8. On A Lonely Night

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▶️ On A Lonely Night, A Rocket To The Moon

Ashley's pov
Aprii gli occhi, mi guardai intorno e solo dopo poco capii dove mi trovavo.
Il braccio di Harry sotto la mia testa, la sua gamba su di me, i suoi ricci sparsi per il cuscino e il suo sguardo innocente mentre dormiva.
Lo guardai e mi tornarono alla mente immagini della notte prima e, nello stesso momento, cercai di capire cosa era davvero successo. Avevamo solo fatto sesso? O aveva fatto qualcosa di più? Mi alzai, cercando di liberarmi dalla gamba di Harry e cercando, anche, di non svegliarlo. Mi vestii, presi la borsa e gli lasciai un bigliettino sul cuscino anche se, dentro me, sapevo che quello era davvero un modo da stronza per andare via ma, d'altronde, lo ero e mi aspettava Ian davanti a scuola.
"Sono stata bene ieri sera e stanotte. Baci, Ash."

Harry's pov
Mi svegliai e cercai Ashley con il braccio. Non c'era più, era andata via. Al suo posto, sul cuscino, c'era un biglietto. Ripensai alla notte passata, a come mi disse che ero l'unico. L'unico? Come potevo essere l'unico se mi avevano preceduto così tanti ragazzi? Ragazzi anche con più esperienza di me, più belli e soprattutto più popolari di me.
Guardai la sveglia, erano le 7.50 ed ero fottutamente in ritardo per la scuola. Mi vestii in cinque minuti e uscii di casa. Appena arrivai parcheggiai la macchina e mi avviai verso l'entrata della scuola. Da una parte c'era Zoe e dall'altra Ashley. Mi salutarono entrambe. Le guardai, le salutai e poi, mentre stavo per andare da Ash, vidi Ian in lontananza e allora capii che sì, io ero l'unico, ma ero allo stesso tempo uno dei tanti. Uno dei tanti passa tempo di Ash, uno dei suoi giochi e, come tutti i giochi, dopo un determinato periodo di tempo l'avrei annoiata. E fu proprio allora che decisi che, se io non ero l'unico per lei, lei non sarebbe stata l'unica per me.
"Ciao Harry!" Una voce interruppe i miei pensieri, era Zoe. Era davvero carina e mi stupii del fatto che, anche indossando dei semplici skinny neri a vita alta, un maglioncino bordeaux e degli stivaletti neri, potesse essere così bella.
"Ciao Zoe, come stai?" Dissi, mentre vidi Ashley allontanarsi con Ian, probabilmente avrebbero saltato scuola.
"Bene, tu ricciolino?" "Riccioliono". Tanta "gentilezza" dalla bocca di Zoe non era mai uscita e la cosa mi sembrava alquanto strana, ma forse la litigata della notte prima con Ashley l'aveva addolcita.
"Io sto bene, ora vado in classe perché ho una verifica. Ci si vede Zoe..."
"Ciao RICCIOLINO" Disse e me ne andai.

*************************
Quando, tre ore e mezza dopo, uscii dall'aula Zoe era lì che mi aspettava. La cosa mi sembrò strana ma, poco dopo mi si avvicinò e mi disse:
"Avevo immaginato che si sarebbe fatta quest'ora. Ti va di mangiare qualcosa insieme oggi?" Dentro me, continuavo a ripetermi che era ancora troppo gentile per essere Zoe, ma nonostante ciò accettai l'offerta. Avevo fame e avevo voglia di conoscere quella parte sconosciuta di Zoe Clark.
Andammo alla mia macchina e dopo aver chiuso lo zaino nel cofano, salimmo. Il viaggio in auto fu strano, c'era uno strano silenzio nonostante la radio cantasse e così decisi di animare la situazione.
"Dove andiamo? Avevo pensato da Mc Donald's, ma se preferisci qualcos'altro per me è okay." Le dissi. Mi guardò per un secondo e poi, sorridendo, confermò la mia scelta. Aveva un bel sorriso, non l'avevo mai vista sorridere così. Non che non l'avessi mai vista sorridere, Zoe sorride sempre, ma era uno di quei sorrisi gentili e mi piaceva.
Poco dopo arrivammo e andammo ad ordinare.
"Cosa prendi?" Le chiesi.
"Un big mc, coca cola zero e patatine. Ma per favore, non farti rifilare la maionese da quello con i capelli rossi, cerca sempre di venderla. Non cascarci, la maionese mi fa davvero schifo, grazie ricciolino." Scoppiai a ridere e, ridendo le risposi:
"Qualcos'altro signorina?" Sorridendo mi disse di no.
Mentre mangiavamo le rinfacciai più volte di essere una ragazza stupida, perchè odiava la maionese e perchè beveva la coca cola zero.
Scoprii molte cose di lei, come che la coca cola le piaceva solo se era quella zero e doveva finirla in fretta, altrimenti il ghiaccio si scioglieva e poi non le piaceva. Scoprii che aveva una sorella più grande di lei e che a scuola era molto brava, nonostante non studiasse molto.
Parlammo del nostro futuro e del lavoro dei nostri sogni. Le dissi che mia mamma avrebbe voluto che io diventassi un avvocato ma, che in realtà, ero molto più interessato alla medicina. Mi disse che da piccola voleva fare la modella e che ora, anche se aveva ricevuto qualche richiesta come icona pubblicitaria aveva rifiutato.
"Harry, non credi che le donne siano sfruttate nelle pubblicità? Perchè devo vendere il mio corpo per far guadagnare a una qualche strana azienda solo perché il mondo è pieno di pervertiti? Io non voglio essere "la signorina figa della pubblicità del profumo", io voglio essere me stessa, voglio esprimermi e non farmi notare per le mie curve anche se può non sembrare così. E non voglio far parte di un settore che sfrutta le donne, o meglio i loro corpi, come fossero oggetti. Ormai è come se gli uomini guardano e le donne vengono guardate, ti sembra giusto Harry? Ti sembra giusto?" Disse tutto d'un fiato e, guardando l'espressione di disapprovazione sul suo volto, le diedi ragione (anche perché il suo discorso non faceva una piega).
Mi disse anche che stava ancora cercando l'amore della sua vita, che era convinta che prima o poi sarebbe arrivato. Disse che lo aveva trovato ma che le era sfuggito troppo in fretta a causa di una terza persona che si era messa in mezzo.
Disse che voleva viaggiare, avrebbe tanto voluto visitare Amsterdam e io le raccontai di quando, a 5 anni, mia nonna mi portò al museo di Van Gogh e non dormii settimane per paura che lui, in un modo o nell'altro, sarebbe venuto a tagliarmi l'orecchio. E ridemmo, ridemmo tanto. Le ore passarono e io stavo bene. Mi ero divertito, non avevo pensato ad Ashley e Zoe era la persona più carina che io avessi conosciuto fino ad allora.
Ci scambiammo i numeri.
"Ti scriverò ricciolino.' Mi disse e io sorrisi.
"Ti conviene farlo, Zoe." Le risposi e scoppiano a ridere entrambi.
L'accompagnai a casa in auto e cantammo insieme le canzoni che passavamo alla radio.
Poco dopo arrivammo a casa sua.
"È stato bello passare del tempo con te. Grazie per il passaggio, sei carino Styles." Mi diede un bacio sulla guancia e scese dalla macchina.
Sentivo la guancia bruciare e non capivo se era colpa del sole primaverile che entrava dal finestrino o se nel bacio di Zoe ci fosse qualcosa di magico.
La guardai allontanarsi e poi, appena entrò in casa, me ne andai.
Non feci tempo a mettere piede dentro casa che il cellulare squillò.
Da: Zoe Clark
"Ciao Ricciolino, cosa fai? Io giá mi annoio. È stato davvero bello conoscerti meglio, sei simpatico. Dobbiamo rivederci, voglio sapere altro su di te. Un bacio, Zoe. Xx"

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