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Uscii dalla mia stanza ancora in pigiama ed entrai nella stanza di Sunshine, ma con mio stupore lei non era lì, il letto era disfatto, guardai in corridoio e mi spaventai quando la vidi ferma in mezzo al corridoio, mi avvicinai lentamente. «Mi hai fatto prendere un colpo! Perché non sei in camera tua?» le chiesi ma non ottenni risposta, in cambio camminò verso le scale e scese in sala, la seguii.

«Sun! Dove vai nel bel mezzo della notte?» mi misi di fronte a lei e notai che aveva gli occhi chiusi, camminava nel sonno, cosa avrei dovuto fare?
Corsi in camera e presi il cellulare, dovevo chiamare un medico? Un'ambulanza?

Tornai da lei ma era come sparita, la cercai in cucina ma non c'era e infine la trovai all'entrata, mi avvicinai cautamente, dovevo cercare di svegliarla?

Poi mi venne un lampo di genio, la madre di Niall, Sandra, era una psicoterapeuta, forse sapeva cosa fare, non ci pensai un secondo di più e chiamai Niall. «Ma chi cazzo è che chiama a mezzanotte passata?» rispose secco.

«Ascolta, ho un problema» lo zittì mentre notai Sun uscire di casa, la seguii.

«Dimmi»

«Sunshine sta camminando nel sonno, per caso tua madre sa cosa fare perché io proprio non lo so» lei camminava tranquilla, come se fosse sveglia.

«Ok, ti passo mia madre» si sentirono dei spostamenti e poi la voce di Sandra.

«Harry, dimmi tutto» sospirai mentre lei si fermò vicino al parco.

«Sandra, mia sorella è sonnambula, non so cosa fare!»la sentii sospirare.

«Dove siete?» mi guardai intorno.

«Siamo nel parco vicino alla gelateria» intanto Sun si fermò in mezzo al prato, così come me.

«Ascolta bene, puoi toccarla, ma poco come prenderle la mano, non deve accorgersi che la stai toccando, puoi tenerla occupata parlandole, i sonnambuli parlano nel sonno e rispondono alle tue domande, pian piano riportala a casa e controllala per il resto della notte, domani dovresti parlare con un medico» sospirai.

«Va bene, grazie, in caso che ti chiamo» spensi la chiamata è guardai Sun ferma con la testa bassa nel suo buffissimo pigiama, mi avvicinai, provai a parlarle.

«Sun, mi senti?» chiesi e lei annuì, piano le presi la mano. «Adesso dobbiamo tornare a casa, ok?» lei scosse la testa. «Perché?» rimase in silenzio per un po' e poi rispose in un sussurro.

«Mi manca Bethany» non sapevo chi era questa Bethany, forse sua madre o una sua amica dell'orfanotrofio.

«Domani le facciamo visita, ma ora andiamo» si girò verso di me e annuì, fino a qui tutto bene.

«Ti piace stare con la tua famiglia?» le chiesi intanto che la conducevo a casa.

«Sì» sorrisi, non credevo che i sonnambuli dicessero bugie.

«Chi è il tuo preferito?» chiesi curioso.

«Harry» rispose praticamente subito, sorrisi di più, ero felice di essere il suo preferito.

«Preferisci Luois o Harry?» mi era venuta spontanea la domanda.

«Harry» in quel momento avrei voluto esultare come quando la tua squadra preferita fa un goal.

«Perché non vuoi festeggiare il tuo compleanno?» chiesi davanti casa.

«Troppi ricordi» rispose semplicemente, il compleanno le ricordava troppe cose, il resto della strada fu silenziosa, la feci sdraiare e mi posizionai di fianco a lei, avvolsi una mano intorno alla sua vita notando che la sua maglia era molto più grande e che lei era molto magra, speravo solo che non se la prendesse con me la mattina dopo.

Sunshine's Pov

Mi svegliai con qualcosa che mi solleticava il naso, provai a girarmi dall'altra parte ma mi era impossibile visto che ero tenuta ferma, iniziai a sudare freddo e mi divincolai, quando aprii gli occhi notai Harry dormire e tenermi stretta a lui, in un primo momento avrei voluto svegliarlo e urlargli contro ma stranamente non mi sentivo male sotto il suo tocco, sempre se si poteva definire così, sospirai, poi la domanda entrò nella mia testa, come diavolo c'era finito lui nel mio letto? Gli scossi la testa.
«Harry» sussurrai senza ottenere risposta quindi urlai. «Harry!» si svegliò di soprassalto e si mise seduto.

«Mi hai spaventato!» alzai gli occhi al cielo e tolsi il suo braccio dalla mia vita.

«Perché sei qui?» chiesi alzandomi.

«Non è questa la domanda giusta» lo guardai sorridere.

«E qual'è?» chiesi.

«Perché metti vestiti così larghi quando sei uno stecchino?» arrossì, lui mi aveva abbracciato quindi aveva sentito quanto fossi magra.

«Mi piacciono le magliette larghe» alzai le spalle mordendo il mio labbro inferiore.

«Immagino, comunque oggi ti porto in un posto» disse alzandosi.

«Ok, dopo mi spieghi perché eri nel mio letto ma ora devo fare una doccia» dissi lasciandolo solo e correndo in bagno, chiusi la porta a chiave, aprii l'acqua calda e mi svestii, mi guardai nello specchio, alcune cicatrici sugli avambracci erano appena visibili, quelle sull'intero cosce erano quasi sparite del tutte, le uniche molto visibili erano quelle sulla schiena, scossi la testa ed entrai nel box doccia sotto il getto d'acqua.

Una volta fuori mi legai un asciugamano attorno al corpo e andai in camera, andai dritta all'armadio prendendo l'intimo e una maglia con un paio di pantaloni, quando mi girai lo vidi ridacchiare, arrossii violentemente.
«Esci subito dalla mia camera brutto guardone!» iniziai a tirargli addosso tutto quello che avevo vicino, cioè alcune penne, dei libri e il mio borsone finché non uscì, chiusi la porta a chiave, questa me l'avrebbe pagata cara.

#SPAZIOME:
AVETE VISTO LA GIF? DOPO ANNI A CERCARE UN'ATTRICE CHE INTERPRETASSE SUNSHINE HO DECISO CHE SAREBBE STATA PHOEBE TANKIN, CHE NE DITE? DA OGGI METTERÒ PIÙ FOTO DEI VARI PERSONAGGI

Sorella Cercasi|| H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora