5. No Control

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▶️ No Control, One Direction

« O-occupato...» Disse Ashley tra un gemito e l'altro. Probabilmente si stava toccando per me e questo mi faceva eccitare ancora di più. Esitai un po', ma poi timidamente iniziai a parlare.

«Sono Harry.» Risposi.

Poco dopo lei aprì la porta e non appena la vidi riuscii a pensare a una sola cosa: a quanto fosse bella. Aveva i capelli leggermente scompigliati e il volto, arrossato forse per la vergogna, esasperato di chi non ne può più di aspettare.

«Beh, allora...uhm magari potremmo fare uno strappo alla regola e occupare questo bagno insieme...» dille, poi mi trascinò in bagno tirandomi dalla maglietta e io non feci niente per sottrarmi dalla sua presa.

Ci ritrovammo uno difronte all'altro e, in quel momento, non riuscii a fare nulla se non un timido sorriso.

Ashley mi guardò e abbozzò un sorriso, poi cominciò a parlare.

«Su Harry, fai il timido ora? Lascia che ti mostri come posso farti stare bene.» non appena finì di pronunciare quelle parole feci un gemito strozzato.

Avevo immaginato quella scena un milione di volte: la mattina appena sveglio, la notte prima di dormire. Mi ero masturbati infinite volte pensando ad Ashley nuda difronte a me, avevo immaginato di baciarla e toccarla ogni notte. Ma ora che mi trovavo lì, proprio davanti a lei, soli in quel bagno, non avevo la pallida idea di che cosa fare. E lei, penso, che lo percepì.

Così Ashley cominciò a baciarmi, prima gentilmente e poi con più foga, fino a quando aprì la bocca e io feci lo stesso, lasciando che la mia lingua si incontrasse con la sua.

Aveva un buon sapore e iniziai a pensare che quel sapore sarebbe stato, da lì in poi, il mio preferito e che avrei voluto sentirlo per sempre.

Ashley's pov

Aprii la mia bocca e Harry face lo stesso, lasciando che le nostre lingue si scontrassero.

Non mi bastava solo baciarlo, avevo bisogno di qualcosa di più: avevo bisogno di contatto, di sensazioni.

Le mie mani scesero sulla sua maglietta bianca, dalla quale erano ben visibili i segni neri che ricoprivano il suo corpo.

Iniziai ad accarezzargli il petto disegnando con le mie dita esili i bordi dei tatuaggi. Arrivata all'orlo non esitai a sfilargliela e la lanciai sul pavimento bianco del bagno.

Ebbi l'impressione di avere difronte a me un Dio Greco, era bello, più che bello. Bellissimo. Iniziai ad accarezzarlo, quando lui mi baciò con tanta foga da farmi quasi avere un orgasmo solo toccandomi il sedere.

Raggiunsi la sua linea V, facendo uscire leggermente la lingua di tanto in tanto per leccare il suo corpo nudo.

Osservando più in basso notai l'evidente rigonfiamento nei suoi pantaloni, così iniziai a massaggiare la sua lunghezza sfregando la mano su e giù..

«Cazzo Ash...Ashley» Disse a fatica. «Voglio di più.»

«Implorami.» dissi, mi eccitava quando la gente mi supplicava di avvolgere il loro membro tra le mie labbra.

«cazzo Ashley, voglio le tue labbra intorno al mio cazzo, per favore.»

«Ogni suo desiderio é un ordine.» esclamai, poi infilai la mia mano lentamente nei suoi boxer e, prendendo in mano la sua lunghezza, comincia ad accarezzarla. Avevo intenzione di stuzzicarlo ancora un po', amavo vederlo supplicante.

«Cazzo piccola, voglio la tua bocca, per favore.»

Alla fine, soddisfatta del mio lavoro, decisi di accontentarlo.

Feci scivolare i vestiti dal suo corpo, lasciando che il suo cazzo spuntasse fuori.

Iniziai a leccargli le palle, per poi iniziare ad accarezzare lentamente la sua lunghezza, leccandola di tanto in tanto.

Dopo poco la presi in bocca, iniziando a succhiare prima lentamente, poi velocemente, pressando, ogni tanto, con la lingua sulla sua punta.

Lo sentii gemere mentre si aggrappava ai miei capelli e mi supplicava con lo sguardo di continuare. Capii dal suo viso che stava per venire, così aumentai la velocità. Poco dopo venne, lasciandomi assaggiare il suo seme. Mi guardava e io continuavo a guardarlo dal basso, fino a quando alzandomi mi avvicinai a lui e lo baciai violentemente.

«Allora Styles?» dissi, con voce sensuale. Sì, volevo continuare ad eccitarlo, probabilmente perché quella davvero eccitata in quell'esatto momento ero io. La cosa più eccitante era stare chiusa in bagno con il ragazzo più sfigato della scuola, sapendo di star facendo una cosa terribilmente sbagliata ma allo stesso tempo troppo travolgente per mettergli fine.

Lui mi osservò estasiato, poi, una volta ripresosi cominciò a parlarmi e a complimentarsi con me: cosa che, ovviamente, mi metteva voglia di ricominciare da capo e permettergli di prendermi e sbattermi contro il muro per tutto il giorno.

«Cazzo piccola, sei bravissima. Lasci che ti ricambi il servizio...» disse, ancora ansimante.

Lo guardai eccitata e desiderosa. Il mio sguardo lo implorava di toccarmi. Non potevo fare altro che immaginare la sua lingua dentro me, che muovendosi mi assaggiava voracemente. Oppure alle sue dita. Erano così lunghe, probabilmente avrei potuto avere uno dei migliori orgasmi della mia vita con una sola di quelle dita.

Si avvicinò a me quando ormai ero più che bagnata. Cominciò ad accarezzarmi il corpo, baciandomi di tanto in tanto il collo fino ad arrivare alla mia profonda scollatura, lasciandomi dei baci umidi e sensuali.

Ma, nel momento esatto in cui stava per mettere le mani sul mio seno, la campanella suonò. Sentii Harry imprecare e contemporaneamente si staccò a fatica da me.

«Sarà meglio se usciamo, tra un po' i bagni saranno pieni. E poi...sono nel bagno delle donne!» disse freneticamente e con fare agitato.

«Okay Styles.» Dissi quasi ridendo, anche se avrei preferito mille volte stare con lui in quel bagno e vederlo scoprire ogni parte del mio corpo. Avrei preferito vederlo supplicarmi di succhiarglielo e vederlo venire altre mille volte, avrei preferito sentire la sua lingua dentro me, le sue dita, il suo membro.

«...questo é il nostro piccolo segreto.» dissi e poi gli lasciai un bacio sulle labbra.

Harry annuì, mentre armeggiava con la serratura del bagno per uscire, dopo poco lo seguii anche io.

I corridoi erano già popolati dai migliaia di ragazzi che conoscevo. Un gruppo di loro fumava nonostante fosse proibito farlo, l'altro gruppo parlava animatamente e li vidi sogghignare mentre, di fianco a loro passò Harry a passo veloce.

Poi, voltandomi, vidi Ian venirmi in contro e quasi urlando mi maledii per ciò che era appena accaduto con l'ermafrodito nel bagno. Ero stata talmente stupida da dimenticare di avere un ragazzo, poi ripensai che io sono Ashley Benson e ho fatto del mio corpo la mia arma. Il mio corpo appartiene a me e finché sarà bello e giovane sta a me decidere a chi donarlo. E ora come ora non mi interessa se a vederlo siano più di due, quattro, sei... occhi, mi interessa solo sentite qualcosa. Qualcosa di forte.

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