Nine.

10 4 0
                                    

«Ma Ame?» Chiedo, guardandomi intorno.
«Non lo so, era qui.» Dice Travis andando verso le asciugamani, e io lo seguo.
La vedo seduta sul suo telo, con le braccia intorno alle gambe e la testa appoggiata sulle ginocchia.
Travis va in bagno e io ne approfitto per parlarle.
«Come mai sei qui? Ci stavamo divertendo.»
Lei sbuffa una risatina amara. «Vi stavate divertendo.» Sottolinea il "vi".
«Se stavi li, ti divertivi anche tu.»
«Peccato che io ero lì, ma voi non mi consideravate. È tutto il giorno che non mi considerate.»
«Cosa stai dicendo?»
Si sdraia a pancia in giù. «Quello che stai sentendo. Mi diverto con Travis, poi arrivi tu e lui non mi guarda più.»
«Non è vero.» Dico, non sapendo come ribattere, perché forse ha ragione.
«Si, invece. Tu gli piaci, Yasmine.»
Cosa?
«Cosa? No! No che non gli piaccio.»
«Ma dai, chi volete prendere in giro? È evidente.»
«Nessuno, non vogliamo prendere in giro nessuno. Sono fidanzata, e tu sai quanto amo Chris. Non mi piace nessuno oltre a lui.»
«Non ho detto che penso che lui ti piaccia. Ma a lui si, si nota. Si comporta con te come non si comporta con me.»
Scuoto la testa. «Stava giocando anche con te, prima che arrivassi io.»
«Appunto, prima che arrivassi tu. Poi sei arrivata e io non esistevo più.»
Mi viene l'istinto di abbracciarla, non mi piace affatto il tono in cui mi sta parlando ma odio di più il fatto che lei si senta non considerata.
Mi abbraccia anche lei e mi dice: «Non portarmelo via, Yas. Io mi sto innamorando di lui, dammi tempo, dammi il tempo di farlo innamorare di me.»
Sposto la testa per guardarla negli occhi lucidi. «Cosa stai dicendo, Amelia? Non te lo porterei mai via, si vede come lo guardi, si vede che ti piace. Non pensarlo neanche!»
Si asciuga la guancia. «Lo so ma..»
«Lo sai che non lo sopporto.»
«Non è vero, non dire così.» La guardo stranita e lei prosegue. «Non è vero che non lo sopporti. Prima ci stavi giocando, ti stavi divertendo, eri felice. E io..»
«Smettila, Amelia. Non mi è mai passato neanche nell'anticamera del cervello di pensare di portarti via Travis, è tuo. È tutto tuo.»
«Non voglio che lo dici per convincere te stessa.»
La guardo perplessa, sta cercando di farmi dire ciò che non vorrebbe sentirsi dire.
«Perché mi stai spingendo a dire cose che non voglio dire?»
«Cosa? Tu.. A te piace Travis?» Chiede, alzo gli occhi al cielo.
«No! Come te lo devo dire?»
«Non capisco, cosa non vorresti dire?»
«Non mi piace, Travis. Mi stai spingendo a dire cose non vere. Lui non mi piace, è tuo, Amelia.»
Si alza a sedere, mi guarda con aria frustata, e io non so proprio come fare per aiutarla.
Più che dirle la verità, più che dirle che a me Travis non mi interessa, più che dirle che ho occhi solo per Chris e più che dirle che lui è tutto suo non so più che fare.
Ha una visione sbagliata della sua migliore amica, io non sono così, non ruberei mai il ragazzo a una mia amica, non fa per me, e ho sempre odiato le persone che lo fanno.
«Okay, ma..»
Viene interrotta da Travis che si siede accanto a noi, e di certo non è un argomento che possiamo affrontare davanti a lui.
«Volete stare o torniamo a casa?» Chiede.
Io faccio spallucce, facendo capire che per me è uguale.
«Restiamo!» Mi guarda e io le faccio cenno di continuare. «Andiamo a farci un bagno, Travis?»
Lui annuisce, si alza e mi guarda.
«Io rimango qui, mi bruciano le spalle e l'acqua fredda mi dà fastidio.» Mi tocco le spalle.
«Va bene.» Dice, per poi andare verso il mare con Ame.
Prendo la crema dalla borsa e me la spalmo sulle parti bruciate, per non rischiare di bruciarmi ancora di più.

Guardo il cellulare, due chiamate perse da Chris.
Lo chiamo, e risponde con un: «Ciao.»
«Mi hai chiamata?» Chiedo, andando dritta al punto.
«Si, volev.. dove sei?»
«Volevi cosa?» Ignoro la sua domanda.
«Volevo sentire come stavi. Sei al mare?»
«Sto bene.» Dico, ignorando un'altra volta la sua domanda.
«Sei al mare?»
«Si.»
«Perché?» Chiede, mi viene da ridere.
Perché una persona va al mare?
«Avevo voglia di passare una giornata al mare, non potevo?»
«Si.. si.»
Non rispondo, aspetto che sia lui a parlare.
E come se mi avesse letto nel pensiero: «Con chi sei?»
Ci metto un po' a rispondere. 
Potrei dirgli con Amelia, ma ne io ne lei abbiamo la patente e Chris sa perfettamente che odio i treni.
«Con mia mamma.»
«Ah, capito.»
Salto in aria quando Ame si avvicina al mio orecchio e mi urla un "buh", nell'intento di farmi spaventare e ci riesce benissimo.
Travis ride e copro subito il microfono del telefono con la mano, anche se penso che ormai sia troppo tardi.
Lancio un'occhiataccia a entrambi e loro si zittiscono, capendo subito.
«Chi sono?» Chiede Chris.
Mi mordo il labbro, non sapendo cosa dire.
«Emh, sono.. Ame.» Dico, in preda al panico.
Se gli dicessi che sono al mare con Travis... meglio non sapere cosa succederebbe.
«Sento una voce maschile, chi è?»
Chiudo gli occhi, e appena Travis mi ruba il telefono dalle mani mi allarmo, gli salto addosso e cerco di riprendermelo ma ormai è troppo tardi.
Mi accuccio sul mio telo comprendomi la faccia con le mani, come se lei mie mani potessero proteggermi da Chris, nonostante lui sia dietro a un telefono.
«Emh, ciao. Sono Travis, ho portato la tua ragazza al mare, ma stai tranquillo, non ti allarmare, sono felicemente fidanzato con la sua migliore amica.»
Faccio un sospiro di sollievo e guardo Ame, ha gli occhi a cuore e per poco non le saltano fuori dalle palpebre.
«Stai calmo.» Dice. «La tua ragazza non mi piace per niente. È scorbutica, sclerotica, non sa nuotare, è piuttosto strana e ha poche tette.»
Ci metto tutta me stessa per cercare di non rimanerci male, anche se so benissimo che tutto ciò che sta dicendo a Chris, lo sta dicendo per il semplice fatto di salvarmi da questa situazione.
E poi, non ho poche tette.
«Certo, io guardo le tette di qualsiasi ragazza che mi passa davanti.»
Sbuffo e roteo gli occhi.
Gli prendo il telefono dalla mano e mi allontano da loro.
«Ei.» Dico.
«Quindi non sei con tua mamma?»
Scuoto la testa, sentendomi idiota perché mi rendo conto di non essere davanti a lui, ma bensì dietro a un telefono. «No.»
«E perché non mi hai detto che c'era pure lui?»
«Perché sapevo che non ti avrebbe fatto piacere, dopo tutto quello che è successo.»
«Beh, in effetti.. non capisco il senso di andare al mare insieme.»
Penso alla risposta, ma poi penso: a cosa devo pensare? Non devo dare spiegazioni a nessuno. È lui che si sta prendendo una pausa da me, da noi.
«Io e Ame avevamo voglia di venire al mare, e visto che lui era l'unica persona disponibile si è offerto di accompagnarci.» Spiego, non dicendo del tutto la verità. «Non devi preoccuparti di niente, lui sta con Amelia, e io sto con te.»
«Non pensavo stessimo insieme.»
Sgrano gli occhi, cercando di mettere a fuoco le parole che ha detto. «Cosa?»
«Yas, pensavo avessi capito che non voglio.. insomma..»
«Cosa stai dicendo? Mi hai solo detto che approfittavi di questa vacanza per schiarirti le idee.»
«Mi sta servendo infatti, sono passati quattro giorni e io sto decisamente meglio, senza di te.»
Chiudo gli occhi di scatto.
Ogni lettera uscita dalla sua bocca mi cade addosso come un macigno.
Non rispondo.
«Nell'ultimo periodo non stavo bene, ero troppo impegnato a studiare per la maturità e anche questo mi è servito.
È stata comunque una lontananza, sentirci e vederci di meno, e questo lo è ancora di più.
Se in questi quattro giorni non mi sei mancata affatto un motivo ci sarà.»
«Stavi male per la maturità, eri stressato, Chris. Ma tra noi andava tutto bene, non litigavamo mai, a parte quel fatto su Travis.»
Lo sento sospirare, poi dice: «Si, e lui è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.»
Mi incapacito di capire le sue parole, perché è impossibile capirle.
«Che goccia? Non abbiamo... noi stavamo benissimo, insieme.»
«Tu stavi benissimo, Yas. Io no.»
Mi asciugo le guance. «Avresti potuto dirmelo, avresti potuto parlarmene, avresti potuto spiegarmi ciò che non andava, avrei fatto qualcosa per sistemare la situazione.»
«Mi dispiace, Yasmine. Quando tornerò, ne parleremo meglio. Poi si vedrà.»
Spalanco la bocca.
Che egoista.
«No.» Dico di getto. «Non ti aspetterò, Chris.»
«Okay.» Dice.
«Bene.»
«Mi dispiace, non volevo finisse in questo modo.»
Scuoto la testa trattenendo le lacrime. «Mi chiamano, ciao.» Dico con voce strozzata, e senza dargli il tempo di salutarmi attacco la cornetta.
Il telefono mi scivola dalle mani e io mi lascio cadere sulla sabbia calda, bollente, ma in questo momento non mi interessa di ustionarmi.
Nessun dolore può essere forte quanto aver perso Christian, l'unica persona capace di capirmi e di ascoltarmi, l'unica persona capace di farmi ridere così tanto da farmi venire il mal di pancia.
Mi ha lasciata e io non so come comportarmi.
Mia mamma avrà capito di sicuro che c'è qualcosa che non va nel nostro rapporto, ma di sicuro non sarà semplice dirle della nostra rottura, ha sempre adorato Chris e ha sempre creduto che ci saremmo sposati e avremmo fatto due figli, Chelsea e Zed.
Così come la mia famiglia, anche la sua famiglia mi ha sempre amata, e il pensiero di non rivederli più, mi fa stare male.
Certo, certo che li rivedrai, ma non sarà di certo la stessa cosa.
Porca troia.

Love junkie Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora