazzo che mi pare su quei cazzo di fogli" dico in tono nervosetto anche se la conversazione è abbastanza calma. Tutti scoppiano a ridere ma io sono piuttosto seria.
"D'accordo, Meredith, tranquilla" interviene John ridendo.
Mark e Matt non ci sono perché avevano gli allentamenti di nuoto. Il sangue smette di arrivarmi in testa appena vedo arrivare Liam. Oggi è più carino del solito. Ha i capelli neri, gli occhi azzurri e i muscoli che guizzano fuori dalla T-shirt nera lo rendono ancora più sexy.
Cosa? Ancora più sexy? Perché, prima lo era? E come cavolo sono arrivata a pensare che Liam oggi è carino? Mi sto solo lasciando condizionare da quello che ieri mi ha detto Jane.
Smettila di pensare Meredith. Smettila di pensare. Diventa stupida.
"Hey ragazzi, direi che è arrivato il momento di entrare in aula" si ferma, guarda tutti, tutti acconsentono, e tutti si dirigono verso le aule.
"Bella T-shirt" dice superandomi, e io maledico me stessa per aver trascorso mezz'ora del mio tempo per decidere cosa indossare e per essere giunta ad una delle conclusioni più orribili a cui potessi arrivare.
Sam ed io ci sediamo in seconda fila mentre Jessica si siede nell'ultima accanto ad un nuovo ragazzo piuttosto carino che mi pare si chiami Matt, forse è per questo motivo che si è seduta lì. E' pazza di Matt praticamente dal primo giorno che si son visti. E io spero che un giorno avranno entrambi il coraggio di dichiararsi.
Liam, invece, siede accanto a me. E al mio cuore manca un battito.
Fingo che la sua presenza non mi tocchi minimamente e mi concentro sulle parole del mio nuovo professore.
"Buongiorno ragazzi, io sono il Professor Thomas. Voglio iniziare col dirvi che in questo corso, non dovete fare altro che essere voi stessi. Le paure? Trasformatele in punti di forza. Il dolore? Altrettanto. Vincete voi e la vostra scrittura. Lasciate che i vostri pensieri parlino e, soprattutto, lasciate che il vostro cuore si liberi" parla con una certa teatralità che in qualche modo gli dona. Non sarà tanto anziano, anzi. Probabilmente non supererà i quarant'anni, ma ha un che di saggio.
"Voglio leggere emozioni, amore, dolore, tutto. Immergetevi nella vostra scrittura a partire da..." guarda l'orologio "adesso".
Tutti restiamo confusi e poi aggiunge "Giusto, non vi ho detto qual è il tema di oggi..." e poi scrive in grande alla lavagna: "NUOVI INIZI." Ci sorride, e poi torna a sedersi dietro la grande scrivania.
Non so cosa pensare, Liam non accenna neanche a salutarmi ed io mi sento così confusa. So che probabilmente avrei dovuto rispondergli, ma proprio non sapevo cosa dire. Non ci sono mai stati problemi del genere tra di noi.
"Beh il nuovo inizio per te sarà facile da scrivere. Consiste nel non rispondere più ai vecchi amici per uno stronzo figlio di papà qualunque" Liam parla a voce bassa e picchietta la penna sul banco, distraendomi dai miei pensieri. E' snervante anche in questo. Sospiro pesantemente e fingo che non esista. Ma non funziona a lungo dato che lo sento avvicinarsi di più.
Continuo a fissare il foglio in cerca di una possibile ispirazione ma il ticchettio della sua penna, il suo respiro e il solo fatto che lui mi stia così vicino mi distraggono. Lo sento sporgendosi verso il mio orecchio "Mi sbaglio?" e in questi momenti ricordo ancora una volta il perché lo odio. Mi volto di scatto e lo incenerisco con lo sguardo.
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TELL ME WHAT I WANT.
RomanceCosa accade quando i ricordi si confondo col presente? Cosa accade quando tutto quello da cui sei scappata ritorna a perseguitarti? Meredith Hall frequenta il secondo anno dell' Università di Washington. La sua vita è apparentemente quella di una...