2- Il primo incontro

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Siccome nel frattempo mia mamma si metteva a suo agio nella cabina, io andai in perlustrazione della nave e cercare un bagno. Visto che nella nostra cabina non c'era intuì che forse per noi "dei piani di sotto" c'è ne era uno in comune.
Salì sopra nell'atrio, era molto grande e lussuoso, ma ciò che faceva di più la sua figura era una grande scala messa al c'entro; era di legno massello decorata con oro portava di sicuro alle cabine dei signori.
Decisi di salire le scale e farmi un giretto, così giusto per curiosità. Percorsi un corridoio e mi ritrovai in una specie di salotto, molto lussuoso.
All'interno di questa stanza c'erano grandi tappeti ricamati, poltrone e divani comodi e un bel caminetto con sopra un enorme specchio.
Questo salottino portava ancora ad un altro corridoio ma decisi di non proseguire. Portava forse agli alloggi e non vorrei passare guai.
Scesi giù e visitai ancora un po' l'atrio, notai che c'erano tre grandi ascensori e una sala ricreativa o da pranzo; fatto sta anche essa molto di lusso.
Andai fuori sul ponte e venni subito accolta dal piacevole vento e dal buon odore del mare.
Certo il Titanic era molto grande e raffinato. Mi affacciai sul cornicione chiusi gli occhi e mi immaginai di essere parte del mare, come le onde.
Adoravo l'acqua, infatti una delle tante canzoni che so suonare, c'è una melodia, molto dolce, un inno al mare ma è una sinfonia anche tetra oltre che dolce, perché si sa, anche il mare nasconde il suo lato oscuro.
Ora però sarà meglio cercare un bagno.
Rientrai dentro, ma inciampai su un gradino o qualcosa che stavo per cascare per terra. Oramai ero già preparata alla figuraccia quando invece di toccare il suolo, caddi addosso ad un ragazzo. 
Che imbarazzo! Non ero abituata ad indossare queste scarpe con i tacchi oltretutto scomodi.
Non vedo l'ora di rindossare i miei vecchi stracci, ma comodi.
"Mi...mi scusi" dissi balbettando
"Non fa niente, ma si è fatta male?" Mi domandó cordialmente. Era talmente bello, la sua voce era ancora meglio della musica che fuoriusciva dal mio violino. I suoi capelli sulle spalle; ricci e neri, di un riccio favoloso e anche morbido secondo me.
"Si sì tutto a posto" risposi alzandomi da lui e rimettendomi apposto il vestito.
"Quello scalino li è pericoloso, deve...deve fare attenzione" sembrava imbarazzato, non sapeva cosa dire.
"Si, sai per caso dove si trova il bagno?" Deglutì, forse per l'imbarazzo.
"Signorina c'è un bagno in ogni alloggio" davvero?
Ma certo, forse vedendomi vestita così mi ha scambiato per una riccastra. Giuro appena posso mi toglierò questi abiti di dosso.
"Veramente...." Non fini là frase che arrivò mia madre.
"Eccoti dove sei! Ti cercavo" mi prese per la mano e mi trascinó via.
Ma questo ragazzo, di cui non so ancora il nome, mi afferrò il polso.
"Aspetta! Spero di rivederti"
"Anche io" si, avevo voglia di rivederlo.
"C'è un ballo sta sera, nella sala delle feste. Ci verrai?"
Stavo per rispondere ma mia mamma mi dà uno strattone e mi separo dalla sua presa.
Chissà come si chiamava? Era in divisa da marinaio, credo che facesse parte dell'equipaggio.
E poi quei oggi, avevo trovato l'ottava meraviglia del mondo.

Michael

Mi era caduto addosso un angelo. Era così bella e delicata. Quel vestito metà azzurro e metà bianco, ricamato con pizzo faceva risplendere ancora di più quel viso.
Un viso dolce, composto da due smeraldi color vedere-grigio e quei bellissimi capelli biondi, lunghi fino a metà schiena; solo tenuti fermi da un fermaglio. Quale è il suo nome? Quale altra creatura e così tanto bella?!

Water Love ~Titanic~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora