Harry's Pov
Doveva tornare a casa, il giorno dopo saremmo dovuti andare da Jeff e dovevo mettere un chiaro un paio di cose con lei. Sentii la porta principale aprirsi, segno che era tornata. «Sono a casa!» appunto, mi alzai dal divano.
«Ce ne hai messo di tempo» mi lamentai mentre lei alzava gli occhi al cielo. «Domani dobbiamo andare a casa di un mio amico» lei si accigliò.
«È il famoso giovedì di cui mi ha parlato Tara?» Tara le aveva detto qualcosa a proposito di giovedì? In quel momento odiavo Tara con tutto il cuore.
«Cosa ti ha detto?» chiesi allarmato e lei alzò le spalle.
«Mi aveva chiesto se ci sarei stata giovedì, niente di che» sospirai, andai verso le scale.
«Vieni» alzò un sopracciglio.
«Se io non volessi venire?» sbuffai.
«Non fare la bambina» il suo sguardo si abbassò.«Non sono una bambina» mormorò e potei sentirla singhiozzare.
«Oh andiamo! Non starai seriamente piangendo perché ti ho chiamata bambina!?» si coprì la faccia con le mani.
«Smettila di somigliargli!» mi urlò prima di correre sulle scale dandomi una spallata, assomigliare a chi? Una cosa era certa, aveva un segreto e io volevo scoprirlo. Si rinchiuse in camera e continuò a borbottare e piangere, la sentivo dalla mia stanza e non era molto piacevole, sospirai, avrei dovuto provare a parlarle, fin ora non l'avevo considerata come una sorella e forse era arrivato il momento di considerarla come tale, mi alzai dal letto comodo e bussai alla sua porta.
«Chi è?» aveva la voce rotta.
«Harry» sentii la serratura scartare a la porta si aprì rivelandomi Sunshine con gli occhi rossi e gonfi.
«Che vuoi?» chiese acidamente.
«Solo parlare, posso entrare?» le chiesi e lei annuì spostandosi. «Volevo solo dirti che domani ti faranno tante domande sul perché non ti abbiano mai vista, dovrai dire quello che abbiamo già programmato» alzò gli occhi al cielo.
«Ti vergogni di dire che i tuoi hanno adottato una ragazzina?» non sapevo cosa rispondere.
«Diciamo che ho una reputazione da difendere » dissi fiero e lei scoppiò a ridere, ero così tanto divertente?
«Quale? Quella da coglione?» la guardai duramente.
«Non voglio che dici parolacce» odiavo le ragazze che dicevano parolacce, preferivo che la bocca di una ragazza rimanesse...pulita? In ogni caso non volevo che lei le dicesse.
«Peccato» fece una smorfia che la rese estremamente buffa. «Ora vai, voglio leggere in pace» e così mi spinse fuori dalla sua camera e si chiuse un'altra volta.
Questa sera i nostri genitori non sarebbero tornati per cena e io non avevo per niente voglia di cucinare, decisi di ordinare una pizza. Quando finalmente arrivò chiamai Sunshine per venire a mangiare. «Pizza? Perché non mi sorprende?» rise. «Immaginavo che non avresti cucinato» aggiunse, iniziammo a mangiare.
«Come mai prima ti sei messa a piangere? Non mi sembra di averti offesa» alzò le spalle.
«Sono sensibile, sì, diciamo così» non le credevo per niente, l'avevo vista picchiare quel ragazzo all'orfanotrofio e mi sorprendeva il fatto che non mi avesse picchiato anche a me.
«Non ci credo» sospirò e mi guardò negli occhi.
«Forse, te ne parlerò un giorno» annuii, speravo arrivasse presto quel giorno.
«Comunque, ti piace Louis?» le chiesi diretto e lei si strozzò con la pizza e iniziò a tossire, bevve un po' d'acqua e si calmò.
«Piacere è una parola grossa, lo conosco da un giorno, però mi sta simpatico» non so perché ma ero sollevato da questa affermazione.
«Ok, e gli altri come sono?» alzò gli occhi al cielo.
«Forse Niall si salva ma per il resto mi stanno tutti sul culo» le spuntò un ghigno sulla faccia. «Volevo dire che mi stanno sul sederino» ridacchiai, dovevo ammettere che già le volevo bene.
Sunshine's Pov
Dopo cena andai a letto, non so perché ma Harry mi ricordava Stefan e questo mi preoccupava, mi misi sotto le coperte e chiusi gli occhi.
Mi spinse in casa. «Oggi mi hai disubbidito e non ne sono per niente felice» annuii incerta, si avviò verso le scale. «Vieni» scossi la testa e abbassai la testa.
«Non voglio venire» sputai acida senza guardarlo.
«Andiamo, non fare la bambina» rimasi immobile. «Non farmi arrabbiare cazzo!» mi prese per i capelli e mi portò nella sua stanza.
«Togliti i vestiti» mi ordinò buttandomi sul letto, con le lacrime agli occhi mi svestii, mi fece stendere a pancia in giù e prese una cintura. «Ora conterai a voce alta, se sbagli ricominci da capo» annuii dando sfogo alle mie lacrime, iniziò a colpire la mia schiena ripetutamente, dopo circa 8 frustate i miei occhi si chiusero per la stanchezza, non ce la facevo più.Mi svegliai di colpo, respiravo con affanno, ero immersa nel mio sudore e i miei capelli erano attaccati alla fronte, scoppiai in lacrime, quanto volevo dimenticare quelle immagini ma avevo ancora il loro segno sulla mia pelle. Quelle 8 frustate si sono cicatrizzate e ora ho 8 cicatrici sulla schiena per non parlare delle gambe e delle braccia, in qualche modo Harry me lo ricordava e questo non aiutava.
Stefan mi aveva torturata anche psicologicamente e quando pensavo a lui tornavo con la mente a quei dolori, volevo solo dimenticare. Non sapevo quanto ci sarebbe voluto, ma avrei provato di tutto pur di dimenticare il passato e di passare al futuro.
Anche se questo avrebbe voluto dire farsi toccare da Harry.
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Sorella Cercasi|| H.S.
أدب الهواةSunshine è una ragazza di 15 anni che vive nell'orfanotrofio, è una ragazza solare e allegra ma ha avuto un brutto passato. Harry è una ragazzo di 19 anni, ha una famiglia benestante ma si è messo in un pasticcio per cui gli serve una sorella. Cosa...