qualcuno mi aiuti

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*Luna's POV*

Ero rannicchiata in un angolo della camera.
Erwin si era stancato di picchiarmi a mani nude ed era andato a cercare qualcosa che avrebbe fatto sicuramente piú male di calci e pugni.
Sarei voluta arrivare al telefono, ma non riuscivo a muovermi.
Vedevo chiaramente la mia gamba destra spezzata con parte dell'osso uscirmi. La spalla sinistra era uscita non permettendomi alcun tippo di movimento all'arto. Quasi tutta le dita spezzate.
Per non parliare dei lividi sparsi in tutto il corpo soprattutto allo stomaco.
E non oso immaginare il mio volto. Sentivo il gusto metallico del sangue in bocca e il naso far colare quella sostamza cremesi, non riuscivo ad aprire un occhio e un orecchio era del tutto andato.
Per non parlare dei diversi stupri da parte dello stesso uomo che mi aveva ridotto cosí.
Avevo quasi del tutto perso la concezione del tempo. Avevo visto due notti in quelle condizioni. Quindi sarebbe dovuto essere martedí... Ma non ne ero sicura.
Vidi il biondo rientrare nella stanza con: delle corde, un accendino, un deodoramte e una scopa.

Posò il primo e l'ultimo oggetto sul letto. Poi azzionò l'accendino e ci spruzzò sopra il deodorante.

-se non fai quello che dico vedi cosa ti succederà.
Forza ora stenditi sul letto-

Iniziai a strisciare verso la mia meta. Non so bene come io ci sia riuscita, ma arrivai al bordo del letto. Vedendo che non salivo Erwin Mi prese per i capelli per poi buttarmi sul letto provocandomi urla di dolore per la gamba e la spalla.

-FA SILENZIO-

Ma come avrei potuto. Iniziai a piangere. Non riuscivo a smettere.
Mani e piedi vennero legati al letto.
Iniziò a darmi colpi col bastone sulla pancia, quasi come se volesse spezzarlo.
Io urlavo e mi contorcevo dal dolore, cosa Avevo mai fatto per meritarmi una cosa del genere.
Come pensavo La scopa si ruppe contro una costola che la Sentii distintamente muoversi dentro di me.
Faceva male.
Dannatamente male.
Faticavo a respirare.
Ma non come quando avevo una crisi.

-adesso ci divertiamo-

[...]

Era per l'ennesima volta vittima di uno stupro da parte di quell'uomo.
Non sentivo piú niente (nel senso di tatto), il dolore alla spalla, alla gamba e si era aggiunto anche il polso erano del tutto spariti.
Ormai le lenzuola del mio letto erano impremiate di sangue.
La vista era diventata sfocata già da un po' di tempo.
Non avevo alcuna idea di quanto sangue avessi perso o di quante scope si erano spezzate contro il mio corpo.

Fu allora che sentii la porta sul retro cigolare: qualcuno era appena entrato.
Ignorai gli "ordini" di Erwin che mi imponevano di non fiatare, tanto meno di fare quello che stavo per fare.

-AIUTO! QUALCUNO MI AIUTI!-

Non ho idea di dove trovai la forza di urlare.
Al biondo la cosa non piaque e iniziò a sbaritarmi contro.

-STAI ZITTA! NESSUNO VERRÀ A SALVARTI, E SAI IL PERCHÉ? PERCHÉ NESSUNO DI VUOLE. SEI DI TROPPO. SAREBBE STATO MEGLIO SE TU NON FOSSI MAI NATA. SEI SOLO UNA BAMBINA VIZZIATA CHE HA DISTRUTTO LA SUA FAMIGLIA E QUESTO É QUELLO CHE MERITI.-

Finí la frase dandomi svariati pugni in volto.
La vista si annebbiò ancora di piú. Udii una voce. La voce di una persona che non sentivo da troppo.
Mi sforzai di aprire gli occhi e vidi un uomo incappucciato far sbattere la testa di mio zio contro il muro.
Schizzi di sangue erano ovunque. Pensai che il cranio di Erwin si sarebbe frantumato.
Poi entrarono altri 4 uomini come lui incappucciati. L'uomo vestito in nero lasciò a loro Erwin per poi precipitarsi a slegarmi mani e piedi. Prese una coperta da un cassetto e mi coprii poggiando il tessuto su di me con una innaturale dolcezza.
Finalmente lo vidi in volto.

E se questo fosse amore? [Levi X Fem Eren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora