Un gioco oscuro

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Buio totale.

Avanzò lentamente, cercando un interruttore per poter accendere la luce. Dopo qualche attimo di silenzio, un rumore la fece sobbalzare. Quando si voltò e tornò indietro, cercò di aprire la porta ma non ci riuscì, era bloccata.

Una lugubre risata le fece avere la pelle d'oca. Cominciò a sentire dei piccoli passi attorno a lei che si avvicinavano sempre di più, ad ogni risata.

" Aya " - una voce femminile la chiamò

Subito dopo sentì altre risate.

" Vieni qui da me " - altre voci cominciarono a farsi sentire

" Perchè non giochiamo? " - una leggera risata le sussurrò all'orecchio

" Se riuscirai a trovarci ti lasceremo andare " - disse una voce

" Se perderai starai qui per seeempre " - risate, lugubre risate le riempivano la testa

Aya era molto confusa, aveva molta paura. ' Probabilmente staranno mentendo, ma per il momento è meglio reggere il gioco... Maria sarà qui a momenti ', pensò la ragazza, speranzosa.

" Conta fino a 10 Aya " - gli ordinò una voce

La ragazza deglutii e fece cenno con la testa.

' Maria... Aiutami ti prego... Aiutami... ', pensò disperata

Rassegnata, cominciò a contare ad alta voce.

" 1...

2...

3... " - come quei fastidiosi ticchettii di un orologio, i passi si fecero fastidiosi e inquietanti nella completa oscurità.

" 4...

5...

6... " - sentì una risata vicino a se e il suo cuore si bloccò per un istante.

Dopo essersi calmata, ricominciò a contare.

" 7...

8..

9... " - i piccoli ticchettii erano quasi terminati, come se il tempo si fosse fermato.

" 10 " - finì di contare, di Maria non ce n'era neanche l'ombra.

Comincio ad avanzare nella completa oscurità a piccoli passi. Con l'aiuto del muro, si fece strada lungo la stanza. Ad un tratto sentì di aver schiacciato qualcosa. Si abbassò e la prese, era una bambola con dei lunghi capelli ricci.

" Meno uno " - disse lei, ridendo

Aya, sentendo una bambola parlare, la buttò immediatamente a terra. Sentì che la piccola riccia si allontanava da lei, cantando una strana canzone.

La paura della ragazza aumentava ad ogni passo, ma doveva resistere. Doveva.

" Te ne mancano nove da trovare " - avvisò una voce

Aya cercò di seguirla e sbattè su un qualcosa. Al toccò, capì che era un comodino. Cominciò ad ispezionarlo e alla fine vi trovò un altra bambola.

" Ops, non dovevo dirtelo. Mi hai trovata, dannazione! " - si lamentò quest'ultima, scappando alla sua presa

' me ne mancano ancora tanti ', pensò la ragazza, preoccupata

Continuò ad avanzare lentamente e, come prima, sbattè su qualcosa. Era un letto. Prese coraggio e vi salì sopra. Tre cuscini soffici ma nessuna bambola. All'improvviso sentì un rumore sotto al letto.

' è qui... c'è n'è una... ', pensò

Scese dal letto e portò la sua mano sotto al letto. Non una, ma tre bambole. Le portò fuori e tutte e tre si misero a ridere.

" cinque. Non è ancora finita " - quella stessa bambola le morse la mano ed insieme alle altre scappò via.

La ragazza si toccò il punto in cui è stata ferita e sentì un lieve bruciore.

Cercò di non pensarci e continuò a cercare.

' non riuscirò mai a trovarle tutte con questo buio... mi serve qualcuno... qualcuno che mi possa indicare la via... ' - realizzò

Si morse il labbro inferiore e fece altri tre passi. Le mani cercavano nell'oscurità, senza trovare nulla. Era come se stesse nuotando in un oceano oscuro, pieno di squali pronti ad ucciderla. Ad un tratto, sentì una mano. La trascinò lentamente verso sinistra.

" Chi- " - stette per chiedere la ragazza ma venne fermata, un dito le si poggiò sulle labbra

" Fidati di me, io ti aiuterò " - sussurrò una voce maschile

' non so il perchè ma... Sento di potermi fidare... ', pensò Aya

Quella persona continuò a trascinarla con se fino a quando non le prese anche l'altra mano. Con delicatezza, poggiò una delle due su una bambola.

" Stai barando! Stai barando! Stai barando! Allora anche noi lo faremo! " - rise quest'ultima

Quella bambola, con un colpo secco, le graffiò le mani con un coltello. Se non fosse per l'aiutante, Aya avrebbe perso le dita. Per fortuna, riuscì a togliere la sua mano in tempo.

Aya Drevis | Mad FatherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora