12. She Will Be Loved

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▶️ She Will Be Loved, Maroon 5

Ashley's pov
Chiusi il pc quando mi resi conto che non c'era nessuna notizia interessante online. Erano le 4.30 A.M. e io non riuscivo a dormire. C'era qualcosa che mi turbava, sapevo cosa fosse, ma continuavo a ripetere a me stessa che non era possibile. Quello che stavo provando nei confronti di Harry non era amore, era solo gelosia. Ero gelosa del fatto che qualcun altro potesse farlo sentire bene. Volevo essere l'unica che supplicava per spingerla a fare di più, volevo essere l'unica che, durante la notte, potesse andare a casa sua e infilarsi nel suo letto. Volevo essere l'unica con la quale si rifugiava in un qualche strano posto della scuola solo per fare sesso. Volevo essere l'unica, ma forse non lo ero.

Continuai così tutta la notte, fino a quando la mia sveglia suonò. Dovevo andare a scuola, nonostante non avessi dormito nemmeno mezz'ora.
Mi alzai e barcollando per la stanchezza mi buttai in doccia. L'acqua fresca mi svegliò leggermente, ma quando, uscendo dalla doccia, notai nello specchio le mie occhiaie mi sentii morire per la vergogna.
Mi truccai, in modo molto leggero. Solo un - bel - po' di fondotinta e correttore, mascara e un filo di matita nera. Sulle labbra solo un po' di burro cacao.
Non avevo voglia di acconciarmi i capelli, così li tirai su in uno chignon. Indossai dei semplici jeans, una canotta nera e le mie converse bianche. Non ero in vena di prepararmi, ero stanca e stavo per addormentarmi in piedi.
Scesi giù, ma mentre cercavo di farmi il caffè, un uomo comparse dietro di me e, per la paura, feci cadere tutto.
Maledetta mia madre e maledetti tutti quelli che fa entrare in questa fottuta casa.
"Ehi, scusami. Non volevo spaventarti." Disse quell'uomo, io feci un sorriso disgustato - "tu devi essere A-America, la figlia di Laura?"
"Ashley." Dissi con un tono di voce alterato e lui fece un movimento con le braccia come a chiedermi scusa. Uscii di casa sbattendo la porta e corsi al bar a prendere un caffè. Caleb mi sorrise ma io lo mandai a fanculo mentalmente.
Andai a sedermi al solito tavolo, da lì potevo vedere perfettamente chiunque entrasse. Vidi Harry e ebbi improvvisamente l'istinto di sistemarmi i capelli, ma poi, dietro di lui, vidi Zoe. Era vestita in maniera molto carina, aveva degli skinny neri, un top bianco e molto scollato e dei tacchi neri. Avevo notato anche che Harry era molto migliorato da quando stava con lei. Non indossava più gli occhiali, lasciava i capelli più "sciolti" e non li tirava indietro con il gel. Indossava degli skinny neri che lasciavano intravedere perfettamente il suo Harold e una maglietta bianca dalla quale potevo vedere perfettamente tutti i suoi tatuaggi.
Sarei voluta andare lì, trascinarlo in bagno e farlo stare bene come solo io sapevo fare.
Vidi Zoe guardare nella mia direzione, poi prese la mano di Harry e gli lasciò un bacio sulla guancia, poi guardò nuovamente verso di me e mi sorrise. Alzai gli occhi al cielo e poi, mandandola mentalmente a fanculo, come avevo fatto poco prima con Caleb, cominciai a bere il mio caffè.

Mi diressi verso scuola, Harry era già seduto in fondo alla classe e, poiché era solo, andai a sedermi d'istinto accanto a lui.
"Ashley." Mi disse sorridendo.
"Harry." Dissi in risposta.
La lezione cominciò e porsi il mio quaderno ad Harry.
"Così puoi prendere appunti anche per me." Dissi sorridendogli.
Lui mi guardò e ridendo ricominciò a prestare attenzione al professore.
La lezione finì, Harry mi porse il quaderno.
Lo aprii e lessi:
"Spero di aver descritto abbastanza dettagliatamente quanto cazzo ti sbatterei volentieri ogni giorno della mia vita in ogni luogo tu voglia."
Sorrisi leggendo quelle parole, chiusi il quaderno e uscii dall'aula.
I ragazzi camminavano per il corridoio, chi si baciava, chi messaggiava e chi mangiava panini, patatine o altre schifezze simili.
La mia testa stava per scoppiare, ero davvero stanca e i miei occhi si chiudevano automaticamente. Il sonno, però, andò completamente via quando da lontano intravidi Ian. Non lo sentivo da giorni, aveva provato a chiamarmi e a mandarmi messaggi, ma non avevo mai risposto. Lo vidi avvicinarsi a me e, con molta più agilità di quanto credessi avesse, mi afferrò per un braccio.
"Ashley, vedo che sei viva." Disse, con voce arrogante. Sorrisi antipaticamente e mi voltai, ma risentii la sua presa sul mio braccio.
"Tu non vai da nessuna cazzo di parte Ash, okay? Ora mi ascolti." Lo guardai e annuii con la testa, in fondo riconoscevo io stessa di dovergli delle spiegazioni... o qualcosa del genere.
"Non so cosa sia successo tra di noi, ma sono certo che, se stavamo insieme, lo facevamo solo per sesso. E va bene così, nel senso, non mi importa di stare con te, l'unica cosa che davvero mi interessava era sentirti urlare il mio nome mentre avevo la testa fra le tue gambe." Lo guardai schifata e, facendo una smorfia, mi voltai. Questa volta mi lasciò andare. Vidi Harry, lì, davanti a me e, nello stesso istante in cui lo vidi, sentii l'improvviso bisogno di tornate indietro da Ian.
"Ian, sai che ti dico?" Mi guardò, quasi sbalordito. "Anche io stavo con te solo perché non avevo di meglio. Avere qualcuno che mi facesse sentire qualcosa a volte mi andava bene, ma dal momento che non eri nemmeno un granché e, che ho trovato qualcuno che davvero mi sa far urlare il suo nome, PUOI ANCHE ANDARTENE A FANCULO!" Dissi tutto d'un fiato mentre lui mi ascoltava senza proferire una parola.
Lo ammetto, quello che aveva detto mi aveva ferita. Per l'ennesima volta avevo avuto dimostrazione del fatto che, chiunque avesse relazioni con me, le aveva sempre avute solo ed esclusivamente per soddisfare i propri bisogni.
Mi voltai nuovamente e, girandomi, trovai Harry in un angolo che, con un sorriso a trentadue denti, guardava nella mia direzione.
E fu in quel momento, fu in quel sorriso, che capii finalmente quello che valeva e quello che non valeva nella mia vita. Peccato che, quello che valeva davvero la pena, non era tutto per me.
Vidi Zoe in lontananza e, accelerando il passo, camminai guardando verso il basso fino all'uscita, lasciandomi dietro dispiaceri, delusioni e dubbi, ma portando con me una sensazione di vuoto, ma non un vuoto vero è proprio. Era più come un bisogno da compensare, come una voglia insaziabile di qualcosa che mi facesse sentire viva, che mi facesse urlare di eccitazione. E forse, quella cosa, o meglio, quel qualcuno, era Harry.

Arrivai a casa senza nemmeno rendermene conto. Avevo camminato senza pensare, ma, allo stesso tempo, facendomi milioni di domande.
Aprii la porta e fui felice di non trovare nessun intruso in casa e di non sentire nemmeno rumori o schiamazzi al piano superiore. Capitava spesso di tornare a casa e sentire gemiti provenire dalla camera da letto di mia madre, oppure di assistere alla scena, quando il tutto si svolgeva sul divano. A dirla così, sembra che mia madre sia una troia, ma in realtá lo fa solo per colmare il grande vuoto che le ha lasciato papà quando è andato via.
Ripensando al vuoto di mia madre sentii il mio farsi sempre più profondo e insopportabile. Avevo davvero bisogno di scaricare la tensione e di compensare quel bisogno che sentivo.
Presi il mio cellulare, nell'intento di risolvere i miei problemi da sola, ma vidi un messaggio.

Da: Harry
Meriti di meglio di quel coglione di Ian. Haz xx

Sorrisi, annuendo. Sapevo di meritare di meglio.

Ad: Harry
In questo momento vorrei solo essere sbattuta da te con più violenza possibile. Voglio urlare, voglio urlare come solo tu sai farmi fare. Ash x

Da: Harry
Allora aspettami, sono già lì.
H. x

Appena lessi ebbi la conferma di tutti i miei dubbi: anche se Zoe era la sua fidanzata, sarei sempre stata io la numero uno per lui e non potevo esserne più felice.

//Spazio Autrice//
Scusatemi, so che non aggiorno da un po', ma ho avuto problemi con il cellulare. Spero che il capitolo vi piaccia, magari lasciate un commento e una stellina.

Inoltre, colgo l'occasione per consigliarvi una fanfiction scritta dalla mia amica zoeclark1994 (dalla quale ho preso spunto per la nostra Zoe). Si chiama Monde Sombre - Alexis e, personalmente, ADORO.
Grazie,
-B x

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