La sveglia iniziò a suonare fortissimo, misi la testa sotto al cuscino tappandomi le orecchi, non volevo alzarmi era ancora troppo presto.
"Svegliati Spencer!" Sentì la voce di mio padre
"Noooo!" Dissi ancora con la testa sotto al cuscino
Papà spense la sveglia, mi tolte il lenzuolo e anche il cuscino, il sole puntava dritto sulla mia faccia e dava fastidio.
"Devi andare a scuola!" Mi disse serio e incrociando le braccia al petto
"Che ore sono?" Chiesi strofinandomi gli occhi
"6:40, muoviti, ti porta tuo fratello ci metterete 30 minuti ad arrivare" disse papà uscendo dalla stanza.
Mi feci coraggio, scesi dal letto e andai a fare colazione.
Si, vado a scuola, siamo già al mese di Maggio e dato che sono tornata a casa devo ritornare a scuola, ho frequentato la scuola online e so già che mi faranno fare un sacco di test per vedere se sono al pari col programma si o no.
Dopo la colazione andai a lavarmi e vestirmi, mi feci una bella doccia fredda per rilassarmi, optai per una semplice gonna nera, una maglia bianca e il golfino leggerlo e lungo nero, con le mie bellissime vans bianche.
Presi la cartella e raggiunsi Tay in auto, lui e Cam non dovevano venire, ormai avevano già finito la scuola, io sono solo al terzo anno.
Taylor conosceva delle viene isolate e arrivammo in soli 20 minuti.
"Eccoci qui alla High School of Art and Design." Disse Tay spegnendo l'auto
Ero in ansia, non entravo in una scuola da anni, ed ero anche in ansia per la faccenda di Jake e tutti gli altri e in più mi toccava fare mille test.
"Va tutto bene?" Mi chiese Tay vedendomi un po' triste
"Ho solo un po' d'ansia" dissi sorridendo
"Andrà tutto bene, se c'è l'ho fatta io puoi farcela pure tu" disse scherzando
"Lo spero"
"E poi non sei sola"
"Già, comunque ora devo andare, non voglio far tardi già il primo giorno di scuola" gli scoccai un bacio sulla guancia, scesi dall'auto e entrai, dovevo andare dalla preside per farmi dare il programma e le aule con le lezioni che dovevo frequentare.
Vidi tutti lì seduti fuori dalla presidenza, come al solito ero l'ultima. Salutai Nash dandoli un lieve bacio e mi misi accanto a lui. ero tesa e nervosa, non riuscivo a stare ferma, continuavo a muovere la gamba.
"Andrà tutto bene" mi disse Nash prendendomi per mano.
Dopo pochi secondi la preside chiamò me, Aria, Hayes, Hanna e Barbara dato che eravamo tutti in 3. Ci diede il programma e un foglio con su scritto le aule e gli armadietti.
La maggior parte delle lezioni erano uguali a quelle di Aria, mi sentì più tranquilla.
"Prima ora cosa abbiamo?" Chiesi uscendo dalla presidenza
"Io ho italiano" disse Hanna
"Pure io" continuò Barbara
"Matematica" disse Hayes
"Anche noi" disse Aria parlando anche per me.
La scuola non era grandissima e riuscimmo ad orientarci facilmente, poco prima di entrare nell'aula un bidello andò a chiamare il prof.
Dalla porta uscì una signora abbastanza alta, magra, con classe, capelli medi e castani e un sorriso dolce.
"Ciao ragazzi io sono la vostra professoressa di matematica la signora Hosk." Ci accompagno in aula e ci presentò a tutta la classe, mi sentivo in soggezione e anche imbarazzata, andammo nei posti infondo e la prof iniziò a fare l'appello.
"Chris Collins?" Chiese la prof
"Assente!" Rispose uno dei nostri nuovi compagni
Appena sentì il suo nome alzai la testa, era davvero quel Chris, il Chris con cui volevo riagganciare i rapporti.
"Quel ragazzo se continua così verrà bocciato!" Si lamentò la prof
"Prof ieri mi ha chiamato e mi ha detto che sta male" intervenì un ragazzo nei primi banchi
"Passiamo avanti" continuò la prof.
La lezione passò velocemente e presi alcuni appunti, appena suonò la campanella la prof fermò me, Hayes e Aria.
"Ragazzi domani avrete il test di matematica, spero che sappiate tutto" ci avvisò la prof
"Okay, allora a domani prof" dissi uscendo dalla classe.
Andai al mio armadietto per cambiare i libri, adesso avevo scienze, ottimo.
Appena chiusi l'armadietto mi volta e vidi una faccia famigliare, un biondo con gli occhi azzurri. Oddio era quel biondo con gli occhi azzurri, era Neels. Rimasi immobile, non sapevo che dire o che cosa fare.
"Spencer?" Neels si accorse di me e mi guardò un po' male
"Neels?"
"Che ci fai qui?" Chiese in tono freddo
"Sono tornata a scuola"
"Strano sei tornata alla tua vita normale"
"C'è qualche problema?"
"E me lo chiedi...ti ho persino come vicina di armadietto"
"Neels sono venuta anche per..."
"Ti prego zitta, non dire altro, non puoi venire qui e pretendere che ti perdoni con un semplice scusa da parte tua"
"Non ho mai detto scusa, non dire nulla se non sai che cosa ti volevo dire"
"Fammi indovinare, riagganciare i rapporti con me e gli altri, no cara mia, ci pensavi prima, sai cosa Theo ha fatto bene ad andarsene."
"Andarsene?"
"Notizia del giorno, Theo si è trasferito a Londra, dopo tutto quello che è successo non voleva più restare qui"
"Dopo tutto quello che è successo lui è scappato,, ma sul serio? E io che cosa dovrei dire?"
"Devi solo stare zitta, adesso scusami ma devo andare" disse Neels sbattendo la porta dell'armadietto e andandosene.
Volevo scoppiare a piangere, volevo crollare, volevo urlare, era cambiato, non si era mai comportato così.
Feci un profondo sospiro e cercai di non piangere, andai dritta verso l'armadietto di Aria, per fortuna era infondo al corridoi.
"Spencer che succede?" Mi chiese vedendomi evidentemente arrabbiata
"Neels ha l'armadietto vicino al mio, abbiamo avuto una bellissima chiacchierata e sai cosa ho svoperto...che Theo si è trasferito a Miami a causa mia!" Dissi tutto d'un fiato.
Aria rimase senza parole, ci teneva tantissimo a Neels e voleva ritornare sua amica.
Ci siamo cacciate in terribile disastro, e la colpa era solo mostra.Spazio autrice 💕
Ecco a voi il primo capitool, spero che vi piaccia, scusate per gli errori grammaticali (se ci sono)💕
Buona notte e appena posso aggiornerò il secondo capitolo❤️
-bea💙
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My New Life 2 ||Magcon~NashGrier~SaraSampaio
FanficEra ora di rincominciare tutto da capo. Dovevo riagganciare i rapporti con tutte le persone che ho trascurato, con quelle persone che mi hanno aiutata, che mi hanno supportata, con cui ho pianto, riso, urlato, ballato, quelle persone a cui tenevo e...