"Non puoi, per amore di una persona, mutare la sostanza dei principi e dell'integrità morale, come non puoi cercare di convincerti, o di convincere me, che l'egoismo è prudenza, e l'incoscienza del pericolo una garanzia di felicità."
Frase di Jane Austen, il mio autore preferito.
Ho sempre amato leggere i suoi libri, mi sono sempre immedesimata in ognuno di loro, mi sono sempre sentita la protagonista, come se ogni cosa che accade in quel il libro, accade a me.
Adoro, adoro troppo mettermi nei panni dei protagonisti, facendo finta di vivere io, la loro vita.Scendo le scale di fretta, la sera è arrivata troppo in fretta, io avevo voglia di riposare e Chris voleva aiutare suo papà con il tavolo.
«Cosa fai per cena?» Chiedo a mia mamma.
«Pensavo di fare una pasta veloce, papà cena fuori, stasera.»
Mi mangiucchio l'interno della guancia, avvicinandomi allo sportello dei bicchieri per prenderne uno.
«In realtà avrei fame.»
«Cucino il pollo, ti va?» Chiede, passandomi la bottiglia d'acqua.
Annuisco, suona il citofono.
Apro la porta e vedo Amelia, in compagnia del ragazzo.
Li guardo con aria sorpresa ed esco chiudendomi la porta alle spalle.
«Cosa ci fate qui?» Chiedo, sorprendendomi di quella visita, non da lei, ma da lui.
«Avevo voglia di vederti, e lui mi ha accompagnata.» Risponde, vedo Travis guardarmi in modo strano, ha uno sguardo attraente, e devo guardare da un'altra parte per scacciare quel pensiero.
«Bene!»
«Vuoi venire a cena con noi?» Chiede Ame, ma la faccia di Travis è contrariata.
«No, mia mamma sta già cucinando.» Chiederei a entrambi di rimanere a cena, ma non penso che mia mamma accoglierebbe in casa uno sconosciuto, e poi non mi stava simpatico, non invito a casa mia persone che mi stanno antipatiche.
«Mh, okay. Esci, allora?»
«Non lo so, forse vado da Chris.» Dico, muovendomi sui talloni. «Ma tra di voi, c'è qualcosa?»
«Che?» Dicono entrambi guardandosi, guardano di nuovo me e: «ovvio che no!»
Perché devono mentirmi? Di Travis me ne frega ben poco, ma Ame? Perché Ame deve mentirmi?
«Comunque, hai risolto con tua mamma?« Dice, in prenda al panico.
Ha cercato di cambiare argomento, e a me questa cosa mi irrita, e parecchio.
«No, non ne abbiamo più parlato. Ho parlato con Chris, e mi ha detto che se non li prenderanno al District, si cercherà un altro lavoro. Farà di tutto pur di riuscire ad accompagnarmi a Madrid.»
«Madrid? Io ho i miei parenti a Madrid.» In questo momento mi sto maledicendo per non essere sua amica. «E anche la mia ragazza, vive a Madrid.»
Ha la ragazza ma si bacia con Amelia?
«Non sei di New York?» Chiedo.
«Sono nato a New York, a diciassette anni mi sono trasferito a Madrid, li mi sono "fidanzato", dopo un anno mi sono dovuto ritrasferire a New York, ma non ci siamo mai lasciati.» Dice, facendo le virgolette alla parola "fidanzato."
«Pensavo fossi uno di quei ragazzi snob, vanitosi, immaturi, stronzi, maleducati e chi più ne ha più ne metta."
Fa una finta risatina. «In effetti si, mi rispecchio in tutti questi aggettivi.»
Ah.
«Io adesso vado, ti porto a cena domani, ci sentiamo per messaggio, va bene?» Dice Travis, lei annuisce. Le dà un bacio sulla guancia e mi fa un cenno con la testa.La prendo per il braccio e la sposto più in là, in modo che Travis non ci potesse sentire.
«Tu ed io, dobbiamo parlare.» Dico, con tono freddo e rabbioso.
Okay, non avevo il diritto di arrabbiarmi, ma io le ho sempre detto tutto, tutto su con chi uscivo, non che io sia mai uscita con tantissimi ragazzi, il mio primo ragazzo l'ho avuto in quinta elementare, storiella da ragazzini, ma il mio primo bacio l'ho avuto con Chris.
«Di cosa?» Chiede, stupita dal mio tono.
Faccio un respiro per calmarmi. «Di te e Travis!»
Sbuffa alzando gli occhi al cielo. "Tra me e lui non c'è niente, è fidanzato, ed è troppo arrogante per i miei gusti. Non voglio immaginare a quante corna le avrà messo, a quella povera ragazza.»
Mi metto a braccia conserte e la guardo con sguardo interrogativo aspettando, e sperando che si lasci andare, ho bisogno di sentirle dire la verità, voglio che si confidi, e si fidi di me.
«Che c'è?»
«Tu sei una di quelle ragazza con cui le ha messo le corna, immagino.»
Sbuffa di nuovo, esasperata.
«Perché non mi dici la verità?» Le chiedo.
«Perché non c'è nessuna verità.»
«Sono la tua migliore amica, Ame. Non ti giudico, non ti giudicherei mai.»
Sorride ma subito dopo diventa seria. «Okay, ci siamo baciati. Una, due, o forse tre volte. Ma che importanza ha?»
«Ti piace?» Le chiedo.
Si guarda intorno, e questo gesto mi fa capire che si, le piace.
«No no.»
Mi metto a ridere, ha un'espressione così buffa, è evidente che mente.
«Ti conosco, cara.»
Sorride e si siede su un gradino dell'ingresso di casa mia. «Il fatto è che è stronzo.» Gioca con i pollici, per poi dire: «Mi ha baciata, e poi mi ha raccontato della ragazza che si è fatto la sera prima.»
«Perché non lascia la sua ragazza, se vuole solo divertirsi?»
Fa spallucce. «Non saprei..»
Mi siedo accanto a lei. «Se ti piace, diglielo. Non fare in modo che questa situazione si alimenti, per poi peggiorare.»
«In che senso?» Chiede.
«Se tu iniziassi a provare qualcosa in più per lui, le cose peggiorerebbero.»
Stringe le labbra non sapendo che dire, sa benissimo che ho ragione.
Ha già dovuto subire queste situazioni, tempo fa le piaceva un ragazzo che voleva solo divertirsi, ma lei col tempo si era innamorata sempre di più, e quando lui ha iniziato a farle pensare che faceva sul serio l'ha trovato a letto insieme a un'altra.
Mi dà un bacio sulla guancia e si alza. «Devo andare, ci sentiamo più tardi, se sei libera ci vediamo.» Dice, annuisco e la saluto.
Nel momento in cui si allontana, sbuca da un albero Travis, e lì, ho capito che il fatto di andarsene era solo una scusa per sapere cosa Ame avrebbe detto di lui, e questo puó solo significare una cosa: anche lui è interessato a lei.
Mi alzo in piedi e mi avvicino. «Hai sentito tutto?» Chiedo.
«Si, mi dispiace.»
«Ti dispiace per cosa?»
Si morde l'interno della guancia per poi rispondere: «Mi dispiace che l'abbia presa sul serio. A me non interessa, lei.»
«Beh allora, falla finita. Potresti farla soffrire, e io non voglio vederla soffrire.»
Sospira. «Io sono così, le ragazze che si avvicinano a me sono consapevoli di stare male, poi.»
«E perché si avvicinano a te, allora?»
«Beh.. diciamolo, do un bel piacere alle donne.» Fa un sorriso malizioso. «Vuoi provare?»
Spalanco la bocca e lo spintono. «Sono fidanzata, per l'ennesima volta.»
Si appoggia alla ringhiera e dice: «Se vuoi, posso insegnarti a fare le corna. Sono esperto, in queste cose.»
Oh dio.
È pazzo.
«Sei davvero serio?»
«Non potrei essere più serio di così.»
Mi mordo la lingua per evitare di insultarlo.
«Ti posso chiedere un favore?»
«Spara.» Dice.
«Amelia non è una ragazza come le altre, non ha niente a che fare con le ragazze che ti porti a let..»
Mi interrompe. «Cosa sai tu delle ragazze che mi porto a letto?»
«Fammi finire.» Gli dico. Mi fa cenno di continuare. «Lei non è come le altre. Tu ti porti a letto ragazze solo per dare e ricevere piacere, ma lei non è così. Se bacia un ragazzo è perché prova qualcosa per quel ragazzo. Quindi, per favore, non ti spingere oltre, non farla stare male.»
«Non avevo intenzione di farci sesso. Lei non è il mio tipo.»
Lo guardo a sott'occhio. «Te la sei baciata, però.»
«Niente più di quello.» Ammette, e io scuoto la testa.
«Tu potresti essere una di quelle ragazze che mi porterei a letto.»
Gli do una sberla sul braccio. «Non sono una puttana.»
«Non ho detto questo.»
Bene.
Guardo l'orario sul telefono e noto che si è fatto tardi.
Mi avvicino alla porta di casa.
«I "ciao" li hai demoliti?» Chiede.
«Ciao.»
Si mette a ridere e io entro in casa, ridendo, con mia mamma che mi guarda storto.«Chi era?»
«Chi?» Chiedo.
«Il ragazzo con cui parlavi fuori.»
«Mi hai guarda dallo spioncino?» Mi metto a ridere, queste sono le tattiche protettive di mia mamma.
«Si.» È seria, e mi fa ancora più ridere.
«È un amico di Amelia.»
«Stai attenta, Yas.»
«A cosa?»
Si avvicina lentamente, e quei passi mi mettono ansia. «A lui. Sei fidanzata, ti ricordo.»
«Mamma, lui si sente con Ame, voleva solo consigli su.. insomma, siamo ragazze, i ragazzi chiedono consigli ad altre ragazze per la propria ragazza.»
Chiude gli occhi a fessura. «Mh, sarà.»
Ci sediamo a tavola e mangiamo.
Quando entro in cameretta, il mio telefono squilla, vedo il nome di Theo sullo schermo e mi affretto a rispondere.
«Oddio. Theo!»
Ci mette un po' a rispondere, forse per la troppa emozione nel sentire sua sorella, io non sono da meno. «Non ci credo, sorellina!»
«Quanto mi è mancata la tua voce.»
Non ci potevamo chiamare spesso, le chiamate all'estero costano tanto.
«Non lo dire a me, stai bene? È finita la scuola? Con Chris? E mamma e papà come stanno?»
«Io sto bene, la scuola è finita finalmente, con Chris è tutto a posto e mamma e papà stanno bene, anche se in questo periodo discutiamo parecchio. Tu? Come stai?»
«Io sto bene. Come mai discutete?»
Lotto sul dirli di Madrid o no, se riuscissi a convincerli, vorrei fargli una sorpresa, ma decido di parlagliene, non è sicuro che ci andrò, e quando sarò sicura non glielo dirò.
«Vogliono mandarmi a Seattle per l'estate.»
«Dai nonni?» Chiede.
«Si.»
«E tu non ci vuoi andare?»
«No, voglio venire da te, mi manchi così tanto.»
«Non vogliono mandarti?»
Esatto.
«Esatto.»
Fa qualche pausa, e io devo chiamarlo per nome per accertarmi che è ancora lì.
«Non gli do tutti i torti, con cosa pagheresti il viaggio? E chi ti accompagnerebbe?»
«Sto cercando di trovarmi un lavoro che mi consente di pagare il viaggio, e mi accompagnerebbe Chris.»
«Io sarei felice se tu venissi, il posto c'è per entrambi, ma non ti scomodare troppo, sei giovane, e un lavoro alla tua età è stressante.»
Ma cosa sta dicendo?
«Voglio venire perché mi manchi, e se questo significa che devo andare a lavorare, lo farò. Non sono sicura, ma farò di tutto per poter venire.»
«Okay, piccola.»
Parliamo del più e del meno, di come vanno le cose in Spagna e di come vanno in America, di lui che sta frequentando una ragazza, di me che sto insieme a Chris da due anni e lui mi ha fatto le raccomandazioni di fratello maggiore. Infine, abbiamo parlato di Ame.
Ame ha sempre avuto una cotta per Theo, ma Theo non l'ha mai guardata di striscio, la vedeva solo come amica, ma sapeva che da parte sua c'era ben altro.
Metto il telefono sottocarica, e mi sdraio nel letto immergendomi nei miei favolosi sogni.
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Love junkie
RomanceYasmine e Christian. Due ragazzi che si somigliano in tutto, due ragazzi che si amano dal terzo anno del liceo. Presto arriverà qualcuno che sconvolgerà la vita di entrambi, chi sarà?