Spazio autrice💕💙
Buon pomeriggio ragazze, sono tornata a milano e ora ho il wifi😍
Comunque ecco a voi il capitolo 21 spero che vi piaccia💕
Piccola domandina: di dove siete?💕-bea💕🌸
Buona lettura💕💙
Il mattino seguente mi svegliai alle 9 del mattino, scesi le scale e appena entrai in cucina....
"Oh mio dio Taylor sei a casa" corsi verso di lui e lo abbracciai
"Piano piano, sono mezzo rotto" disse ridendo
"Non mi importa, voglio abbracciarti" dissi in tono tenero, mi era mancato, anche parecchio. Non mi importa se ha il gesso alla gamba e al polso e ha le stampelle, dovevo abbracciarlo perché mi era mancato più di ogni altra cosa al mondo.
"Come va?" Mi chiese dopo essermi staccata da lui
"Bene, guarda cosa ho ritrovato" dissi facendogli vedere la collana
"Oddio dov'era finita?" Mi chiese stupito
"Era nel mio zaino, c'è troppa roba dentro a quello zaino" dissi
"Già, comunque che ci fanno qui Cara e Shawn con Brooklyn?" Mi chiese curioso
"Cara sta avendo dei problemi con Cam e ieri sera aveva bevuto parecchio e lei è letteralmente scappata da lui" spiegai
"Teniamola qui finché le cose non andranno meglio" disse Taylor
"Taylor!" Sentimmo la voce di Lauren, ci voltammo ed era sullo stipite della porta stupita insieme ad Ian. Mi allontanai un po' e Lauren abbracciò Taylor.
Cara e Shawn scesero al piano di sotto ancora un po' assonnati, gli avevamo svegliati noi a causa del nostro chiasso. Shawn e Cara salutarono Taylor e iniziarono a parlare di mille cose.
"Ragazzi prepariamoci, dobbiamo fare la spesa" dissi
"Poi prendiamo un gelato?" Chiese Taylor
"Se, ma muoviti, preparati" dissi
Salì in camera mia, misi dei pantalonci, una canotta rossa e le mie vans rosse, salì in macchina insieme a Ian, Lauren, Taylor e Shawn. Cara preferì rimanere in casa per non farsi vedere nei paraggi. Aveva ancora il terrore di Cam.
Cara pow
Era passata più di 1 ora da quando i ragazzi sono usciti di casa, il piccolo si era già svegliato e gli avevo già dato da mangiare, sali in camera, misi dei pantaloncini strappati e una canotta bianca. Il mio telefono iniziò a squillare, scesi di corsa in cucina e presi il cellulare che era sul tavolo.
"Pronto!?" Risposi velocemente senza vedere chi fosse
"Dove cazzo sei?" Era Cameron ed era piuttosto incazzato
"Lontano da te" risposi cercando di mantenere la calma
"Mi sono svegliato e tu e il piccolo non siete in casa, dimmi dove sei" Cam iniziò a minacciarmi
"Cam il piccolo è con me, è al sicuro perché è lontano da te" dissi
"Dove hai portato mio figlio?!" Mi chiese urlando
"Via con me, non ci cercare, fra noi è finita" dissi riattaccando.
Iniziai ad agitarmi, presi il piccolo, lo misi nella culla portatile, salì in camera, lo posai sul letto e chiusi la porta della camera a chiave. Scesi in cucina e avvisai spencer dell'accaduto, non sapevo che fare, l'unica cosa che dovevo fare era di tenere Brooklyn al sicuro.
Passò un'altra mezz'ora piena di preoccupazione, ansia e pensieri. Ad un certo punto suonarono al campanello, mi fermai davanti alla porta e feci un respiro profondo.
"Chi è?" Chiesi cercando di mantenere la calma, speravo che fosse arrivata Spencer insieme agli altri.
"Apri la porta" era Cameron
"Vattene via" dissi
"Cara apri la porta ho sfondo la porta" disse in tono severo
"Cam vattene"
"Ridammi mio figlio!" Iniziò ad urlare e a tirare dei colpi alla porta
"Da quando t'importa di lui! Negli ultimi mesi non ci hai degnato di uno sguardo, io sono stufa di questa situazione, torni sempre a casa ubriaco e magari vai a letto con altre, quindi adesso il piccolo resta con me" dissi
"Non ne hai il diritto, è anche mio figlio"
"Non più, chiederò l'affidamento, non voglio che cresca con un padre così"
"Sei una stronza, devi andartene a fanculo, adesso aprirò sta cazzo di porta e mi riprenderò mio figlio"
Cameron iniziò a prendere a calci la porta, misi la schiena contro il muro e con tutte le mie forze cercai di non fargliela aprire.
"Cara Apri immediatamente" urlò Cam continuando a prendere a calci e pugni la porta
"No" dissi.
Dopo pochi secondi sentì il piccolo piangere, si sarà spaventato per i rumori, i colpi alla porta aumentarono, si dà il caso che cam aveva trovato qualcosa di potente e io non potevo resistere.
Salì di corsa al piano di sopra, presi la colla con il piccolo che continuava a piangere.
"Tesoro andrà tutto bene, la mamma è qui, ora c'è ne andiamo via" dissi in lacrime scendendo le scale.
"Cara ti sei cacciata in un mare di guai, la porta si sta per aprire" disse Cam orgoglioso di ciò che stava facendo.
Presi il cellulare e le chiavi dell'auto di shawn, entrai in cucina e cam era riuscito a sfondare la porta, aprì velocemente la porta sul retro, misi il piccolo dentro in macchina al sicuro, chiusi la portiera e mentre mi avvicinavo alla portiera del guidatore Cam mi prese per il braccio e mi tirò a sé.
"Dov'è il piccolo?" Mi chiese Urlando
"Vattene ti prego" lo supplicai,non riuscivo più a guardalo in faccia
"Tu non mi porterai via mio figlio" disse
"Non sarà più tuo figlio, ormai è tutto finito" dissi
"Tu non ne...." Cam si fermò appena sentì il pianto del piccolo.
"È di dietro" disse lasciandomi
Si volto e aprì lo sportello, io andai verso di lui, non doveva toccarlo.
"Cam vattene" dissi cercando di mettermi in mezzo
"Levati"
"No, tu non lo toccherai" urlai
"Sei tu quella che è scappata portandoselo via" disse Cam pieno di rabbia
"Possiamo parlarne tranquillamente" dissi in lacrime
"Troppo tardi" disse
Gli misi le mani sul petto cercando di allontanarlo, chiusi velocemente la portiera, lui mi prese le mani e mi buttò a terra, chiusi l'auto con la chiave prima che potesse riaprire la portiera.
"Apri" urlò Cam
"No" dissi fredda
"Porca puttana apri" disse tirando un cazzotto sulla portiera
"Lo capisci che tu non riavrai mai più Brooklyn, lui non è più tuo figlio" dissi urlando
Cam mi guardò pieno di rabbia, si stava avvicinando a me, io iniziai ad allontanarmi con molta fatica dato che ero a terra e con una botta sul ginocchio, inizia spaventarmi, era letteralmente fuori di sé e pieno di rabbia, sentì un rumore piuttosto vicino e....
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My New Life 2 ||Magcon~NashGrier~SaraSampaio
FanfictionEra ora di rincominciare tutto da capo. Dovevo riagganciare i rapporti con tutte le persone che ho trascurato, con quelle persone che mi hanno aiutata, che mi hanno supportata, con cui ho pianto, riso, urlato, ballato, quelle persone a cui tenevo e...