Le tre carte - Rowen

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Richiesta da giuliagatta28

Le tre carte

Rowen

La guerra contro Zeref, Acnologia e gli Spriggan era finita da poco più di due anni e la pace era tornata a Magnolia.

La gilda sembrava quella di sempre, seppur con qualche miglioramento. Tipo? L'amore. Se prima, di coppie ufficiali, non vi erano quasi, dopo la guerra Cupido sembrava aver finalmente fatto il suo lavoro per benino.

Matrimoni, fidanzamenti e si diceva pure che ci fosse una ragazza nella gilda che aspettasse un bimbo, ma quelle erano delle voci ancora non confermate.

L'ormai sedicenne Romeo Conbolt, al contrario degli altri, sembrava il più solo di tutti. Da appena un mese, il suo papà aveva intrapreso una relazione con la loro vicina di casa, mentre sua mamma si era risposata diverso tempo prima, tipo un anno e qualcosa.

Quella mattina se ne stava seduto a uno dei tanti tavoli della gilda a bere il bicchiere di succo che gli aveva portato Mira poco prima. In verità quel giorno voleva domandare a Wendy di andare ad allenarsi e magari poi scegliere una missione da svolgere insieme, però gli era passata ogni voglia quando aveva visto Eve, il più piccolo del gruppo dei Trimens, a Fairy Tail.

Il biondino gli stava simpatico prima, ma negli ultimi due mesi non faceva altro che venire a trovare la Dragon Slayer del cielo con qualcosa come fiori, gioielli, cioccolatini, borse e vestiti.

Ogni maledettissimo giorno.

Era chiaro che fosse innamorato e volesse flirtare un po'. Ma doveva venire proprio a Fairy Tail e proprio quando c'era lui?

Qualcuno lo odiava e quello strazio era colpa di una qualche punizione?

Perché si lamentava tanto?

Lui era innamorato di Wendy sin da quando era solo un bambino.

Quando la ragazzina si era unita alla gilda lo aveva subito colpito per la sua dolcezza e gentilezza finendo irreparabilmente col diventare il suo primo amore. Ovviamente, da bambino non aveva mai capito bene quei sentimenti, ma dopo i sette anni in cui non c'era stata, nel momento in cui l'aveva rivista, il suo cuore aveva cominciato a battere forte e un certo sollievo gli aveva pervaso tutto il corpo.

Solo durante i Giochi di Magia aveva pienamente preso coscienza dei suoi sentimenti. Eppure Wendy sembrava sempre così vicina e allo stesso tempo lontana...

Seppur molto giovane, era diventata presto forte e si metteva in ogni occasione a disposizione del prossimo, chiunque fosse.

Erano amici... Ma non era ciò che lui voleva.

Arrossì al solo pensiero di una camminata mano nella mano con lei, attirando così l'attenzione di Cana, Lluvia e Lucy che stavano parlando al tavolo accanto al suo. -Romeo, tutto bene?- chiese quest'ultima vedendolo un po' strano.

-Ehiii! Hich! Perché non ti fai anche tu un bicchierino?- gli propose Cana già brilla di prima mattina, porgendogli un bicchiere di sakè. -Ormai sei grande. Non preoccuparti... hich... non lo dirò a tuo padre! Hich!- gli fece l'occhiolino.

Romeo scosse appena la testa. -Sto bene così- mostrò il bicchiere col succo.

-Cana-san non dovrebbe dare alcolici ai minorenni- la riprese Lluvia, corruciando appena la fronte.

-Io ne bevevo un sacco alla sua età! Guardami ora, hich. Sto benissimo- la castana indicò il suo fisico, soprattutto il davanzale abbondante e la pancia piatta. -Un bicchiere di sakè al giorno toglie il medico di t... hich... torno!- gridò alzando un intero barile per poi iniziare a traccannarlo.

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