Cosa c'è di più stressante di stare seduta su una panchina, da sola, al caldo, a pensare a tutto ciò che ti circonda?
Penso ai miei genitori che non vogliono capirmi.
Penso al mio fidanzato che vuole chiedere ammissione all'università più lontana dello stato di Washington.
Penso alla mia migliore amica che non può passare del tempo con me perché è impegnata con il lavoro.
Penso a me, che se potessi prenderei il primo volo e andrei a Madrid, per passare un po di tempo con mio fratello.
Entro al District e ovviamente, trovo ancora Paul, Mark e quei due ragazzi, che non ricordo come si chiamano.. Travis e John, o Johnny, mi pare.
«Ciao amica!» Esclama Amelia, con un gran sorriso.
«Ei.»
«Quindi? Hai deciso? Vorresti lavorare qui?»
Con aria incerta, annuisco debolmente.
Non sono sicura di questa scelta, ma se è l'unico modo per potermi guadagnare qualcosa, perché non provarci?
«Sto cercando un lavoro che mi permette di pagarmi il viaggio a Madrid, ma servirebbe anche a Chris.» Dico, sperando mi dica che c'è un posto anche per lui.
«Yas, un conto è per te, un conto è per lui. Tu lavoreresti insieme a me, facendo il mio stesso turno, ma lui non saprebbero in che orario metterlo.»
«A lui andrebbe bene anche la sera.»
Si asciuga le mani e prende in mano il vassoio con dentro dei bicchierini colmi di sambuca.
«Non lo so.» Esce dal bancone e si dirige verso il tavolo dei ragazzi. «Posso chiedere, se vuoi.»
La seguo. «Grazie, mi faresti un grande favore.»
Si ferma davanti al tavolo dei miei "amici" e porge ad ognuno di loro un bicchierino.
«Ma Harvey, come mai in questo periodo vieni più spesso?» Chiede Mark, il mio odio per lui cresce ogni volta che lo vedo.
«Vengo sempre a salutare Ame, siete voi che ultimamente siete sempre qui.»
«Sai, mi piace, questo bar.» Dice il castano, Travis.
«Sono le 11.30 e siete già con in mano un bicchiere di sambuca, vi piace bere, eh?» Chiedo.
Lui annuisce, squadrandomi dall'alto al basso con una faccia schifata, gli faccio schifo?
«Che bella ragazza, che sei.» Dice il biondo, e gli faccio un sorriso più falso di una banconota di un centesimo. «Sei fidanzata, tesoro?»
«Si, da ben due anni. Lasciatela stare.» Interviene Amelia, per poi dirigersi verso il bancone.
«Peccato.» Sento dire dal castano mentre mi allontano, mi giro di scatto ma non mi stava guardando.«Sono pazzi!» Esclamo, e Ame scoppia a ridere.
«Hai fatto colpo, tesoro.»
Faccio una risatina nervosa, che era più che altro una serie di versi strani. «No, saranno abituati a scoparsi troiette dalla mattina alla sera.»
«Ei!» Esclama.
«Che c'è? Hanno la faccia di tipi che si scopano tipe.»
«Forse.» Dice, facendo un mezzo sorriso.
Mi sta nascondendo qualcosa.
Me lo sento.
«Ame?»
«Si?»
«Devi dirmi qualcosa?» Chiedo, ma fa finta di non ascoltarmi e continua a servire i clienti senza darmi ascolto.
«No.» Risponde finalmente. «Non ho niente da dirti.»
«Mh.» Mugugno. «Okay.»
Mi siedo sullo sgabello e sto lì, seduta immersa nei miei pensieri.
Chris è a scuola e non ho idea di come stia andando l'esame, non so neanche se è già entrato o se sta ancora aspettando il suo turno.
Stamattina mi ha scritto un messaggio dicendomi che era molto ansioso, ma io dormivo e non ho potuto rispondergli, gli ho risposto appena mi sono svegliata dicendogli di stare tranquillo e che l'esame sarebbe andato bene.
Ma evidentemente, se non ho ancora ricevuto un suo messaggio o una sua chiamata vuol dire che non è ancora uscito da scuola.
«Terra chiama Yasmine.» Dice Ame sventolandomi una mano davanti alla faccia.
«Eh?» Dico, con aria disorientata, mi giro a destra e vero Travis seduto accanto a me, ero talmente intenta a pensare all'esame di Chris che non mi ero resa conto di lui.
«Ti stavo chiedendo, se vuoi qualcosa da bere.» Dice. «Vuole offrirti lui.»
Lo guardo velocemente, che cosa voleva?
«Cosa? No. Se volessi qualcosa da bere me lo pagherei da sola.»
«Ma sei sempre così sclerotica? Volevo solo essere gentile, e io non sono gentile con nessuno, dovresti sentirti onorata.»
«Ma non so neanche chi sei, non m'interessa la tua gentilezza.» Dico, alzando un braccio in segno di esasperazione.
«Sono Travis, vengo da New York, ho 19 anni, sono stato bocciato due volte, ma mi sono ritirato da scuola e.. piacere.» Dice, porgendomi di nuovo la mano. «Sai, ci tenevo a presentarmi meglio, e tu? Chi sei?»
Gli stringo la mano. «Sono Yasmine, ho 17 anni, frequento il quarto anno di liceo, e sono fidanzata.» Sottolineo le ultime due parole, stringendogli la mano più forte, lui la ritira e annuisce, quasi ridendo. «Che cosa c'è da ridere?»
«Boh, è strano che.. insomma, lascia stare.»
Lo guardo storto, cosa voleva dire?
«Okay.» Dico, e mi rigiro sullo sgabello.
Non sapendo cosa fare mi alzo, e penso che sarebbe una buona idea andare a scuola, non ne posso più di aspettare, e ho bisogno di tranquillizzarmi, e il fatto che lui non mi scriva per dirmi com'è andata non mi tranquillizza.
«Dove vai?» Chiede Ame.
«Vado a scuola, oggi Chris ha l'esame, ma non mi ha ancora fatto sapere niente.»
«Okay, ci vediamo.» Dice, annuisco, e saluto il ragazzo che qualche minuto fa era seduto accanto a me.
Non è per niente brutto, i suoi occhi sono di un verde smeraldo, le sue labbra sono carnose e il riflesso dell'acciaio del piercing luccica ogni volta che apre bocca per parlare.
Esco dal bar, e quando mi giro per fare un ultimo sorriso alla mia amica vedo le loro bocche attaccate, devo stropicciarmi gli occhi per assicurarmi di star seriamente vedendo quella scena.
Non so come sentirmi, se felice per il fatto che finalmente forse ha trovato un ragazzo che le piace, o delusa per il fatto che non me ne ha parlato, che nonostante io fossi la sua migliore amica si è tenuta questa storia per se.
Esco dai bar e mi dirigo verso il liceo scientifico, per quanto possa essere felice e frustrata nello stesso momento, non sono nessuno per tornare indietro per dirgli qualcosa, non sono sua madre. Me ne parlerà, e se non lo farà gliene parlerò io.
Sono la sua migliore amica, non ho il diritto di rimproverarla, ma ho il diritto di sapere con chi esce, dovrei essere la prima persona a sapere tutto ciò che le succede.
Lei di me sa tutto.
Arrivo al liceo di e vedo tanti ragazzi fuori da scuola, tranne lui.
Mi avvicino a Carol, una sua compagna di classe.
«Ciao!» Dico, lei si volta e quando mi vede le si illuminano gli occhi, le sono sempre stata simpatica ma non usciamo spesso.
«Yasmine!» Esclama.
«Tutto bene? Hai già fatto l'esame?»
«Si, è andato benissimo.» Dice. «Chris è entrato pochi minuti fa, immagino che sei venuta qui per lui.»
«Già, non riuscivo a stare con le mani in mano ad aspettare un suo messaggio, ieri era troppo ansioso.» Dico, accennando un sorriso.
«Si, anche adesso. Ma si è tranquillizzato, sapeva tutto.» Dice.
Annuisco, tranquillizzandomi.
Sapevo sapesse tutto, lui è sempre stato agitato per verifiche o interrogazioni.
Quando sapeva che avrebbe dovuto affrontare un'interrogazione apriva il libro una settimana prima, e si faceva trovare sempre preparato, ed è per questo che è sempre stato soprannominato "il secchione", anche se secchione non era affatto.
Certo, gli piaceva studiare, era bravo a scuola, ma non aveva occhi solo per i libri.
Questi cinque anni l'hanno fatto diventare esausto, ed è per questo che non mi capacito dell'idea dell'Università, se ci vorrà andare io lo appoggerò, ma mi dispiacerebbe vederlo di meno.
L'università richiede giornate chiuso in camera a studiare, e questo significherebbe, non solo vederci di meno, ma anche sentirci di meno. E a me mancherebbe.
«Eccolo!» Esclama Carol.
Corro da lui e lo abbraccio. «Cosa ci fai qui?» Chiede, dandomi un bacio sulla guancia e ricambiando l'abbraccio.
Carol ci saluta e va incontro a un gruppo di ragazzi.
«Ero ansiosa, com'è andata?»
«Bene, mi sono inceppato sul Tasso interno di Rendimento, ma tutto sommato è andato bene.» Dice, mi sorride e io sono felice di vederlo più rilassato.
«Quando usciranno gli esiti?»
«Domani gli esiti del primo gruppo, giovedì gli esiti del secondo gruppo, tra cui io.»
Sorrido, gli metto un braccio sulla spalla e gli chiedo: «Ora cosa pensi di fare?»
Mi stampa un bacio sulle labbra. «Mmh..» mugugna «ti porterei in piscina, ma devo finire di aiutare mio padre con il legno, vuoi venire?»
«Non puoi passare la giornata con me? Andiamo a farci un giro, è il tuo primo giorno di libertà.»
«La mia libertà arriverà quando saprò se avrò superato la maturità o no.»
Sbuffo. «Certo che la superi!» Gli do un bacio, e ogni volta che riceve un gesto inaspettato, si irrigidisce.
Dovrebbe rilassarsi, stiamo insieme da due anni, e siamo grandi. Non abbiamo più quindici anni.
«Okay, io ho fame. Andiamo a mangiare qualcosa?» Chiede, annuisco e lo prendo per mano.«Allora, per quella storia li? Hai chiesto ad Amelia?»
Mi irrigidisco.
Non so come dirgli che probabilmente il posto c'è solo per uno dei due, e ovviamente Ame lo lascerebbe a me, non a Chris.
Ora che forse lo stavo per convincere, spunta qualche problema, come sempre.
«Per te, intendi?» Chiedo, sperando che parlasse di altro, ma come pensavo, parlava del posto di lavoro.
«Si.»
«Emh.. si, ha detto che prova a chiedere ma non è del tutto sicura che prendano entrambi.»
Spero che non la prenda male, anche se non credo, questo discorso è venuto fuori solo ieri.
Prende un pezzo di pane e se lo mette in bocca, lo ingoia e dice: «Voglio accompagnarti a Madrid, e ti aiuterò a convincere i tuoi genitori. Se al District non mi prenderanno, cercherò di trovare un altro lavoro.»
Lo amo così tanto.
«Che lavoro?»
«Ci sono tanti bar nei dintorni, in uno di questi mi prenderanno, spero.» Sorride.
Il fatto che vuole aiutarmi, mi rende fiera di lui.
È sempre stato così comprensibile nei miei confronti, e sono sicura che un ragazzo così non lo troverò mai da nessun'altra parte.
Lo amo troppo.
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Love junkie
RomanceYasmine e Christian. Due ragazzi che si somigliano in tutto, due ragazzi che si amano dal terzo anno del liceo. Presto arriverà qualcuno che sconvolgerà la vita di entrambi, chi sarà?