4- Un ballo

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Il ballo stava per iniziare. Io e mia mamma eravamo già pronte. I vestiti sembravano nuovi, anche se sono solo pezzi di stoffa ricuciti tra loro e decorati con pizzo e nastri. Mia mamma è sempre stata un asso nel cucito.
"Allora stai accanto a me e comportati come una vera signora di alta società"
"Si mamma..." Non mi entusiasmava l'idea di andare a quella festa solo per trovarmi un ragazzo.
In realtà da quando avevo visto quel bellissimo ragazzo, qualcosa è cambiato dentro di me.
Non sapevo descrivere questa sensazione, era qualcosa di nuovo e di assolutamente piacevole.
Andammo di sopra e con molta indifferenza entrammo nella sala, dove già alcune persone stavano ballando.
Mi scostai nelle persone e intanto tentavo di vedere se quel marinaio era venuto alla sua festa. Ora che ci penso non so ancora il suo nome.
"Bene ora vedi di socializzare. Io ho già adocchiato qualcuno"
Guardai mia mamma con aria interrogativa lei mi sussurrò qualcosa all'orecchio e mi indicò un uomo seduto ad un tavolo che mi guardava.
"Ora va!" Replicò mia mamma, ma neanche il tempo di fare un passo che mi ordinò di stare lì.
"Aspetta! Non ti muovere, sta venendo verso di te. Allora come ti ho insegnato fai l'indifferente e apri il ventaglio"
Feci come ha detto, ed essendo la mia prima volta questa, non sapere dove potevo guardare; guardavo il volto di mia madre con terrore. Avevo il cuore che stava per sfondare il mio petto.
"Salve" una voce maschile mi arrivò all'orecchio.
"Salve..." Dissi ridacchiando per nascondere l'imbarazzo
"Mi chiamo Evan Hills, e quale il vostro nome?" Chiese baciandomi la mano
"Leticia...Leticia Vargas"
"Mh, Spagna...accetta se gli chiedo di ballare?"
Guardai mia mamma e lei mi fece cenno di andare.
Andammo al centro della sala e cominciammo a ballare un lento, io non riuscivo a guardarlo negli occhi, proprio; il suo sguardo era vuoto, senza emozioni. Ad un certo punto tra piroette e giravolte vidi che sulla mano di quell'uomo, al dito c'era un anello. È sposato?
"Perché hai l'anello? Sei sposato?!" Domandai con un fil di voce.
"No! E la fede della mia cara sorella deceduta qualche mese fa" davvero? Chissà il perché ma avvertivo una sensazione strana, come se qualcosa in questo uomo non andasse o si celava un segreto. Questo signore non mi piace. Mi fa paura.
Io avrei voluto ballare con quel grazioso ragazzo che ho incontrato già due volte di oggi. Chissa cosa pretendevo o mi aspettavo.
Mi venne una strana voglia di piangere ad un tratto, ballare con questo tizio di mette ansia e una sensazione di prigionia.
"Mi scusi..." Mi staccai da lui e corsi via in mezzo la folla piangendo.
Andai a scontarmi con qualcuno.
"Mi scusi io non...non" era girato di spalle solo dopo quando si voltò mi accorsi che il ragazzo di oggi. Allora è venuto! Grazie al cielo una faccia amica.
"Hey ma che ti succede?" Mi domando vedendo le mie lacrime.
"Portami via di qui...ti prego" lo supplicai. Mi prese la mano e si fece l'argo tra la gente mi portò sul ponte.
"Come va?meglio?" Chiese.
"Si, ora si"
"Perché stai piangendo?" mi assiugò una lacrima con un dito.
"Non lo so. Forse perché con il tizio con cui ho ballato mi ha fatto sentire a disagio da morire" Risi un pochetto.
"Mi spiace....bhe vuole fare un valzer con me?" Mi porse la sua mano e io gliela presi.
Unimmo i nostri corpi il mio petto contro il suo, mi cinse la vita con la sua mano in modo sensuale, prese la mia mano destra e incrociata con la sua porto i nostri braccia all'altezza della sua spalla.
Cominciammo a ballare, con lui mi sentivo invece sicura. I suoi occhi mi rapivano; non riuscivo a togliere lo sguardo da quelle due grandi pozze nere.
I suoi ricci che gli cadono sulla fronte, e quelle labbra?! Avevo voglia di posarle sulle mie e godermi del loro sapore.
In tutto questo il mio cuore cominciò a battere fortissimo, ma era un battito felice.
Ci fermammo, ballammo circa per dieci minuti ma non riuscivamo a distogliere i nostri sguardi dall'uno e dall'altro.
"Non...non mi hai ancora detto come ti chiami" le sussurrai piano, tanto era ad un centimetro dal mio naso.
"Michael" rispose lui con voce sensuale. Sento le sue braccia che mi stringono del tutto la vita è si fanno rigide. Le mie braccia vanno a posizionarsi dietro al suo collo.
"Sei..." Dissi
"Sono..." Bisbigliò mentre socchiudeva gli occhi. Misi la testa di lato per far unire le nostre bocche. Ma prima che ció potesse accadere...
"Letcia!!!!" Una voce che gridó il mio nome interruppe questo momento è ci staccammo subito prima di essere visti.
"Leticia! Vieni di sotto c'è Evan che ti aspetta" disse mia madre prendendomi il polso. Lei pensa che io non lo abbia notato, ma si è visto che ha lanciato un'occhiata a Michael.
Michael! È questo il suo nome!

Evan. Ora che c'è lui cosa ne sarà tra Michael e Leticia!?

Water Love ~Titanic~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora