sette

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"Non possiamo aspettare più," annunciò James. "La bambina non può aspettare più, ha frequenti spasmi, ciò vuol dire che non possiamo aspettare perché il colpo si sta avvicinando a uno degli organi."

Camila si alzò dalla poltrona, guardando Lauren che aveva uno sguardo terrorizzato tanto quanto quello di Camila.

"Quanto tempo abbiamo?" Chiese la ragazza più grande, guardando James con gli occhi che stavano incominciando a bagnarsi.
"Massimo 10 minuti."

Lauren strinse le labbra, annuendo leggermente. Il suo sguardo cadde su Camila che aveva una espressione indecifrabile sul suo viso. Lauren voleva tranquillizzarla, voleva starle vicino e dirle che sarebbe andato tutto bene ma in quel momento aveva di tutto a disposizione tranne le parole.

"Puoi darci un minuto per pensare?" Chiese Lauren infine.

James annuì, uscendo dal salotto per poi dirigersi nella stanza della bambina.

Camila si guardò intorno mantenendo strette le sue labbra e chiusi i suoi occhi per evitare di scoppiare a piangere, mentre Lauren si fece strada vicino alla poltrona dove la più piccola sedeva.

"Che intendi fare?" Chiese Camila con voce bassa.

"Dovrei chiederlo io a te, lei è tua sorella e io non sono nessuno per prendere decisioni sulla sua salute," disse la ragazza dagli occhi verdi inginocchiandosi davanti a Camila.

"Se James proverà a salvarla, pensa che c'è una possibilità che tutto andrà bene e lei starà meglio," le ricordò Lauren.

"E se non fosse così?"

"E se non fosse così, le ti vorrà bene lo stesso Camz," sussurrò Lauren.

Ci fu una pausa, dove Camila alzò lo sguardo per incontrare quello di Lauren e la ragazza più grande vide il suo viso crollare. Le lacrime si fecero strada per tutto il viso della ragazza più piccola e i suoi occhi marroni si schiarirono leggermente.

"Io non voglio perderlà," sussurrò Camila, buttando le braccia intorno il collo di Lauren.

Lauren la strinse a se, cercando di calmare il suo pianto mormorando uno "shh" ogni tanto mentre dondolava il suo piccolo corpo tra le sue braccia.

Stettero in quel modo all'incirca per due minuti finché la voce di Camila mise una fine al silenzio che si era creato nella stanza.

"Facciamolo," disse asciugandosi gli occhi. "Come hai detto tu, c'è una possibilità su mille che lei si salverà e che continuerà ad essere qui insieme a noi."

Lauren annuì. "Sei sicura?" Chiese a bassa voce.
Camila fece un cenno con la testa, annunciando che quella fosse la sua scelta finale.

Lauren si alzò da terra, lasciando un bacio sulla fronte di Camila e lentamente andò verso la camera della bambina dove James aspettava una risposta.
Bussò leggermente sulla porta prima di aprirla. Fece sbucare solamente la sua testa dalla porta evitando di far cadere il suo sguardo sul corpo della bambina, perché non voleva ricordarla così. Voleva ricordarla vivace e coraggiosa, voleva ricordare il suo corpo tra le sue braccia nel letto del camper mentre le canticchiava delle canzoni per farla addormentare. Non voleva ricordarla con quel viso pieno di dolore e con quel fragile corpo coperto solamente da un lenzuolo bianco che profumava di vaniglia.

Il suo sguardo era puntato solamente su James che a sua volta aveva il suo sguardo puntato sulla ragazza.
Lauren sospirò prima di parlare. "Può incominciare ad operarla," Lauren lasciò uscire un piccolo triste sorriso dalle sue labbra. "Solo, stia attento. La fiducia di tutti quanti è qui in questa stanza, con voi."

James annuì, facendo sbucare anche lui un sorriso triste sulle sue labbra.

"Non vi prometto nulla."

Disse prima che Lauren chiuse la porta e andò verso Camila.

-

"Frankie dobbiamo uscire di qui!" Urlò Justin, mettendo pressione al ragazzo al suo fianco che cercava furiosamente di mettere in moto il veicolo.

"Cazzo! Cazzo! Cazzo!" Urlò Frankie sbattendo le sue mani sullo sterzo. "Non parte!"

"Dobbiamo andare a piedi," annunciò Justin. "C'è una bambina che ha deposto la propria vita nelle nostre mani e non lascerò che quella vita ci scappi okay? Ha bisogno di noi. Stiamo perdendo solamente tempo cercando di mettere in moto questo fottuto veicolo di merda."

"Justin, la fattoria è a quasi 5 chilometri da qui, io no potrò mai farcela," si poteva notare la frustrazione nella voce di Frankie.

Justin rimase a pensare per qualche secondo.

"Andrò io," annunciò.
"Tu rimarrai qui, chiuso in macchina e non permetterti a fare rumore a meno che non vuoi finire nello stomaco di quei cosi. Ti lascerò anche qualche mio proiettile in caso di emergenza, tornerò a prenderti."

Frankie non ebbe nemmeno il momento di registrare quello che Justin avesse appena detto perché il giovane ragazzo era già uscito dal veicolo con le borse e con il suo fucile mentre alcuni proiettili giacevano sul sedile a fianco il suo.

Frankie mise la sicura agli sportelli e piano piano si accasciò sul suo sedile sperando di uscire da lì sano e salvo e di poter vedere il viso della sua famiglia almeno un ultima volta.

A/N: scusate per l'attesa e per il corto capitolo ma aggiornerò entrambe le storie (questa e "smoke") frequentemente durante queste vacanze.

spero che il capito vi piaccia e che stiate avendo una buona giornata!

twitter: camilaftdisney
tumblr: melliflous-solivagant

fire's coming ➳ camrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora