TREDICESIMO CAPITOLO - SECONDA PARTE.

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Dopo un'ora passata a rigirarmi a letto, ho deciso che una passeggiata lungo il lago non sarebbe stata una pessima idea.
Ammetto che questa tranquillità mi è mancata. Da dove vengo, in Texas, ero circondata spesso da tutto questo. Il mio era un quartiere tranquillo, come quello dei film in cui i vicini si vogliono tutti un gran bene. Ora, a Seattle, mi sembra tutto diverso. Non c'è più mio padre a pararmi il culo, non c'è più il Professor Hills ad invogliarmi a seguire i miei sogni, non c'è più un pianoforte nella mia stanza e non c'è più tanto dolore che mi perseguita. O quello sì?
Ora c'è con sicurezza la consapevolezza di dover crescere, di dovermi costruire un futuro e prendere le scelte giuste, la voglia di ricostruire un rapporto con mia madre.
La passeggiata è durata più del previsto e indossare uno di quei vestitini estivi non è stata un'ottima idea dato che ho rimesso piede in casa solo quando ormai si era fatto buio e fuori aleggiava il primo vento d'autunno.
A cena ho preferito non scendere e così Olga ha portato per me in camera della pasta al formaggio squisita, stavolta ho mangiato quasi tutto.
Ora, passate le nove, e dopo aver riletto quasi tutto "Emma" dell'Austen, credo sia arrivato il momento di accendere il cellulare.
Lo schermo si illumina e vibra varie volte: quattro chiamate da Jane, due da Jessica ed una da Sam. Il mio cuore ha smesso di battere al pensiero che Liam non abbia notato la mia assenza ma quando, dopo essere comparsi messaggi da parte di quasi tutti i ragazzi e, per ultimo, è comparso il suo nome, penso che il cuore ha ripreso a battere il doppio.
Ovviamente ho saltato tutti gli altri messaggi incerta e impaurita di vedere cosa si nascondesse dietro quello di Liam ma questo messaggio è il mio unico spiraglio di speranza, se ci sarà scritto anche solo un "mi manchi", non importa quanto lontano sia, e non geograficamente, io lo raggiungerò.
Prendo coraggio ed apro il messaggio: 

"So che sei partita, spero che tu stia bene. Mi dispiace tanto, mi manchi"

Interpretare i pensieri di Liam è sempre stato un mistero ma questa volta probabilmente è anche peggio o forse è troppo semplice capire ma la mia mente si rifiuta di accettare che, per quanto gli manchi, non prova le stesse cose che io provo per lui. Non è innamorato di me così come io lo sono di lui. Scalerei montagne intere solo per vedere quei suoi occhi luccicare in cima come quando stavamo assieme. Ma non importa cosa io pensi di fare per lui perché lui sarà sempre troppo distante, sarà sempre troppo Liam ed io troppo Meredith. E la Meredith che sono è troppo diversa dal Liam che è. Ma dirò "è finita" solo quando lo sentirò dire da lui con i suoi occhi azzurro cielo nei miei verde mare.


L'altro ieri sera ho poi deciso di non rispondere al messaggio, spegnere il cellulare e di non scendere per ridare il piatto ad Olga. Ho deciso di non uscire di camera neanche per la colazione di ieri mattina, e quando mia madre ha bussato alla porta ed ho risposto che non avevo bisogno di nulla, mi ha lasciata sola col mio dolore senza insistere. A pranzo, una volta terminato "Emma" ed aver iniziato "Orgoglio e pregiudizio" ho poi deciso che era ora di affronta la situazione. Mi sono vestita ed ho pranzato con mia madre ed Olga, al pomeriggio siamo andate in centro ed ho scoperto che si sono conosciute cinque anni dopo la sua "fuga" che però non era segreta per nessuno ma anzi, decisa da mio padre e forse anche un po' da lei. Si erano incontrate in ospedale durante una delle terapie e da lì erano diventate amiche per la pelle. Olgaè guarita l'anno seguente mentre mia madre ha continuato la sua lotta. La bellissima donna dagli occhi castani, ha trenta cinque anni ed è sposata con un pezzo importante nella contea di Whatcom, che però è spesso fuori per lavoro. Quella casa, la bellissima casa, è un regalo di Olga a mia madre. Non ho ben capito il perché ma oltre ad avere denaro da spendere, Olga sembra essere stata la voce della ragione di mia madre. Colei che l'ha portata con i piedi per terra. E, cosa più assurda, mia madre è fidanzata con suo fratello, David, anche lui pezzo importante nonché collega di Bairon, marito di Olga.

La cena è stata piacevole, in compagnia delle due donne più diverse che abbia mai visto, oltre me e Jane, questo è ovvio. Ma Olga ha tutto eccetto l'aria frivola che mia madre si porterà dietro per sempre, piedi per terra o non.

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