Chapter 03.

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Arrivai al parcheggio, con una lentezza inaudita. Nonostante facesse caldo ed il Sole splendesse nel cielo, io sentivo solo dei brividi di freddo passarmi sotto la superficie della mia pelle.
Mi sentivo malissimo e quasi vomitai sul marciapiede.
Notai Ryland appoggiato alla mia auto, con aria stressata.
Aprii la macchina, per farlo salire.
"Finalmente! Ti stavo dando per disperso! Che stavi... Ross, stai bene?" Ryland aveva sicuramente notato la mia espressione.
Mi limitai ad annuire e mettere in moto l'auto.
"Non sembra, hai una cera..." Disse mio fratello, aspettando una risposta. Che però non ricevette.

Guidai lungo le strade, senza proferire parola.
Arrivati a casa parcheggiai nel vialetto di casa, vicino all'auto di Riker.
Ryland ed io scendemmo dalla macchina e ci avviammo verso la porta d'entrata.
Entrammo in casa.
Erano tutti in cucina. Papà, mamma, Riker, Rydel e Rocky.
Ryland si tolse lo zaino dalle spalle, andando a sinistra, verso il soggiorno. Appoggiò lo zaino su una delle poltrone e tornò in cucina.
Io andai dritto, diretto verso la rampa delle scale.
"Ross, non vieni a mangiare?" Chiese mia mamma, con in mano una teglia di brownies.
"Non ho fame." Afferrai il corrimano, per salire più in fretta le scale. Quando arrivai in cima alla rampa, camminai dritto lungo il corridoio ed aprii la porta della mia camera.
Me la chiusi alle spalle, sbattendola.
Lanciai lo zaino alla mia destra, facendolo atterrare davanti alla cassettiera.
Mi lanciai sul letto, che si trovava proprio davanti alla porta.
Affondai la faccia nel cuscino, per trattenere un urlo.
Sbuffai, girandomi con la pancia verso l'alto.
Osservai il soffitto, senza dire niente.
Sembrava ridicolo, ma sentivo il mio cuore sempre più pesante.

Mi misi seduto ed osservai la mia camera, cercando qualcosa con cui distrarmi.
Davanti a me c'era solo la porta chiusa, con l'attaccapanni pieno di felpe, compresa quella della squadra di football.
A sinistra della porta c'era una cassettiera, con davanti lo zaino.
Nel muro alla mia sinistra c'era il mio armadio. In angolo c'era una chitarra, appoggiata al muro.
Alla sinistra della testata del mio letto c'era un canestro e, probabilmente, sparsa da qualche parte c'era anche la palla.
Alla mia destra c'era il comodino con un'abat-jour. Nel parete alla mia destra c'era la finestra. Nella parete principale c'era una porta, dietro la quale c'era il bagno.
Poi, poco più avanti del mio letto c'era la mia scrivania, con una sedia di pelle nera, coperta di vestiti.
Lungo le pareti c'erano delle mensole, piene di libri o di trofei. Su una avevo anche un pallone da football, autografato da Danny Amendola.
Volevo accendere il PC, scaricare qualche canzone e distrarmi, ma qualcuno bussò alla porta.
"Avanti." Mormorai, stendendomi nuovamente.
Sentii la porta aprirsi.
"Hey." Disse mia sorella, con la sua solita voce gentile. Si sedette sul fondo del mio letto, sorridendomi. "È tutto okay?"
"Sì. Perché non dovrebbe?" Ribattei, evitando il suo sguardo.
"Ross, sei mio fratello, ti conosco. C'è qualcosa che non va."
"Non è vero."
"Ross, sei arrivato a casa alle tre e trenta del pomeriggio. Dovresti essere affamato e invece sei salito qui di corsa e ti sei esternato da tutti." Insistette lei, in tono apprensivo, appoggiando una mano sul mio braccio.
"Avevo mangiato tanto in mensa." Mi girai sul fianco sinistro, dandole le spalle.
"Hai sempre odiato la mensa della scuola. Non mangi mai nulla. Ross, non mentirmi."
"Rydel, non ho niente!" Sibilai, a denti stretti.
"Senti, sei mio fratello e mi preoccupo per te. Quindi, finché non mi dirai la verità, resterò qui."
Sbuffai, per la sua testardaggine.
"Se te lo dirò, poi te ne andrai?"
"Sì."
"C'è una ragazza..."
"UNA RAGAZZA?!" Urlò Rydel, scattando in piedi. I suoi lunghi capelli biondi svolazzarono in aria, a causa del movimento improvviso. "ODDIO, C'È UNA RAGAZZA NELLA TUA VITA! CHI È?! DAI! DAI! DIMMELO!"
"Smetti di gridare, psicopatica!"
La porta si spalancò ed i miei tre - altri tre - insopportabili fratelli entrarono in camera mia, con dei sorrisi sghembi stampati in viso.
"Il nostro fratellino fa conquiste, eh?" Disse Rocky, alzando le sopracciglia.
"Era ora." Aggiunse Riker, ridendo.
Presi il cuscino e me lo sbattei sulla faccia, coprendomela.
"Dai, racconta di più!"
"Non ho intenzione di parlarne con voi!" Ribattei, con la voce soffocata dal cuscino.
"Suuuu, Rossy!"
"Ew, non chiamatemi così!"
"Allora, ci vuoi spiegare?!"
Afferrai il bordo del cuscino e lo scagliai contro Rocky, colpendolo. Lui mormorò un'imprecazione.
Mi sedetti, guardando i miei fratelli.
"Allora, c'è questa ragazza a scuola... lei mi piace davvero tanto. Le ho chiesto se voleva uscire con me, ma mi ha respinto, perché ha detto che sono un puttaniere che pensa solo all'aspetto esteriore." Spiegai, tenendo lo sguardo basso, ferito.
"Ma tu non sei così!" Esclamò Rydel, sconcertata.
"Il problema è che io credevo che fosse una nuova, ma in realtà lei era in classe con me fin dal Freshman. Ma è totalmente cambiata e non l'avevo riconosciuta!"
"Ma chi è, si può sapere?" Chiese Ryland, che nel frattempo si era appoggiato contro il muro.
Passai in rassegna gli sguardi interrogativi dei miei fratelli, poi sospirai.
"Si chiama Laura Marano..." Borbottai, sperando di non farmi sentire del tutto.
Ma siccome i miei fratelli avevano l'udito come quello di un pipistrello, sentirono perfettamente.
"Ti piace Laura?! Oddio che bello!" Esclamò Rydel. Lei si gettò contro di me, stritolandomi in un abbraccio.
"Aw, che cosa carina!"
"Ma che...?"
"Tu e Laura insieme! Sareste stupendi!"
"Rydel, calmati! Come fate a conoscerla?!" Domandai, sconvolto.
Rydel si sedette al mio fianco, finalmente lasciandomi libero di respirare.
"È una mia grande amica! Te ne avevo anche parlato!"
"Ma..."
"Ed io esco con Vanessa." Aggiunse Riker. "Vanessa è la sorella di Laura. Ti avevo detto che te l'avrei presentata, ma eri troppo preso da quella Judy, quindi l'ho presentata a Rocky e Ryland."
"COS'HAI FATTO?!"
"Calmo, fratello! Come amica! Io sto con Lex!"
"Ed io con Sav!"
"Ma ero l'unico che non la conosceva?!" Domandai. Tutti e quattro annuirono.
"Fantastico..." Mormorai, roteando gli occhi.

Cacciai i miei fratelli dalla mia stanza, dopo essere stato deriso per una ventina di minuti.
Scrissi a Maia, per dirle la notizia.

-Maia:

Non lo sapevi?!

-No! Se lo avessi saputo non te lo
avrei detto, no?!

Ma era parecchio ovvio!
Solo tu non hai riconosciuto Laura!

-La conosci anche tu?!

Sì! È una mia cara amica. Esco con
lei e Rydel, ogni tanto.

-Stai fottutamente scherzando?!

No, Lynch.

Fissai l'intera conversazione a bocca aperta. Sembravo l'unico a non conoscerla.

-Grace:
Maia mi ha detto della tua cotta per Laura.
Sei un idiota.

-Ciao anche a te?

Solo tu non l'avevi riconosciuta AHAHAH

-LA CONOSCI ANCHE TU?!

Ovvio.

-Vado a suicidarmi. Con permesso.

Non fare troppo casino 😚

Non potevo essere l'unico a non conoscerla!

~Angolo autrice:

Ross passione suicidio perenne c:

Aw, spero che la storia vi stia piacendo :3
Io da pigra che sono invece di scrivere ho procrastinato tantissimo AHAHAHAH

Enniente, come state?
La mia prof di matematica ci ha finalmente consegnato quei maledetti test x.x 7-, yay! :3

Domanda: qual è il vostro ricordo migliore di quest'estate? →
(Mi sono ricordata di non avervelo chiesto, lol.)
Il mio è quando sono andata al Rimini Comics c: è stato stupendo. Volevo fare la foto ai tipi con le tute antiradiazioni che spacciavano mentine (aka metanfetamina AHAHAH) come in Breaking Bad.

Votate e commentate ;)~

Ellingtons-wife






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