I giorni seguenti, a scuola, non feci altro che osservarla.
Mi sentivo un emerito idiota.
Tutti i miei amici ridevano per la mia situazione ed il mio atteggiamento.
Mi continuavano a ripetere che l'avrei dimenticata e me ne sarei fatto una ragione; ma si sbagliavano.
Non facevo altro che pensare a lei. Mi addormentavo la sera, sognando di poterla chiamare 'mia'. Arrivavo a scuola prima, giusto in tempo per vederla passare. In classe mi sedevo lontano da lei, ma ogni tanto le lanciavo qualche occhiata.
Maia, Grace e Rydel mi avevano iniziato a chiamare Stalking Lynch.
Ma non è che avessi foto sue sul telefono. Non ancora, almeno.Ero deciso a dimostrarle che non ero affatto un puttaniere. Volevo farle capire che volevo conoscerla per davvero.
Volevo dimostrarmi almeno un buon amico, all'inizio."Dio santo Lynch, che problemi ti fai!" Si lamentò Blake, aprendo il suo armadietto, con dentro il cambio.
Ci trovavamo negli spogliatoi della palestra, dopo essere rimasti a scuola per due ore in più, per gli allenamenti di football.
Digrignai i denti, sbuffando.
Mi rimisi i jeans, lanciando un'occhiataccia a Blake.
Indossai anche un maglia pulita, mentre chiudevo la mia uniforme nell'armadietto.
Blake ed io eravamo sempre stati amici, ma l'attaggiamento che aveva in quest'ultimo periodo mi infastidiva troppo.
Era lui quello che usciva con ogni ragazza ed ero sempre stato ad ascoltarlo.
Poi io mi prendevo una cotta e lui doveva rompere.
"Hey." Mi si avvicinò Chase, che era già pronto ad uscire.
"Ciao." Risposi secco, allacciandomi le Converse.
"Ti va di venire con noi al ritrovo?" Domandò lui. "Dai, non dire di no, c'è tutta la nostra squadra!" Disse, con un sorriso.
Mi limitai ad annuire.Fuori dalla palestra c'era una ragazza bionda, che ci aspettava.
Si avvicinò a noi, ma si fermò davanti a Blake e lo baciò.
Questa poi mi era nuova...Arrivammo al solito locale, nel quale ci riunivamo tutti.
La 'squadra' come la chiamava Chase, era composta da: lui, Maia, Grace, David, Calum, i miei fratelli, Ellington - il ragazzo di Rydel -, le fidanzate dei miei fratelli, Blake ed io.
Quel giorno Blake si era portato Lennea - la ragazza bionda con la quale si era sbaciucchiato - e Calum era con la ragazza latina, amica di Laura.
Situazione imbarazzante.
Quando i miei fratelli - tutti felicemente fidanzati - arrivarono, mi sentii ancora più imbarazzante.
Riker era con Vanessa, la sorella di Laura.Ci sedemmo in una parte del locale, per parlare.
Ammisi che non ero interessato alla conversazione. Volevo tornare a casa, a suonare un po' la mia chitarra o più semplicemente dormire.
Mi sentivo a disagio, tra l'altro. Erano tutti accompagnati da qualcuno.
Mentre io ero solo.
Gli altri parlavano; ma a me sembrarono tutte parole vuote, senza peso.
Ascoltavo distrattamente, annuendo ogni tanto.
Sentivo solo alcuni frammenti delle loro frasi.
'Appuntamento', 'uscire', 'ballo', 'coppie' e robe così erano solo alcune.Lasciai il locale prima degli altri, dicendo di dover finire dei compiti di letteratura.
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Il mattino seguente, arrivai a scuola almeno dieci minuti prima.
Ero deciso a far funzionare subito il mio piano. Lo ammetto, sembravo un pazzo, ma... lo so, ero indifendibile.
Appena sistemai quello che avevo in mente, mi misi vicino al bagno, appoggiandomi contro lo stipite, aspettando che Laura arrivasse.
Guardavo la gente passare, tutti sempre in ansia. Non riuscivo a capire il perché di tutta quell'ansia mattutina. Io, prima di realizzare di avere qualche problema, dovevo aspettare le dieci di mattina.
Salutai i miei amici, che si stavano già dirigendo nelle loro classi. Blake scoccò un'occhiata truce a tutti e se ne andò, a passo svelto.
"Che ha?" Domandai, con un sopracciglio alzato.
"È così da giorni." Disse David, tenendo la mano di Maia. "Sembra lunatico."
"Lo è."
David e Chase si lanciarono in una discussione di quale problema mentale fosse afflitto Blake, quando vidi Laura entrare nell'atrio.
Spinsi via i miei amici. "Andatevene! Devo fare una cosa!" Esclamai, cacciandoli.
"Tu non stai bene!" Urlò Calum. Li vidi allontanarsi, confusi.
Incrociai le braccia sul petto e mi appoggiai alla colonna, vicino ad una fila di armadietti. Osservai meglio Laura. Dio, sembrava più bella ogni giorno che passava.
Aveva degli skinny jeans neri, con sopra una canottiera bianca, a pois neri. Nei piedi aveva dei tacchi neri.
Il mio subconscio mi ricordò di chiudere la bocca.
Lei arrivò davanti al suo armadietto, ma si fermò.
Notò la grossa rosa rossa, fissata al suo armadietto per il gambo.
Lei fissò il fiore, stupita. Staccò lo scotch dal gambo e lo afferrò. Si portò la rosa vicino al viso, per sentirne il profumo. Vidi un grosso sorriso farsi largo sulle sue labbra. Laura si guardò intorno, cercando con lo sguardo chi potesse averglielo portato.
Poi i suoi occhi incontrarono i miei, qualche metro più avanti.
Ricambiai il sorriso, mentre lei abbassò la testa, continuando comunque a sorridere.
Mi incamminai verso la mia classe, soddisfatto.
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Don't Forget Me Now || A Raura Fanfic.
Fanfiction《Keep talking, because I love to hear your voice.》 ~ "Sei uno dei soliti puttanieri a cui piace una ragazza, solo per il suo aspetto." "Ti assicuro che non è vero!" "Allora perché non ti sei mai accorto di me?!" Avevo paura di perderla, quando lei n...