capitolo ventiquattro

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Okay scusate per non aver aggiornato prima.

E scusatemi immensamente per l' inizio

di capitolo abbastanza strappalacrime,

ma mi sembrava giusto anche affrontare

il dolore di una perdita.

Vi avviso, questo capitolo,

( e i prossimi )

contiene solo i nomi

dei personaggi di The Maze Runner.

Buona lettura.

DEREK

Sto guardando mio marito che dorme sereno nel letto,sembra passata una vita dall' ultima volta che è successo. Ma, con tutto quello che è successo con Gerard non mi aspettavo niente di diverso. Quel bastardo ha solamente aggravato una situazione già precaria di suo.

Stiles ne ha risentito molto della perdita di uno dei bambini; a volte mi domando come faccia ad avere un sorriso per me o per suo padre, nonostante riesco a percepire che se potesse si butterebbe da un ponte dal dolore.

Ma il leggero sospirare di Stiles mi fa smettere di pensare, e riportare lo sguardo su mio marito. Capisco che è sveglio anche se non si muove, rimango in silenzio, finchè non spezza il silenzio. << Amore posso dirti una cosa? - annuisco alle sue parole e riprende fiato prima di continuare - Non pensare mai che mi sono dimenticato di uno dei nostri figli, sto solo cercando di abituarmi alla sua assenza, anche se ancora non era nato. A volte mi piace pensare che il venticello che entra dalla finestre sia la carezza di nostro figlio che non potremmo mai avere >>, lo guardo con gli occhi lucidi e rimango a fissarlo nel silenzio più assoluto.

E sempre stato lui quello più loquace, io sono sempre stato quello con le emozioni costipate come gli piace definirmi, ma devo ammettere che, Stiles in questo momento ha bisogno di rassicurazioni che al momento io non so dargli, semplicemente perchè, mia madre è morta prima di potermi fare capire cosa si prova in certe circostanze. Ho affrontato il mio dolore per la morte di Paige nel peggiore dei modi. Ho incanalato il mio dolore con la rabbia verso tutti; ma adesso non mi posso permettere una cosa del genere. Stiles è troppo fragile per affrontare una perdita così enorme da solo.

<< Piccolo anche io sto soffrendo questa perdita. E no, non penso che tu ti sia dimenticato di lui o lei, la stai affrontando a modo tuo. E va bene così. Ma voglio dirti una cosa. E importante che mi ascolti attentamente, non darti assolutamente la colpa di aver avuto questo aborto. Non è colpa tua. Voglio dirti anche un' altra cosa, che se stiamo insieme non avrò paura di affrontare questa perdita, e puoi piangere quanto vuoi, non devi nasconderle con me le lacrime. Io ti porterò sempre al centro del mio cuore, del mio mondo, in questo viaggio di sola andata, e mi ci è voluto un attimo per capire che il mio angelo sei tu, anzi siete voi >> non mi fa finire che scoppia a pingere, nascondendo la sua faccia nell' incavo del mio collo. << Grazie >> sussura talmente piano sul mio collo. Gli accarezzo i capelli e lo lascio piangere, sono sicuro che sfogarsi gli farà bene.

Stiles ha iniziato finalmente a ridere di nuovo. E così bello vederlo felice.

Stamattina quando sono rientrato in casa, ho sentito Stiles imprecare, quando mi sono affacciato in camera a vedere cosa era succeso l' ho trovato che borbottava contro il telefono, continuando a nominare Peter e Chris, << Piccolo che succede? >> domando curioso di sapere cos'ha attirato la sua attenzione, si gira e mi punta il dito contro << Tu lo sapevi! >> lo guardo con un sopraciglio alzato non capendo a cosa si riferisca, << Derek, Peter e Chris si sono sposati senza di noi. E tu lo sapevi, e non mi hai detto nulla >>. Che cosa?! Gli strappo il cellulare di mano e leggo il messaggio che ha ricevuto da parte di mio zio.

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