11. Stockholm Syndrome

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▶️ Stockholm Syndrome, One Direction

Zoe's pov

Erano ancora le 11.30 e sentivo in sottofondo la voce della professoressa di matematica che spiegava qualcosa che non capivo, un po' perchè non le prestavo attenzione, un po' perchè ero occupata a messaggiare con il ragazzo che avevo incontrato sull'autobus.

Da: Aaron
Ciao Zoe, come stai? Ti andrebbe di vederci qualche sera? Un bacio, A. xx

A: Aaron
Ciao Aaron!! Sto bene, tu? Mi piacerebbe vederti ♡

Dopo poco alzai gli occhi al cielo quando notai la notifica che mi era appena arrivata

Un messaggio da Harry Styles:
Dopo scuola, alla mia macchina. Ti aspetto, pranziamo insieme. H. xx

Aspettai il suono della campanella e mi diressi verso l'auto di Harry. Ero in condizioni penose e l'ultima ora di educazione fisica non aveva migliorato il tutto.
Harry mi sorrise e mi si avvicinò.
"Ciao Zoe, come stai?" Disse. Odiavo tutto quel suo entusiasmo, ma ricambiai con un sorriso a trentadue denti:
"Bene ricciolino, dove mi porti?" Odiavo anche chiamarlo così, ma a lui piaceva.
"È una sorpresa." Rispose e accese l'auto.
Andammo da Nando's, durante il viaggio scrissi ad Aaron, dicendogli se era disponibile ad uscire quella sera stessa.
Quando entrammo, un collega di Harry (scoprii che lavorava lì il weekend), forse Niall, venne a salutarci e, osservandomi dalla testa ai piedi, cosa che non mi dispiacque affatto, era carino il biondino, fece l'occhiolino a Harry e lui, in risposta, sorrise.
Lo stesso ragazzo venne a prendere le ordinazioni al tavolo e Harry mi precedette nel rifiutare la maionese. Non so il perchè, ma tutto questo lo trovavo patetico.
Ad un certo punto sentii il cellulare squillare, Aaron mi stava chiamando.
"Harry, vado un attimo in bagno." Dissi, ed Harry annuì.

"Pronto..." Risposi e notai subito dopo che la mia voce era tremante.
"Zoe...sono Aaron!" La sua voce era tremendamente sexy e rassicurante allo stesso momento.
"Sì, lo so. Come mai mi chiami?"
"Per dirti che stasera ti passo a prendere alle 20.00." Feci un salto di gioia mentalmente, ero felice di poterlo vedere.
"E non potevi inviarmi un messaggio?? Comunque va bene per le 20.00! Non vedo l'ora!" Dissi eccitata.
"In realtà era solo una scusa per sentire la tua voce, mi mancava." Sorrisi, non so se per le sensazioni che mi provocavano la sua voce o se fossi felice che gli fossi mancata.
"Come sei carino..." Dissi, sorridendo.
"Lo so." Rispose, poco modesto il ragazzo!
"Ora devo andare, stasera alle 20.00 sarò pronta!" Dissi felice, ricordandomi di Harry che mi aspettava al tavolo.
"A stasera allora!" Mi disse.
"A stasera!" Ribadii.
Uscii dal bagno e mi lavai il viso, poi tornai da Harry e durante il pranzo non feci altro che pensare alla voce di Aaron.

Quando finimmo Harry pagò il conto e poi andammo a fare una passeggiata.
Per la strada, tra una chiacchiera e l'altra, prese la mia mano. Non la sottrassi, ma immaginai la mano di Aaron che stringeva la mia.

Quando mi riportò a casa ero tremendamente stanca, ma dovevo studiare.
Letteratura non era mai stata la mia materia preferita, quindi anche se avevo una particolare dote nel ricordare tutto alla perfezione, forse mi conveniva studiare. Aprii il libro e dopo due o tre letture lo chiusi. Notai l'orario sullo schermo: erano le 18.30.
Corsi in doccia e lasciai che l'acqua lavasse via la tensione. Era una sensazione strana, uscire con un ragazzo non aveva mai scatenato in me tanta ansia. Ma Aaron era diverso, era speciale. Uscii dalla doccia, mi asciugai i capelli e mi feci la piastra. Indossai un abitino color menta e un paio di tacchi neri. Non erano molto alti, ma mi slanciavano. Per il trucco mi concentrai sugli occhi, mentre sulle labbra indossai solo un lucida labbra. Ero pronta ed erano le 19.45. Il problema era che non ero pronta psicologicamente. Sapevo che ciò che stavo facendo fosse sbagliato, ma qualcuno doveva pagarla per ciò che mi era stato fatto.

Aaron suonò il campanello alle 20.00 in punto e fui felice di scoprire che era davvero carino con i capelli un po' più corti.
"Hai tagliato i capelli?" Gli chiesi.
"Sì, ti piacciono?" Mi rispose, sorridente, mentre ci incamminavamo verso la sua auto.
"Certo! Sei davvero carino così."
"Ne sono felice, confesso di averli tagliati per te." Sorrise e sorrisi anche io.
Dopo circa mezz'ora raggiungemmo un locale che frequentavo spesso con Ashley, si chiamava "Black Crow". Era una specie di ristorante, era molto tranquillo e si mangiava bene. Dalle 23.00 fino al giorno dopo il locale si trasformava in una specie di pub, con musica e luci da discoteca. Ci incamminammo e un cameriere ci indicò il numero del nostro tavolo, non appena Aaron disse il suo cognome.
"Avevo fatto un'ordinazione per un tavolo per due a nome Shepard"
Disse Aaron, tenendomi per mano. La sensazione era quella che avevo immaginato mentre Harry stringeva la mia mano, la sua presa era rassicurante e mi sentivo davvero protetta al suo fianco.
"Tavolo numero 4, in fondo alla sala. Vi accompagno..." Disse il cameriere, aveva un bell'aspetto, molto curato, ma io avevo Aaron al mio fianco e non ci provai nemmeno.
Ordinammo. Durante la cena parlammo del più e del meno. Scoprii molte cose di lui. Mi disse che era al primo anno di università, studiava lingue. Era sempre stato bravo a scuola nonostante amasse fare baldoria. Adorava le feste. Dopo la cena decidemmo di andare a vedere un film, ma la maggior parte del tempo la passammo a baciarci. Le labbra di Aaron erano carnose e soffici, il bacio di Aaron era pacato, calmo. Quel ragazzo mi piaceva sempre di più.
Il viaggio di ritorno fu divertente, ci divertimmo a cantare nonostante, entrambi, non eravamo molto intonati.
"Ti piacciono i Simple Plan?" Mi disse, quando alla radio passò "Save You" e iniziai a cantarla a squarcia gola.
"Scherzi? Li adoro! Ma preferisco i Green Day! Risposi entusiasta
"I Green Day decisamente sono migliori!" Concordò Aaron sorridente.
Ero felice, ma dopo poco il cellulare squillò.
Da: Harry Styles
Ciao tesoro, mi manchi. H. xx

Cazzo, quello che stavo facendo era fottutamente sbagliato, eppure stare con Aaron era la miglior cosa che mi fosse successa. Mi faceva star bene e, sono del parere che, se una cosa ti fa star bene, allora è la cosa giusta.

Arrivai a casa, tolsi i tacchi e mi sdraiai sul divano.
Risposi velocemente al messaggio di Harry.
A: Harry Styles
Anche tu, amore. ♡ Zxx

Fingere di provare dei determinati sentimenti non era difficile per me, lo avevo fatto per anni. Fingevo che tutti mi stessero simpatici, fingevo di essere amica di tutti, fingevo di amare Harry. Amare davvero Harry sarebbe stato troppo facile per me, ed io, amo complicarmi la vita. Era stato facile farlo cadere ai miei piedi, ed aveva messo le mani nelle mie mutande ancora prima che iniziassimo a frequentarci davvero. Il fatto era che, conoscendo Ashley, era sicuro al 100% che si sarebbe affezionata all'ermafrodito. Se io avessi conquistato Harry, Ashley sarebbe crollata e allo stesso tempo avrebbe provato quello che avevo provato io quella calda notte d'estate. Eravamo in campeggio con la scuola, io e Ashley dormivamo nella stessa tenda. In quella affianco alla nostra alloggiavano Gabriel, il mio fidanzato d'allora, e Ricky, il suo fratello gemello. Gabriel era l'unico ragazzo per il quale avessi mai provato un qualcosa in tutta la mia vita e questo Ashley lo sapeva bene. Ma quella notte Ricky aveva fatto una scappatella dalla sua ragazza ed io, dato che Ashley non c'era, avevo pensato di andare a trovare Gabriel. Appena aprii la tenda li vidi, l'immagine più brutta che io potessi mai vedere, Ashley e Gabriel. Uno sopra l'altro. Nudi. Il mio cuore di spezzò e così, insieme a lui, finì anche la mia voglia di amare davvero una persona. Col tempo Ashley la perdonai, anche se dentro me sentivo ancora un forte rancore. Era arrivato per lei il tempo di capire. Doveva soffrire come avevo sofferto io...
***
*Spazio Autrice*
Zoaron o Zarry?
Zarry o Harley?
Spero che il capitolo vi piaccia c:
-B xx

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