"Cosima...? Cosima!" sentivo delle fievoli voci che mi chiamavano con dolcezza. Non sapevo cosa realmente stessi sognando ma sentivo che la vera me, la mia bocca, stava sorridendo. Più ascoltavo quelle parole e più sorridevo beatamente con la testa immersa nel cuscino. Quel letto era dannatamente comodo. Mi piaceva rotolarmici dentro e soprattutto sentire la freschezza delle lenzuola accarezzarmi la pelle.
Improvvisamente aprì piano gli occhi e mi resi conto che era solo un sogno.
Mi alzai leggermente, stropicciai gli occhi e cominciai ad abituarmi alla luce del giorno. Con fatica misi a fuoco il comodino e afferrai i miei occhiali da vista con montatura nera.
Li misi e in quel momento mi resi conto che ero realmente dove dovevo essere.
Sbuffai e piano feci scivolare le lenzuola sotto i miei piedi fino a mettermi seduta sul letto.
In quel momento realizzai che la mia giornata stava per cominciare.
Di li a poco sarebbe entrato il mio migliore amico non che coinquilino Felix, a svegliarmi da quel sonno tranquillo.
"Cosimaaa?" cominciai già a sentire la sua voce femminile risuonare da dietro la porta.
Portai gli occhi al cielo.
"Sono sveglia!" urlai per farmi sentire.
Improvvisamente aprì la porta e intravidi soltanto la sua testa affacciarsi dal piccolo spiraglio che si era aperto.
"Ah...sei sveglia!" disse felice. Annuii a quelle parole.
"Mi avevi chiesto tu di svegliarti...." puntualizzò alzando la mano quasi all'altezza della sua testa.
Aveva la strana abitudine di gesticolare mentre parlava, un po' come gli italiani.
"Si...lo so!" lo zittii immediatamente. "Hai preparato un po' di caffè?" chiesi gentilmente.
"Si è in cucina...lo sai che penso anche a te!" disse sorridendo. Io lo guardai torva e improvvisamente scoppiò in una risatella fastidiosa e si allontanò dalla porta.
"Sei il solito!" dissi urlando mentre lui se la rideva beatamente.
Mi alzai di controvoglia, tirai su gli occhiali dal naso e aprii la porta dirigendomi in cucina.
Felix era già pronto per uscire. La cosa che più notavo di lui e che mi faceva sorridere è che aveva la mania di lasciare un po' sporche le mani di vernice, perché voleva far sapere a tutti che era un'artista. Dipingeva quadri piuttosto personali e stranamente il soggetto che più raffigurava ero io. Diceva che il mio volto era bello da dipingere poiché era semplice da disegnare ma nello stesso tempo molto complesso. Adorava dare una sua personale interpretazione a tutto ciò che dipingeva. Era buffo quando spiegava una sua opera ma nello stesso tempo rimanevi affascinato da ciò che poteva estrapolare da una semplice tela.
Lo vidi avvicinarsi verso di me e mi stampò un bacio sulla fronte.
Indossava un lungo cappotto nero in stile Matrix e pantaloni neri attillatissimi. Non era una novità che gli piacessero gli uomini.
" Quindi hai deciso per la tua tesi?" mi disse mentre proseguiva la sua camminata verso l'uscita di casa. Mi girai e lo vidi di spalle, poi si voltò di nuovo per uscire proseguendo con il discorso.
"Scriverai la tesi su questa dottoressa figona?" disse sorridendo.
Sgranai gli occhi.
"Felix!" lo rimproverai, mentre lui se la rideva sotto quei grandi occhiali da sole da donna che di li a poco si era messo.
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Thinking About You
FanfictionLa storia è incentrata sulle Cophine (Cosima&Delphine) . E' ambientata nel mondo di Orphan Black ma senza cloni. E' sul loro incontro e sulla loro storia ovviamente inventata. Genere: Angst, Drammatico, Romantico Tipo di coppia: FemSlash