Pov's Sunshine
Stavamo litigando per comprare uno stupido telefono.«Ti ho detto che te lo compro io!»
Sbuffai. «E io ti ho detto che che non voglio che tu me lo compri!» risposi acida.
«Tenga» pagò il cellulare sotto il mio sguardo incazzato. «Ecco a te il tuo cellulare» mi porse la confezione con dentro il telefono, sbuffai e lo presi.
«Ora ce ne andiamo?» chiesi ormai esasperata.
«Non potresti essere più simpatica?» mi chiese sfoderando un sorriso falso.
«No, voglio andarmene» dissi mentre ci avviammo verso l'uscita.
«Aspetta» mi fermò, lo guardai interrogativa. «Lì ci sono dei miei amici, se ti chiedono devi dire che sei mia sorella di sangue» alzai gli occhi al cielo.
«E come spieghi la mia assenza, genio?» era visibilmente nervoso.
«Ehm... diremo che sei stata dalla nonna perché studiavi in una scuola prestigiosa» perché questa storia? Cosa c'era di sbagliato nell'adottare una sorella?
«Ti vergogni di me?» chiesi con tono duro.
«No, solo che non voglio che sappiano che ti abbiamo adottata» sbuffai e lui camminò verso i suoi amici, erano due, uno alto, biondo con gli occhi azzurri mentre l'altro aveva i capelli castani e gli occhi azzurri.
«Hey ragazzi!» si diedero delle pacche.
«Hey, che ci fai qui?» lo sguardo del biondino cadde su di me. «Non ci avevi detto di avere una ragazza»
Scoppiai a ridere e Harry mi guardò malissimo, ma cavolo! Era troppo esilarante.
«Che c'è da ridere?» chiese il castano.«Io non sono la sua ragazza» dissi continuando a ridere come una pazza.
«È mia sorella» disse Harry, i due sgranarono gli occhi e io mi bloccai dalla mia risata.
«Non c'è l'avevi mai detto» alzai gli occhi al cielo, magari erano cavoli suoi e non voleva che voi lo sapevate, ma ovviamente Harry era rimasto spiazzato dall'affermazione.
«Non ve l'ha detto perché non ne aveva bisogno» risposi e i due sorrisero.
«Io sono Niall» mi porse la mano il biondino che strinsi.
«Io Louis» disse il secondo.
«Sono Sunshine»
Annuirono e portarono l'attenzione su Harry. «Sta aera verrai alla festa?» chiese Louis.
«Sì, però non dovete dirlo ai miei» alzai un sopracciglio, aveva paura che non gli dessero il permesso o cosa?
«Porterai anche la tua sorellina?» scossi subito la testa.
«Non mi piacciono le feste, ora dobbiamo andare» Harry annuì, salutammo i due e andammo in macchina.
«Non ti facevo così trasgressivo» ridacchiai.«Stai zitta, e non dire niente» alzai le braccia.
«Non sono una spia» mi difesi.
«Meglio, vuoi andare a mangiare qualcosa?» chiese uscendo dal parcheggio.
«Oggi hai già speso abbastanza, andiamo a casa» sbuffò, cos'avevo detto di così strano?
«Va bene, ti dico già che mamma e papà non ci sono, sarebbe un miracolo se ci fossero» annuii, mi sembravano delle persone stupende non i tipi da "lascio i miei figli soli perché ho il lavoro a cui pensare".
Una volta a casa accesi il telefono, non sapevo come funzionava quell'aggeggio, decisi di lasciarlo perdere. Come aveva detto Harry, Anne e Des non c'erano e io mi stavo annoiando quindi presi il libro e andai in giardino,feci come il giorno prima e mi arrampicai su quel ramo, notai una piccola rientranza abbastanza grande per poterci mettere il libro, lo avrei lasciato lì così non avrei fatto fatica a salire sull'albero. Senza pensarci due volte poggiai il libro e iniziai ad arrampicarmi più in alto, era divertente e non sapevo che altro fare, le foglie stavano pian piano crescendo, eravamo ad inizio marzo, tra un po' sarebbe arrivata la primavera.
«Che ci fai là su?» la voce roca di Harry mi fece risvegliare, guardai in basso.
«Mi annoiavo, vuoi salire anche tu?» chiesi ridendo vedendo la sua faccia.
«No grazie, piuttosto, vieni giù» sbuffai e saltai da un ramo all'altro fino ad arrivare giù sana e salva.
«Che c'è?» chiesi col fiatone.
«Ho parlato con mamma e papà e vogliono che tu venga con me» i miei occhi si spalancarono mentre i ricordi riaffioravano nella mia mente.
FLASHBACK
Ero rannicchiata sul letto mentre piangevo dopo l'ennesimo stupro. «Piccola, vieni qui» mi alzai e ancora tremolante mi avvicinai a lui.
«Sta sera andremo ad una festa, vestiti bene che io e i miei amici ci vogliamo divertire» disse ghignando per poi uscire e sbattere la porta.Rimasi immobile sperando che non l'avesse detto. «Ci sei?» scossi la testa.
«Io non ci vengo!» urlai e corsi in camera per poi chiudermi a chiave, col cavolo che sarei andata a quella festa, non mi poteva costringere, mi sedetti sul letto a gambe incrociate, sarei rimasta qui finché non sarebbe uscito, speravo che mi avrebbe lasciata in pace ma questa speranza si spense quando lo sentii bussare.
«Sunshine, apri!» sospirai.
«Che vuoi?» chiesi ad alta voce
«Ne anch'io sono contento di portarti alla festa ma devi venire per forza»
Scossi la testa. «Io non ci vengo! Punto e basta!» urlai ma in risposta la porta venne aperta. «Come hai...» non feci in tempo a finire la domanda che mi rispose.
«Abbiamo la stessa chiave» alzò le spalle. «Ora smettila di fare la bambina, sta sera ci andremo punto» mi alzai dal letto.
«No! Piuttosto rinchiudimi in casa ma non farmi andare a quella festa» lo stavo praticamente pregando.
«Di che hai paura?» chiese avvicinandosi a me, la vicinanza non mi piaceva, indietreggiai.
«Di niente! Solo... odio le feste» si avvicinò ancora di più ma non ce la feci più e sbottai. «Ti vuoi allontanare o devo spiegarti cos'è lo spazio vitale?» mi allontanai io.
«Facciamo così, verrai ma starai vicino a me così ti terrò d'occhio» annuii.
«Bene, ora vattene» non mi piaceva stare vicino alle persone, lui si avvicinava troppo per i miei gusti ma quella sera avrei dovuto stargli vicino e questo mi faceva scoppiare la testa dalla rabbia.
STAI LEGGENDO
Sorella Cercasi|| H.S.
FanficSunshine è una ragazza di 15 anni che vive nell'orfanotrofio, è una ragazza solare e allegra ma ha avuto un brutto passato. Harry è una ragazzo di 19 anni, ha una famiglia benestante ma si è messo in un pasticcio per cui gli serve una sorella. Cosa...