Mi avvio a passo spedito verso la mensa ormai quasi vuota.
Faccio un bel respiro prima di aprire la grande porta anche se so perfettamente che mi hanno notata tutti, dato che è di vetro.
Entro e percepisco immediatamente lo sguardo di Mark misto al furioso e il "ti strappo i capelli", simile a quello di Jane, diciamo. Non appena arrivo, le mie amiche si voltano verso la mia direzione ma capisco subito che lo sguardo non è rivolto a me, ma a quello che c'è alle mie spalle. Fa che non sia lui. Fa che non sia lui. Fa che non sia lui. Ti prego, fa che non sia lui. Mi volto.
Cazzo! E' lui.
Liam entra a passo spedito, si riavvia i capelli dietro mentre si siede accanto a Rob prendendogli il panino. Io resto lì, quasi alla soglia, impalata come se avessi visto un fantasma.Vorrei chiudere gli occhi e ritrovarmi in Alaska, da sola e senza problemi. Ma niente, sono ancora qui e devo affrontare questa situazione.
Prendo coraggio, e vado a prendere ciò che ne resta del pranzo. Cerco di impiegarci il più tempo possibile ma resta solo una porzione di qualcosa che somiglia alla pappina per bambini insieme ad un'insalata. Quindi, vada per l'insalata.Sul tavolo, però, già preparato c'è un vassoio pieno dei miei piatti preferiti.
"Ti avevo già preso il pranzo e ti avevo aspettato, ma poi avevo fame ed ho mangiato" mormora Mark mentre si guarda le mani, mi sento una grande stronza. Sorrido in segno di scuse perché non saprei cosa dire e scambio volentieri i due vassoi.
Fingo che mezz'ora fa le mie labbra non fossero sulle labbra di un altro. Che il mio cuore non batteva per un cuore di un altro. Fingo che mezz'ora fa, non volevo qualcun altro.L'unica cosa positiva è che nessuno chiede il perché della mia assenza... o quella di Liam. Probabilmente sono ormai tutti abituati, dato che l'anno scorso è già successo diverse volte ma Mark... il mio povero ragazzo dai capelli biondi e gli occhi verdi, non ne ha idea del disastro che sono.
"Sei una grande stronza, dopo devi dirmi cos'hai fatto con Liam" bisbiglia Jane al mio orecchio, non rispondo perché è meglio così.
Quando ho terminato - dopo quasi quindici minuti - metà della carne che mi ritrovo nel piatto, mi rassegno al fatto che non ho fame e non posso prolungare questo silenzio ancora a lungo.
Ho sentito Liam che parlava con John e Rob, Sam chiacchierava con Matt e Jessica mentre Candice e Jane sono andate via cinque minuti fa poiché la loro prossima lezione si trova dall'altra parte del campus. Mark è rimasto in silenzio, percepivo i suoi occhi su di me ma sono troppo vigliacca per riuscire a guardarlo negli occhi.
"Dobbiamo parlare" la sua voce è dura e forte, ma non lascia trasparire nulla. Mi sta accanto aspettando che mi alzi e so che glielo devo, non posso sottrarmi.
Pendo la mia borsa e mi reco verso l'uscita con Mark che si ferma nella piccola piazza dopo la mensa.Non ho il coraggio di avviare la conversazione e non ho idea di cosa pensi che sia successo, quindi aspetto pazientemente che sia lui a dire la prima cosa.
Sono un disastro."Eri con Liam, questo lo so. Dov'eri e cosa facevate?" ha gli occhi puntati esattamente nei miei, ma io non ho il coraggio di sostenere il suo sguardo, né tantomeno l'intera conversazione. Mi avvicino ma come accade a me con Liam -eccetto oggi-, Mark si allontana. Ora so come ci si sente. Sento quasi le gambe cedermi, ma mi costringo ad alzare il viso e guardarlo nei suoi stupendi occhi verdi.
Faccio un grande respiro, e provo a spiegarmi."Eravamo al bosco, mi ha solo aiutato con la faccenda di mia madre. Ti prego, credimi Mark." Mi avvicino e questa volta non si allontana, forse ho ancora una speranza. "Sì, di rovinarlo", bisbigliano.Fissa un punto non chiaro alle mie spalle e dopo qualche istante di silenzio lo sento dire "Ti ha baciata?" Credo di aver sgranato così tanto gli occhi che a momenti li vedrò cadere come palline da ping pong per tutti i gradini che portano all'altra piazza. Resto in silenzio per un secondo, un secondo che provo a sfruttare per considerare tutte le varie conseguenze che ci sarebbero se rispondessi la verità o provassi a mentire.
E la conclusione è che so che lo perderò... indipendentemente da ciò che farò. E allora se comunque sono destinata a vivere senza di lui, voglio che almeno sappia la verità. Questa, verità. Se la merita.
"Sì", se voglio che tra noi funzioni devo essere sincera, anche se questo significa che potrei perderlo. Lo leggo dai suoi occhi quanto è deluso. Vorrei potergli portare via quel dolore che sono esattamente io a causargli, vorrei poter essere diversa, smettere di commettere errori. Ecco perché mia madre mi odia.
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TELL ME WHAT I WANT.
RomanceCosa accade quando i ricordi si confondo col presente? Cosa accade quando tutto quello da cui sei scappata ritorna a perseguitarti? Meredith Hall frequenta il secondo anno dell' Università di Washington. La sua vita è apparentemente quella di una...