9

1.7K 93 9
                                    

Eravamo appena usciti di casa, indossavo un semplice jeans ed una maglietta a maniche lunghe. «Dove si va?» chiese Louis mentre camminavamo per le strade.

«Il mio pancino reclama un gelato» dissi massaggiando lo stomaco.

«Che gelato sia» disse prendendomi la mano, la tolsi subito e abbassai lo sguardo.

«Scusami» mormorai in imbarazzo.

«Scusa tu, ma, posso farti una domanda?» chiese grattandosi il collo, ridacchiai leggermente a quanto buffo sembrasse in quel momento.

«Certo» mi sorrise.

«Non voglio sembrare scortese ma, come mai non ti fai toccare?» mi morsi il labbro inferiore guardandomi intorno.

«Ehm... non credo di essere psicologicamente pronta a parlarne, forse te lo dirò un giorno»  mormorai sperando di aver chiuso la questione, non mi piaceva parlarne, riportava a galla ricordi troppo spiacevoli per la mia mente.

«Va bene, ecco la gelateria» annunciò indicando l'edificio con sopra l'insegna colorata, proprio quando stavamo per entrare scorsi una massa di capelli biondi sul marciapiede.

«Aspetta qui» dissi a Louis e andai verso di lei, le coprii gli occhi con le mani. «Chi sono?» chiesi, la sentii ridere.

«Un sole che brilla» le scoprii gli occhi e l'abbracciai.

«Grace, mi sei mancata» mi strinse a sua volta ma poi la rabbia si impossessò di me. «Cosa ci fai qui in giro, sola?» la guardai negli occhi preoccupata.

«Tu non ci sei più e quindi nessuno mi fa uscire di nascosto così ho fatto da sola» in un certo senso ero orgogliosa di lei perché non era semplice uscire da lì ma ero incazzata perché era sola, bisognava sempre avere qualcuno in caso di pericolo.

«Grace, hai fatto una cazzata, ci passerò su per questa volta, ma tu non sai come tornare dentro!» le urlai e lei annuii, sbuffai. «Che giorno è oggi?» le chiesi guardando Louis che se ne stava appoggiato alla parete.

«Uhm... mercoledì» annuii ma poi spalancai gli occhi.

«Cogliona! Oggi fanno i controlli alle stanze! Entro le 4 devi essere dentro!» le urlai contro e lei mi sorrise.

«Sì, mi sei decisamente mancata» scossi la testa, questa ragazzina era un piccolo demonio.

«Ti aiuterò, ricorda che io non sono stata in orfanotrofio, sono la vera sorella di Harry» annuì confusa e feci cenno a Louis di avvicinarsi. «Louis, lei è Grace, vive all'orfanotrofio ed è uscita senza permesso, ora non sa come tornare e io la devo aiutare» lui continuava a spostare lo sguardo da me a Grace.

«Certo» le presi la mano e ci avviammo verso l'orfanotrofio. «Come mai la conosci?» mi chiese, boccheggiai ma alla fine inventai una buona scusa.

«Faccio volontariato, conosco tutto l'orfanotrofio e a volte facevo uscire di nascosto le bambine, è da un po' che non ci vado e lei è uscita da sola» spiegai mentre Grace rideva sotto i baffi.

«Capisco, eccolo lì» sospirai.

«Grace, la tua stanza è al secondo piano, ora, tu ti fidi di me?» lei annuì sicura, ormai sapevo che non avrebbe esitato neanche un secondo. «Bene, non urlare e non ti spaventare» la presi in braccio e lei si accoccolò a me mentre io mi arrampicai sul muro.

«Attenta!» urlò Tommo e io annuii, arrivai alla sua finestra, avevo il respiro affannato e le braccia doloranti.

«Ascoltami, starò in spaccata tra la finestra e il ramo dell'albero, dovrai entrate velocemente o non c'è la farò» lei annuì, feci un piccolo salto e divaricai le gambe, lei aprì la finestra e in poco entrò.

«Ci rivedremo?» chiese e io annuii.

«Chiamerò e verrò a farti visita» mi sorrise e chiuse la finestra, guardai giù, cavolo, ero troppo in alto. Non sarei riuscita ad arrampicarmi al contrario, presi un respiro profondo e feci l'unica cosa che mi venne in mente.

«Louis! Prendimi!» non so con quale fiducia mi lasciai andare e caddi tra le sue braccia.

«Presa» aprii gli occhi e lasciai un sospiro di sollievo, ero ancora intatta.

«Grazie» lo abbracciai e lui sorpreso ricambiò.

«Mi sono divertito, ma come fai a fare la spaccata così?»  mi fece scendere e tornammo alla gelateria.

«Ho fatto ginnastica artistica per anni» sorrisi al ricordo, era una delle poche cose in cui ero brava.

«Sei bravissima» disse e io lo ringraziai, poi mi accorsi di essere molto vicina a lui e che la cosa non mi dava fastidio anzi, mi sentivo bene e lo trovai strano. «Che gelato vuoi?» mi chiese una volta dentro.

«Cioccolato e limone» annuì e ordinò al gelataio. Ci sedemmo su una panchina al parco. «Louis, ti ricordi ieri sera?» lui annuì. «Sai cosa intendeva dire Tara con "quindi ci sarai anche tu giovedì"?»

Ci pensò su. «No, non saprei»

Sbuffai. «Pensavo fosse un vostro ritrovo o qualcosa così» alzò le spalle e io annuii.

«Quindi fino adesso sei rimasta da tua nonna?» chiese e io annuii di nuovo anche se leggermente nervosa. «Come sta Dolores?» corrugai la fronte, chi diamine era Dolores? E perché avrei dovuto sapere come stava questa donna? »Tua nonna» chiarì. «Come sta?»

La mia bocca formò una o perfetta. «Bene, anche se non la sento da un po'» annuì pensieroso.

«È strano, Harry e io siamo come fratelli e non mi ha mai detto niente di te» alzai gli occhi al cielo, mi stavo innervosendo.

«Diciamo che non siamo molto legati, anzi, siamo cane e gatto» gli sorrisi quando il mio cellulare iniziò a suonare, rispondere era facile, cliccai il cerchietto verde. «Pronto?» non avevo nessun numero in rubrica quindi non sapevo chi fosse.

«Dove sei?» la voce di Harry invase le mie povere orecchie, cosa c'era di sbagliato in lui?

«Sono al parco con Louis» risposi seccata.

«Beh, vieni a casa» alzai gli occhi al cielo, chi si credeva di essere? Chi gli aveva conferito il diritto di comandarmi?

«No, non sei nessuno per impormelo» Louis aveva capito tutto e stava ridendo, quasi quasi contagiava pure me, ma feci finta di niente.

«Invece sono tuo fratello, muoviti a tornare o vengo a prenderti con la forza» sbuffai e chiusi la chiamata.

Stronzo.

«Devo andare, ci vediamo presto Tommo»lo abbracciai, era ancora strano avere questi "gesti" d'affetto, ma dovevo solo concentrarmi sul non pensarci troppo.

«Certo carotina» mi staccai e andai a casa dove mi aspettava quella sottospecie di fratello.

Che per l'appunto, non era neanche il mio vero fratello.

Sorella Cercasi|| H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora