Chapter 12.

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Ormai giovedì era arrivato ed io sorrisi tutta la mattina.
Qualcuno mi lanciò degli sguardi confusi, probabilmente avevano pensato che fossi fatto. Non era normale vedere qualcuno che si dirigeva verso la biblioteca, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

Attraversai la scuola e raggiunsi le porte della biblioteca. Spinsi per entrare. Un intenso odore di carta mi investì subito. C'erano dei grandi scaffali in legno, pieni di libri e dizionari.
Sulla destra c'era l'angolo riservato alla bibliotecaria, che fissava tutti con fare altezzoso. Sì, ci considerava delle capre addomesticate.
Le sorrisi e lei si limitò a zittirmi. La fissai con aria confusa.
Ero zitto!
Scossi la testa, allontanandomi.
Fra alcuni scaffali vi erano anche dei tavoli, che in quel momento erano tutti vuoti.
Alzai lo sguardo, per osservare il piano superiore.
Mi sedetti ad un tavolo, appoggiando lo zaino sul ripiano. Picchiettai le dita contro il legno, aspettando l'arrivo di Laura.

"E se si fosse dimenticata?"

"Oddio, non verrà!"

"Mi ha dato buca!"

"Sembrerò un idiota..."

"Se non volesse più vedermi?!"

"Se mi stesse evitando?!"

"Se si fosse trovata un ragazzo e lui le impedisse di vedermi?!"

Lo so, i pensieri dentro la mia testa non avevano senso; ma in quel momento non riuscii a fare altro.
Mi mangiucchiai le unghie della mano sinistra, nonostante fossero già corte. Ancora un po' e mi sarei mangiato il dito.

Sentii un rumore di tacchi che sbattevano contro il pavimento, velocemente.
Mi alzai, con cautela e mi affacciai da dietro uno degli scaffali.
Era lì.
Non mi aveva dato buca.
Stava parlando con la bibliotecaria, con il suo solito sorriso.
Era stupenda come sempre.
Aveva degli skinny jeans neri, con dei cerniere sulle ginocchia; una canotta bianca stretta in vita, che poi si allargava svasandosi. Nei piedi aveva dei tacchi bianchi, fatti a sandalo.
Mi osservai velocemente.
Merda, sembravo un barbone in confronto a lei.
Avevo dei jeans neri anche io, ma avevo una maglia bianca, con sopra la mia giacca da football. Essa era rossa, con la lettera della scuola in giallo.
Mi passai una mano nei capelli e li tirai appena.
Mi facevo delle paranoie da ragazza... ero l'unico ragazzo sulla Terra che si preoccupava di come la ragazza di cui era innamorato potesse criticare il suo abbigliamento.

Tornai a sedermi nervosamente, mentre i passi di Laura si fecero sempre più vicini.
"Hey!" Le sorrisi, appena girò l'angolo.
Mi alzai nuovamente, con disinvoltura.
"Ciao Ross." Mormorò piano, per evitare di farci infamare dalla bibliotecaria.
Le diedi un abbraccio di lato. La strinsi al mio fianco, appoggiando il braccio sinistro intorno alle sue spalle. Lei fece passare il suo braccio destro intorno alla mia vita, per ricambiare.
Sarei voluto rimanare in quella posizione per ancora tanto; ma ero certo che sarei sembrato... imbarazzante.
Quando sciogliemmo l'abbraccio, le spostai la sedia, per aiutarla a sedersi.

"Allora, vuoi iniziare da chimica o letteratura?" Domandò Laura, guardandomi.
"Chimica. Sono molto più indietro." Risposi, con un sorriso timido.
"Non preoccuparti, riusciremo a fare tutto. Hai portato le schede?"
Aprii lo zaino e tirai fuori tutto il plico di fogli.
"Iniziamo con la nomenclatura di alcuni composti..." Disse lei, aprendo il libro di chimica.

La osservai mentre leggevamo alcune leggi chimiche.
Riuscivo a capire meglio le cose spiegate da lei, piuttosto che dal professore. Probabilmente perché era lei a parlare e prestavo più attenzione.
Osservavo tutto quello che faceva, senza proferire una parola.
Notai anche il modo in cui sfogliava le pagine. Usava sempre la mano sinistra, per fare prima.

Don't Forget Me Now || A Raura Fanfic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora