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In quel momento mi sentivo come se il mondo mi fosse caduto addosso, ero nei guai e mi serviva aiuto, speravo solo di riceverlo dai miei genitori, ovviamente non potevo dire loro tutta la verità.

FLASHBACK

Ero davanti casa di Jeff che oggi mi sembrava più felice del solito, suonai alla porta e mi venne ad aprire una ragazzina «Jeff! C'è qualcuno per te!» urlò a pieni polmoni e poi si guardò intorno «Dov'è?» chiese. La guardai confuso «Dov'è la tua sorellina?» aggiunse.

Le stavo per rispondere ma Jeff mi precedette «Oh Harry, che ci fai qui? Sophia, torna dentro» la ragazzina entrò sbuffando.

«Ho saputo che hai fatto un raduno, non avevo niente da fare così ho pensato di venire» scrollai le spalle e lui si mise a ridere, non capivo se mi stava prendendo per il culo o cosa.

«Devi capire, i miei raduni non sono come gli altri, per venire devi portarti dietro la sorella minore, non mi sembra che tu ce l'abbia» dietro di lui potevo scorgere molte altre figure, una catturò la mia attenzione, era una ragazza del mio corso di inglese, Giusy se non sbaglio, era bellissima.

«Fammi capire, se io voglio entrare devo portare mia sorella? Perché?»chiesi e lui mi guardò serio.

«Non te lo posso dire-»

Lo fermai «Ho una sorella per tua informazione» avevo sparato una minchiata ma ero curioso.

«Oh, questo cambia tutto, in pratica "usiamo" la scusa di avere dei piccoli per poter fare il nostro giro senza problemi, nessuno sospetterebbe mai di un gruppo di ragazzi con dei minorenni e poi ci divertiamo con loro» mi sorrise malizioso.

«Capisco» dissi annuendo.

«Ti aspetto giovedì con tua sorella, devi farmela conoscere, ci vediamo-»

Lo bloccai «Giovedì?» chiesi e lui annuì.

«Ah, sappi che se non vedrò tua sorella sarai nei casini, e non pochi» disse prima di chiudere la porta, lo conoscevo e sapevo che lui era molto pericoloso, non capivo ancora perché lo frequentavo ma ora dovevo trovarmi una sorella e al più presto.

Una volta arrivato a casa corsi in salone dove i miei stavano guardando la TV, mi sedetti di fianco a loro e i loro visi erano stupiti «C'è qualcosa che non va figliolo?» mi chiese mio padre, diciamo che la maggior parte delle volte li trattavo male.

«No, non posso stare qui con i miei perfetti genitori?» mia madre mi fissò dall'alto al basso e alla fine sbuffò.

«Cosa ti serve?» sorrisi a quella domanda.

«Sapete che vi voglio tanto bene» dissi per cercare di renderli dolci.

«Sputa il rospo» come non detto sospirai.

«Voglio che voi addottiate una ragazzina» mio padre fece cadere il telecomando che aveva in mano.

«Perché?» chiese curiosa mia madre.

«Beh» non sapevo che cazzo inventarmi così parlai a caso «Alcuni miei amici ne hanno addottata una, ho visto come si sono affezionati, vorrei anch'io avere una sorellina da proteggere e a cui voler bene» il viso di lei era sorridente, con le lacrime agli occhi mentre quello di lui era fisso sul mio viso cercando un piccolo dettaglio che mostrasse la mia bugia, peccato che non c'era, sospirò e si passò una mano fra i capelli.

«Fammi capire, vorresti che noi addottassimo una bambina?» chiese e io annuì.

«Vi prego, è l'unico favore che vi chiedo, vi voglio bene» dissi pregandoli, non per altro, Jeff era pazzo e in oltre potevo rimediare qualcosa con Giusy.

«Mi sembra una cosa dolcissima, per me va bene, non abbiamo problemi economici, potremmo permettercelo, in oltre mi piacerebbe avere una figlia femmina» disse mia madre e mio padre annuì.

«E va bene, vuoi andare tu a sceglierla?» annuii ed uscii di casa, primo passo: trovare l'orfanotrofio, strano ma vero, non avevo la minima idea di dove fosse. Girovagai finché non vidi una ragazza urlare contro dei ragazzi, mi avvicinai e capii di essere sulla strada giusta.

Pov's Sunshine

Uscii in fretta dal negozio con la grande barretta di cioccolato in mano, mi era costata molto, speravo che nessuno si fosse accorto della mia assenza quando vidi Michael e Fred, due coglioni che si divertivano a stare in giro a cazzeggiare «Guarda chi si rivede, Shy» alzai gli occhi al cielo a quello stupido nomignolo.

«Cosa volete?» chiesi fermandomi davanti a loro.

«Sbaglio o la Signora Smith non fa uscire nessuno dall'orfanotrofio se non ha almeno 18 anni?» chiese Fred ridendo, Michael invece notò la mia barretta e me la strappò dalle mani.

«Sei scappata per comprare il cioccolato? Non si fanno queste cose» disse schiacciandomi il naso con un dito.

«Dammi quella cioccolata» ringhiai contro di loro.

«Altrimenti?» chiese Fred.

«Altrimenti vengo lì e vi castro!» urlai e loro scoppiarono in una fragorosa risata.

«Tu? La piccola e dolce Shy?» cercai di prenderla ora che erano distratti ma Michael allungò il braccio in aria e io, essendo una gnoma, non ci arrivai.

«Avete rotto! Datemi quel fottuto cioccolato o giuro che mi metto a urlare davanti a tutti che mi state stuprando!» sibilai a denti stretti.

«Calmati, tieni» disse lui ridandomi la barretta.

«Grazie» dissi seccata, non lasciai il tempo di rispondere che mi giarai e cominciai a correre verso l'orfanotrofio.

Una volta entrata nel cortile mi arrampicai fino alla finestra di Grace, la sua camera era al secondo piano mentre la mia era al terzo, bussai alla finestra e lei la aprì per permettermi di entrare, non fece in tempo a dire una parola che l'abbracciai.
«Auguri marmocchia» le dissi all'orecchio e lei rise.

«Grazie, sapevo che saresti venuta, non salti mai la cena» alzai gli occhi al cielo.

«Ecco il tuo regalo» dissi porgendole il cioccolato, i suoi occhi si illuminarono e iniziò a saltellare ovunque.

«Oh dio! Erano mesi che non me mangiavo» disse eccitata.

«Questo e altro per la mia piccina» le dissi stropicciandole i capelli e lei mi fece la linguaccia, restai tutta la notte con lei a festeggiare e a chiacchierare finché non dovetti andare in camera mia, praticamente come una spia, per non farmi scoprire, non potevamo uscire dopo cena dalle nostre stanze senza permesso e io, come al solito, avevo fatto di testa mia.

Sorella Cercasi|| H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora