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Erano quasi le 9, mi ero già vestita con un semplice jeans ed una felpa nera, sospirai, non volevo andare a quella stupida festa.

«Sei pronta?» mi chiese urlando dalla sua stanza, sbuffai.

«Sì» uscii dalla mia stanza e andai nella sua. «A che ora torneremo?» chiesi mentre lui si metteva le scarpe.

«Non lo so, quando ne avrò voglia» alzai gli occhi al cielo e lui alzò lo sguardo su di me ridendo. «Stiamo andando ad una festa» lo guardai male.

«E quindi? Vuoi che mi metta un vestito corto fino al culo e che mi faccia vedere da tutti i ragazzi con gli ormoni a mille?» chiesi alzando la voce, ci pensò su.

«Forse è meglio se rimani così, da bravo fratello che sono non voglio che gli altri maschi ti ronzino intorno» sorrisi, era per caso geloso? Meglio così.

«Perfetto» dissi.

«Ricordi cosa devi dire?» avevamo passato l'intero pomeriggio a parlare di cosa dovevo dire.

«Sì, ma per non fare brutta figura dirò che sei stato tu a dirmi di vestire così» gli feci l'occhiolino e scesi in salotto seguita da lui.
**
Ok, calma, respira, ero davanti alla casa, stavo già sclerando mentalmente, mi bloccai davanti al giardino e quelle immagini tornarono ad invadermi la mente.

FLASHBACK

Ero seduta sui divanetti con lui e i suoi amici ora ubriachi. «Quindi tu sei la piccola Sunshine» disse un uomo barbuto e io mi limitai ad annuire. «Bella scelta amico, che dici, ci fai divertire un po'?» chiese un altro prendendomi per un braccio.

«No, vi prego lasciatemi» li supplicai ma ricevetti uno schiaffo in faccia.

«Zitta, chi è il primo che se la scopa?»

Non volevo muovermi, non volevo rivivere quelle scene. «Vuoi restare qui imbambolata?» lo guardai preoccupata.

«Possiamo tornare a casa?» la speranza era l'ultima a morire ma anche questa svanì.

«Dai entriamo» andammo alla porta e lui bussò, ad aprirci arrivò una ragazza dai capelli neri e gli occhi castani che gli sorrise maliziosa, conoscevo fin troppo bene quel sorriso.

«Harry, benvenuto» spostò lo sguardo su di me e fece una smorfia di disgusto. «Non mi avevi detto che avresti portato una ragazzina con te» alzai gli occhi al cielo, ma chi si credeva di essere? «Entrate» ci fece cenno di entrare. La casa era grande quasi quanto la nostra, era piena di persone che bevevano, fumavano, ballavano e si strusciavano uno con l'altra, mi guardavo in giro schifata, mi accorsi che Harry si stava allontanando e mi affrettai a raggiungerlo.

«Come vanno le cose?» gli chiese la ragazza fingendosi interessata.

«Normale» rispose lui senza giri di parole.

«Là ci sono gli altri» disse lei indicando un divano sul quale riconobbi Louis e Niall più un ragazzo moro e altre due ragazze. Harry si sedette vicino Niall e io vicino Louis, mantenendo le distanze, mi sentivo fuori luogo finché la putt-ragazza dai capelli neri mi guardò malefica.

«E tu ragazzina? Chi sei?» sospirai, non ucciderla, qua ci sono troppi testimoni.

«Mi chiamo Sunshine e non ragazzina» mi sorrise falsamente.

«Io sono Laila, quanti anni hai?» alzai gli occhi al cielo.

«15»mormorai e lei sorrise ancora di più.

«Queste sono Sophia e Tara mentre loro sono Niall, Liam e Louis» annuii.

«Noi ci conosciamo già» annunciò Louis.

«Piacere, Liam» disse il moro, la sua voce, non mi era nuova, l'avevo già sentita ma... dove? Lo studiai con lo sguardo ma niente, ad interrompere quel silenzio fu Harry.

«Vado a prendere da bere Sunshine vieni» annuii e lo seguii fino in cucina dove c'erano poche persone e la musica non era così alta.
«Come mai guardavi così Liam?» chiese mentre prendeva un bicchiere con dentro una bibita rossa che conoscevo bene.

«Mi sembrava di averlo già visto, quando ce ne andiamo?»chiesi.

«Siamo appena arrivati, non rompere» mi porse un bicchiere che rifiutai, era passato troppo tempo dall'ultima sbronzata e non avevo voglia di averne un'altra.

«Non mi stanno molto simpatici i tuoi amici» alzai gli occhi al cielo al ricordo di Laila.

«Se li conosci meglio ti ci abitui» annuii e tornammo al divano.

«Quindi piccola Styles, come mai non ti abbiamo mai vista?» mi chiese Louis, sembrava simpatico ma un po' invadente.

«Ehm... fin ora ho vissuto dalla nonna, ho frequentato lì la scuola e avevo i miei amici» spiegai gesticolando.

«Hahah, anche Harry gesticola quando parla» rise il biondino.

«Quindi sei sua sorella?» chiese quella che doveva essere Tara, annuii e mi guardai intorno, ormai erano tutti ubriachi, anche Harry aveva bevuto un bel po'. «Quindi ci sarai giovedì?» mi chiese ancora, giovedì? Non capivo di cosa stava parlando, forse era ubriaca e non sapeva nemmeno lei cosa mi avesse chiesto.

«Uhm... non lo so» guardai Harry che stava parlando con Laila per conto suo facendola ridere come una gallina.

«Noi andiamo di sopra» annunciò quella entusiasta, sgranai gli occhi, non poteva lasciarmi sola così, non mi guardò neanche e la seguì sulle scale.

«Non mi ha veramente lasciata sola» sussurrai.

«Tranquilla, dopo aver scopato ve ne andrete» disse Louis ridendo, feci una smorfia schifata.

«Aveva detto che non mi avrebbe lasciata sola qui, non mi piacciono neanche le feste» replicai furibonda e lui rise.

«Beh, ci siamo noi carotina» alzai un sopracciglio divertita.

«Carotina?» chiesi ridendo.

«Sì, ora che sei mia amica ti do un soprannome, carotina ti sta molto bene» annuii, non mi dispiaceva avere un amico.

«Come mai odi le feste?» chiese Niall.

«Diciamo che l'ultima volta che ci sono andata non è finita bene» gesticola e loro annuirono.

Era da poco passata la mezzanotte e molti stavano andando via.

«Quanto cazzo ci mettono a scopare quei due?!» sbottai guardando Louis che se la rideva.

«Non lo so, dovrebbero aver finito» mi alzai.

«Mi aiuti a cercarlo?» avevo parlato molto con Louis, alla fine avevo deciso di chiamarlo Tommo, era molto simpatico e le sue battute mi facevano ridere per quanto fossero brutte.

«Certo, andiamo» anche se eravamo amici non gli avevo dato il permesso di avvicinarsi e lui aveva intuito che volevo avere i miei spazi, in cucina trovammo Laila bere con un paio di ragazzi.

«Laila, sai dov'è Harry?» le chiese lui è lei rise.

«È andato a casa qualche ora fa» strabuzzai gli occhi, mi aveva lasciata da sola qui quando sapeva che non ci volevo venire. Questo mi fece capire che non mi voleva veramente.

Sorella Cercasi|| H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora