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Calmi tutti!

Fatemi capire!

Ero su questa macchina che mi stava portando nella mia nuova casa e in macchina c'era la mia nuova famiglia?
Ero nervosa, l'ultima volta non era andata bene, ero nervosissima, come mi avrebbero trattata?

Sì, Harry sembrava simpatico ma nessuno è come sembra e questo io lo sapevo meglio di tutti. La macchina si fermò, eravamo già arrivati? Io non ero psicologicamente pronta, sospirai e scesi e guardai la casa davanti ai miei occhi: era molto grande, aveva 2 piani, la cosa che mi sorprese di più fu il giardino: anche questo era molto grande e c'erano due alberi, li riconobbi subito, due cieliegi, spostai il borsone sulla spalla e li seguii dentro, la casa era ben pulita, si vedeva che erano benestanti.

«Non ci siamo ancora presentati, io sono Des, lei è Anne e credo tu abbia conosciuto Harry» annuii e sfoggiai un sorriso falso, quando provò ad avvicinarsi io indietreggiai, che cavolo voleva?

Anne mi sorrise. «Tranquilla, vieni, ti mostro la tua camera» la seguii lungo le scale e attraverso un corridoio «Questa è di Harry, invece la tua è quella di fianco, così se ti servisse qualcosa lui è vicino» se dovevo essere sincera non mi piaceva quella vicinanza.

«Capito» aprii la porta per rivelare una stanza con le pareti bianche, un letto matrimoniale rosa era messo in mezzo alla stanza, da un lato c'era una grande finestra, una scrivania bianca laccata era messa nell'angolo tra l'armadio e la libreria, una TV era sistemata davanti al letto, ero rimasta stupita.

«Ti piace?» mi chiese dolcemente, mi girai verso di lei e le rivolsi un sorriso a 34 denti.

«È stupenda!» senza pensarci due volte mi buttai sul letto, era morbido al punto giusto ed era abbastanza grande per cui non sarei caduta di notte, aprii l'armadio e iniziai a sistemare.

«Ti lascio fare, quando hai finito vieni giù» annuii e continuai.

Dopo aver finito di mettere tutto a posto mi presi il mio tempo per osservare i miei libri, c'era una calma, avrei letto in pace, scesi in salotto dove trovai Anne e Des sul divano.

«Sunshine, vieni» Anne mi indicò un posto vicino a lei, riluttante mi sedetti, ma presi le distanze. «Tu sai come mai ti chiami così?» annuii.

«Sì, in pratica è successo da appena nata, mia madre dopo avermi partorita mi ha buttata nella spazzatura, nel vero senso della parola, ero in un cassonetto quando la signora Smith mi ha trovato, mi portò all'ospedale, ero in una specie di "coma", mi risvegliai alle prime luci dell'alba così ha deciso di chiamarmi Sunshine, Shy è il mio diminutivo»

Annuirono un po' stupiti dalla mia storia, anch'io c'ero rimasta male la prima volta che me la raccontarono. «Sappi che per qualsiasi cosa noi ci siamo, cosa vorresti fare ora?» ci pensai su, cosa potevo fare? Mi venne in mente il giardino.

«Mi piacerebbe leggere in giardino»

Anne mi sorrise. «Mi sembra un'ottima idea» mi alzai e corsi in camera mia a prendere il libro "Città di Carta", scesi in giardino e cercai un posto all'ombra.

Guardai i due alberi e notai un grande ramo, non era molto alto, qualche metro, ed era abbastanza robusto da reggermi, mi arrampicai con qualche difficoltà visto che avevo il libro in una mano. Una volta sul ramo appogiai la testa e la schiena al tronco mentre lasciai i piedi a penzoloni nell'aria, ero un po' più in alto di quello che mi aspettavo ma non mi feci problemi, aprii il libro e iniziai a leggere.

Quando alzai lo sguardo vidi che il sole stava piano tramontando, avevo letto molto, restai a guardare la scena quando sentii l'albero tremare, cercai di aggrapparmi al tronco ma misi male il piede e caddi a terra, avevo la testa che pulsava e la schiena bruciava.

«Attenta Tarzan» alzai lo sguardo e vidi Harry ridere sotto i baffi.

«Fanculo, hai mosso l'albero» alzò le spalle.

«Forse sì, forse no» proprio in quel momento il mio libro gli cadde in testa e io scoppiai in una risata, grazie karma.

«Ti sta bene, porca merda mi sono fatta male» dissi alzandomi mentre lui si massaggiava il capo.

«Non dire parolacce» mi rimproverò e io alzai gli occhi al cielo.

«Come vuoi, sta di fatto che sono caduta da due metri dal suolo» presi il libro da terra ed entrammo in casa.

«Cosa dovrei dire io? Il tuo libro ha colpito la mia bellissima testa» alzai un sopracciglio.

«Bellissima? Mi sa che il colpo ti ha fatto diventare più stupido» risi e lui mi guardò male.

«Invece la tua caduta ti ha fatta diventare più allegra» sbuffai e andai in camera a mettere a posto il libro.

«A tavola!» urlò Des, scesi di corsa le scale saltano l'ultimo scalino ed entrai nella sala da pranzo, mi sedetti vicino ad Harry mentre dall'altra parte del tavolo c'erano Des e Anne. «Com'è stato il primo giorno qui?» chiese Des mentre Anne apparecchiava.

«Se togliamo il fatto che Harry mi ha quasi ucciso, tutto bene» tutti gli sguardi erano rivolti verso di lui e notai le sue guance arrossire, colpito e affondato.

«In che senso?» chiese Anne.

«Beh-» iniziai ma sentii un calcio sulla mia gamba che mi fece fermare un attimo . «Mi è venuto addosso in corridoio» dissi alla fine, iniziammo a mangiare, non avevo mai fatto una vera cena in famiglia ma in quel momento ero lì seduta a tavola con la mia nuova famiglia a parlare e scherzare come se ci conoscessimo da una vita.

Sorella Cercasi|| H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora