DECIMO CAPITOLO.

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Ho praticamente trascorso metà del pomeriggio a prepararmi, anche se non so perché dato che è solamente Liam. Mi ha visto qualche volta senza trucco al mare, o quando qualche sabato siam tornati tardi ed ero distrutta, o il lunedì mattina dopo le "brevi" chiacchierate di Jane che mi tengono sveglia tutta la notte prima, o dopo aver passato un giorno sui libri... e poi mi ha vista due o tre volte in pigiama. Certo, quando sapevo che i ragazzi passavano la notte da noi ragazze, sceglievo sempre i pantaloni corti con canottiere sexy – per quanto possa essere sexy una come me in pigiama – ma era pur sempre un pigiama. Eccetto ieri sera, questo è ovvio.
Ad ogni modo ho optato per un vestito bianco aderente fin sopra le ginocchia e senza maniche con uno scollo a cuore, per mettere in risalto il petto niente male che mi ritrovo – nella mia testa -, anche se Candice batte tutte, ho scelto questo vestito perché ne approfitto finché mi resta ancora un po' di colorito residuo delle vacanze, poi tacchi e capelli ondulati.

Jane non ha smesso di sorridere da quando, stamattina presto, mi ha svegliata per sapere per quale motivo Liam le avesse chiesto quali sono i miei fiori preferiti e quindi le ho dovuto spiegare l'intera situazione. Dirlo a qualcuno mi ha fatto sentire meglio, molto meglio. Ma non cambia quel senso di vuoto che sento alla pancia quando penso a cosa ho fatto a Mark. So che starà meglio senza di me, continuo a ripetermi... eppure continua a mancarmi, continua a non funzionare.

Alle sette precise sento bussare, Jane si fionda alla porta anticipandomi sui tempi anche se so con certezza che anche una tartaruga sarebbe più veloce di me quando cammino con scarpe alte.

"Buona sera belle signore" Liam si sporge al di sopra di Jane per vedere – suppongo – me. Jane si fa da parte e il mio cuore manca un battito vedendo arrivare Liam con delle rose blu, le mie preferite. Il suo sorriso si allarga e penso che, forse, non sono così male stasera.

"Sei belissima" sussurra quando mi saluta con un bacio sulla guancia, "anche tu non sei niente male".

Anche tu non sei niente male? Ma cosa mi è saltato in testa? Sono passata dall'ignorarlo al fargli dei mezzi complimenti, sono patetica. Ed è molto meglio di "niente male", tra l'altro. Indossa una camicia bianca con il colletto aperto perché, dopotutto, resta sempre Liam. Poi ha dei pantaloni blu scuro che si intonano perfettamente ai suoi occhi azzurri... sembriamo dei ragazzini che si son messi d'accordo con i colori per andare al ballo di fine anno al liceo. A mia discolpa, non avevo idea di cosa avrebbe indossato e poi il blu e il bianco gli donano.

"Hey, voi due, non fate tardi." Jane ci risveglia dal nostro "incantarci" l'un l'altro.
"Hai bevuto? Fumato? E non parlo certo delle sigarette. Hai già mangiato? La porti in un posto squallido? E hey, avevo detto dieci rose blu, non undici." Jane parla così veloce che quasi sembra una macchina da corsa, Liam spalanca gli occhi e per qualche secondo mi sembra a disagio. Poi gli si dipinge il divertimento in faccia.

"No, no, non ancora" e poi si volta verso me mentre sussurra "e non parlo solo del cibo" mi fa l'occhiolino e ritorna a guardare Jane "Il posto è bellissimo e accetto i tuoi consigli, ma sono troppo originale per fare alla perfezione ciò che mi viene detto." Le scocca un occhiolino e poi ritorna a catturarmi con i suoi occhi "Ora andiamo, ti prometto che si divertirà." Mi prende per mano e mi conduce così velocemente alla porta che faccio giusto in tempo a prendere la borsetta e il cardigan coordinato che avevo posato sulla scrivania di Jane prima che arrivasse Liam.
"Vi voglio bene" la sento urlare dall'altro capo della porta mentre Liam continua a camminare a passo abbastanza spedito stringendo forte la mia mano, gesù quanto è teatrale.


Passati circa dieci minuti in silenzio in auto, con solo il sottofondo della musica, decido che posso essere io ad iniziare un discorso. E' evidente che ci sentiamo entrambi "strani" anche se non capisco quale sia il problema, l'imbarazzo, dopotutto siamo sempre noi. Liam e Meredith.
"E' un po' imbarazzante" mormoro. Ok, magari avrei potuto rompere il ghiaccio con qualcosa di migliore ma questa è l'unica cosa tra le tante che penso, ad essere la più sensata. Tutti i miei pensieri sembrano condurmi unicamente alle spalle di Liam con quella maledetta camicia che vorrei strappargli a morsi. Sì, magari ci si mette pure la fame a farmi fare certi pensieri ma Liam spingerebbe anche una suora a pensarla come me, e tutte le ragazze che sono decisamente pazze di lui.

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