24. Compagno di banco

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Sono a casa ed ho appena finito di pranzare.
Dopo l'accaduto gli ho mandato un messaggio e ho provato a chiamarlo, ma non risponde.
Intanto Jessica mi ha chiesto scusa, deve farsi perdonare, non la passerà liscia.
Trascorro il resto della giornata a casa e alle 20:00 vado a dormire. Sembro proprio una vecchia.

***

Sto andando a scuola, Adrian non si è fatto più sentire. Raggiungo gli altri, ma lui non c'è.
Jessica cerca di rimediare, ma io non la considero. Se per colpa sua mi lascerò con Adrian saranno guai per lei.
Aspetto fino alla 8:10, anche se sarei già dovuta essere in classe, ma niente, vuol dire che non verrà.
Quanto mi manca eppure ieri l'ho visto, mi mancano i suoi abbracci, mi manca tutto.
Con un volto triste entro in classe e mi scuso per il ritardo, il prof. mi rimprovera, in effetti ha ragione siamo solo al secondo giorno.
Vado a sedermi vicino ad Andrea che vedendomi così, cerca di tirarmi su di morale, ma non riesce.
"Ehi Bella, cosa succede?"
"Ho litigato con il mio ragazzo."
"Oh. Mi dispiace. Spero che al più presto chiarirete."
Durante queste cinque ore mi è stato molto d'aiuto, ogni tanto riusciva a farmi ridere con qualche battuta è davvero un simpaticone.
Jessica non ha del tutto torto, Andrea è un bravo ragazzo, ma non ho intenzione di lasciare Adrian per lui.

Torno a casa, senza nemmeno salutare gli altri all'uscita della scuola.
Mia madre si accorge che in me c'è qualcosa che non va, così mi chiede cosa sia successo. Io gli dico che sono affari miei, lei per sciogliere il silenzio che si è creato viene ad abbracciarmi.
Ma io sono testarda, decido comunque di non dirgli nulla e vado in camera.
Come ieri mi addormento presto. In giorni come questi preferisco studiare,
ma dato che siamo solo al secondo giorno non abbiamo avuto compiti, molti professori sono cambiati quindi devo ancora conoscerli.
Senza di lui nulla è come prima, durante tutto il giorno o provato a chiamarlo, ma niente.

***

Terzo giorno di scuola e terzo giorno di crisi.
Eccolo lo vedo lì con gli altri, così vado a salutarli. Devo assolutamente parlare con Adrian.
Ci allontaniamo dagli altri e iniziamo a discutere.
"Si può sapere cosa ti è preso, perché non ti sei fatto sentire? Andrea per me è solo un amico mettitelo in testa. Se oggi non saresti venuto a scuola sarei stata costretta a venire a casa tua!"
È triste, molto triste lo si deduce dalla sua espressione.
"Bella, in questo tempo ci ho pensato. Scusami, forse ho preso la questione troppo sul serio. Sono arrivata a questa conclusione grazie ad Alberto, è lui che devi ringraziare. Ultimamente sto diventando molto possessivo con te, devo darmi una regolata!"
Ma quant'è bello quando mi guarda negli occhi! Lo abbraccio più forte che mai. Lui è e sarà l'uomo della mia vita, ne sono sicura.
Mi sorride poi mano nella mano mi accompagna in classe mi da un bacio e mi dice 'mi raccomando' in modo ironico, si riferisce ad Andrea, è il solito! È più forte di lui.
Entro in classe e vado a sedermi al mio banco.
1. Italiano;
2 produzioni animali;
3 produzioni vegetali.
Durante queste tre ore Andrea non ha fatto altro che ascoltare i miei complessi mentali, dovrà sopportami per tutto l'anno.
E come se ci conoscessimo da anni, andiamo molto d'accordo.
Dopo queste tre ore lui sembra esausto così gli dico:" Preparati ad ascoltarmi per i prossimi nove mesi i miei discorsi senza senso alle 8:00 di mattina, preparati a farmi copiare i compiti, preparami a tenermi calma quando vorrò prendere a parole il prof, preparati a prestarmi le tue cuffie per ascoltare la musica, preparati a spiegarmi tutto quello che non capirò, preparati a farmi da psicologo, preparati a ridere alle cazzate che dirò. Grazie in anticipo compagno di banco."
Lui riamane per alcuni attimi a guardarmi e poi mi abbraccia.
Forse l'ho un po' scandalizzato, ma infondo è la verità.

A ricreazione con le mie amiche raggiungiamo i nostri ragazzi vicino al bar della scuola, decido di far venire anche Andrea e di presentarlo a Adrian.
Per fortuna sembra che li sia simpatico.
Allo trascorre di tutte le cinque ore, incontro Adrian davanti al cancello della scuola e mi chiede di fare due passi insieme.
Oddio! Dovrà dirmi qualcosa?

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