Capitolo 52 (Parte 2)

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Il portico con la scritta Home, ormai, nessuno lo notava più.

Louis non aveva avuto nemmeno il tempo di rientrare a casa, poggiare le sue cose e fare una meritata doccia dopo un turno di nove ore in clinica che Gemma e Arianne, la ragazza che i due avevano assunto per badare ad Aiden in loro assenza, erano corse verso di lui allarmate - «Louis! - gridò una delle due - Harry...»

«Cos'è successo, adesso?» - il tono usato era notevolmente scocciato. Nelle ultime settimane le cose con Harry sembravano andare sempre peggio, a malapena si rivolgevano la parola e non per più di dieci minuti. La luna di miele nel quale sembravano vivere si era bruscamente interrotta quando Louis aveva trovato lavoro in una clinica privata nella zona di Calabasas ed Harry si era rinchiuso in studio a scrivere, registrare e bere. A rimetterci però non era stato solo il loro rapporto ma soprattutto il piccolo Aiden che ormai passava la maggior parte del suo tempo con le due ragazze, fortunatamente l'asilo sembrava distrarlo da ciò che succedeva in casa e da tutte quelle buonanotte che i suoi due papà avevano dimenticato di dargli.

Gemma sbuffò notando l'espressione stizzita del ragazzo, sapeva che suo fratello nell'ultimo periodo non era stato molto presente ed attento alle esigenze della sua famiglia, risucchiato dal lavoro e dalla vita mondana Californiana ma trovava esagerati ed estenuanti i continui rimproveri che Louis gli muoveva, forse era solo di parte - «Ha vomitato per tutta la notte. Io devo essere in ufficio tra venti minuti ed Arianne è in ritardo per accompagnare Aiden a scuola»

«Ha bevuto anche ieri?» - chiese solo, esasperato da quel comportamento. Si preparò un tè e non ebbe il coraggio di commentare quel - «Come tutte» - che Gemma aveva appena pronunciato. Quella giornata non voleva neanche iniziarla.

Lou: Mi manca la pioggia.

Lou: Mi manchi soprattutto tu.

Nialler: Lou, che succede?

Lou: Non sono felice.

Harry sentì il materasso abbassarsi ed una mano sfiorargli la fronte. Conosceva perfettamente quelle dita delicate e sempre fredde, le aveva strette, intrecciate e baciate ed ora lo toccavano disinteressate e professionali, estranee - «Come ti senti?» - Harry aggrottò la fronte ed arricciò il naso, non aveva neanche le forze per parlare, figuriamoci discutere su ciò che era successo la sera precedente. Louis però capì quel silenzio, quella tacita richiesta di rimandare tutto a dopo. Si stese al suo fianco senza dire nulla, gli passò un analgesico e rimase lì finché non prese di nuovo sonno poi decise di andarsene nella stanza degli ospiti, lontano da lui.

"Solo qualche settimana fa Harry Styles sembrava aver messo la testa a posto mentre giocava al parco con il bambino recentemente adottato con il suo compagno Louis Tomlinson, 25 [Premi qui per leggere l'articolo] sembra invece che le abitudini serali del cantante non siano mai cambiate. Eccolo qui in un locale di Los Angeles mentre festeggia insieme ai suoi amici. Secondo le nostre fonti avrebbero speso più di 1,500 dollari in alcool, le brutte abitudini sono brutte a morire. Cosa ne penserà il giovane compagno?"

«Cosa dovrei pensare?» - borbottò tra sè, lanciando il telefono dall'altra parte del letto ed ignorando tutti gli articoli di quella fantomatica serata e le menzioni del suo nome; qualche giornalista aveva superato il limite accostando una foto di Aiden ad una di Harry barcollante fuori dal locale ed aveva immaginato proprio quell'immagine mentre chiudeva gli occhi, cercando di recuperare le energie perse durante il turno di notte, chiedendosi che fine avesse fatto il suo Harry. Per la prima volta, gli mancò casa.

Birthday's Presents || Larry Stylinson AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora