sono qui

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*Jean's POV*

Erano ormai le 7 passate, Luna dormiva sulla mia spalla ancora bagnata dalle sue lacrime salate e non ci era giunta ancora noteizia riguardante il sognor Jëger...
Jëger... Mi é sempre sembrato di aver già sentito questo cognome... Come se si fosse instaurato nella mia mente priva ancora dell'arrivo di Luna.

La sentii mugulare nel sonno e iniziare ad agitarsi. Segno che stava facendo un incubo. Aprii di colpo gli occhi lucidi. Sulla frote c'era un leggero stato di sudore che luccicava... Un brutto sogno non c'é che dire...

Le porsi un fazzoletto per ascugarsi. Guardava davanti a noi senza vedere realmente... Stava ancora in un certo senso sognando.
Poggiai il fazzoletto sulla sua fronte per asciugarla. A quel contatto sobbalzò.
-Scusa... Non era mia intenzione spaventarti-
-tranquillo-
-un incubo?-
-Mmm...-
Annui leggermente per farmi capire.
-ti va di raccontarmelo?-
-...-
-... Non fa niente... Quando sarai pronta me lo dirai...-
-Scusa... Non é che non mi fidi di te é solo che... É dura da spiegare... -
-Non ti preoccupare... Capisco-
Senza ombra di dubbio... Nasconde qualcosa... Non é detto che possa essere qualcosa di scandaloso, ma é comunque qualcosa di grosso.

Nella sala d'apetto entrò un uomo, non feci caso al suo aspetto, inutii che fosse un medico. Si avvicinò a noi.
-tu devi essere Luna...-
Ci alzammo in piedi speranzosi.
-come sta?-
-... Le sue ferite erano molto gravi, aveva perso molto sangue e la cosa non ha aiutato...-
Persi un battito a quelle parole... La mia speranza era del tutto svanita e guardando di sottecchi Luna anche lei era nella mia stessa sitazione e probabilmente anche peggio.
-vorrei parlare anche con la moglie se non vi dispiace-
Il medico si guardò in giro alla ricerca della donna da lui descritta.
Luna si girò verso di me. Era sull'orlo di scoppiare nuovamente a piangere e da l'espressione incupita che aveva in volto capii dove fosse sua madre.

-mia madre é...-
É l'unica cosa che riuscí a dire. Molte lacrime lasciarono i suoi occhi smeraldo. Non sapevo cosa fare. La avvicinai a me e l'abbracciai.
-le mie piú sentite condoglianze per i suoi genitori... Abbiamo fatto tutto il possibile per salvarlo. Mi dispiace.-
Piansi Anch'io con lei... Pensai che se fosse successo ai miei probabilmente mi sarei tolto la vita senza esitare. Il medico ci lasciò soli.

Smise di piangere solo quando entrammo in un taxi per farci riportare a casa.
-resto a dormire da te-
-non ti scomodare non é necessario-
Lo disse in un modo tanto freddo che mi sebrò strano che quelle parole fossero uscite da quella bocca.

Arrivammo alle rispettive case.
-sicura di voler stare sola per questa sera... Puoi anche venire a dormire da me se vuoi.-
-sei molto gentile ma vorrei stare un po' da sola ora-

Detto questo si diresse verso l'entrata con le chiavi che le avevo lasciato. Domani passerò a vedere come stà... Salterò un altro giorno di scuola ma pazienza... Non voglio che faccia qualcosa di avventato o stupido.

*Luna's POV*

Il tempo passava a rallentatore. Il viaggiò di ritorno fu piú straziante di quello dell'andata.
Riuscii per miracolo a convincere Jean a non passare la notte con me. Non mi andava di vedere nessuno. Anzi, avrei voluto vedere solo due persone in quel momento: Ghisa e Carla Jëger... Avevo bisogno dei miei genitori in quel momento.

Entrai in casa, chiusi la porta dietro di me e mi diressi verso la cucina. Avevo la gola secca.
Afferrai un bicchiere che subito mi scivolò delle mani frantumandosi in mille pezzo.
Subito qualcosa mi afferrò per il braccio e mi tirò indietro dai cocci. Tenevo sempre lo sguardo verso il basso. Le mani mi tremavano, mi ero procurata alcuni tagli. Il polso destro mi faceva ancora male. Alzai di poco lo sguardo. Incomtrai due perle argentate che mi fissavano preoccupate. Muoveva la bocca, probabilmente mi parlava anche, ma io non riuscivo a sentire nulla. Levi mi poggiò una mano sulla fronte... Non percepii nemmeno quel tatto.

E se questo fosse amore? [Levi X Fem Eren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora