CAPITOLO | 3

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'Diamond' cita l'insegna luminosa.
Il locale in cui ci troviamo è estremamente carino se non fosse per l'elevato numero di spogliarelliste presenti.

"Dove mi avete portata?" Il mio sgomento è alle stelle,il quale cede posto all'imbarazzo.
E io che mi proiettavo verso una serata tranquilla al chiaro di luna.
Matt scuote le spalle indifferente come se fosse abituato a tutto questo.

"Zayn deve risolvere una questione,noi intanto ci divertiamo,dopodiché cambiamo locale. Semplice,no?" spiega mentre il moro sparisce tra la folla.

Non mi è del tutto chiara la situazione.
"Ti prego portami a casa,Matt!" lo supplico sentendomi mancare ossigeno.
"Dai Brook,non fare la guastafeste. A breve Zayn sarà qui e potremmo andare via. Vieni,andiamo a bere qualcosa" mi trascina al bancone.

Il mio drink consiste in una coca-cola light con tanto,tanto ghiaccio.
Mentre Matt ordina una vodka liscia.
Più passano i minuti e più i miei sensi sembrano annebbiarsi. Devo assolutamente uscire da questo posto altrimenti finirò per avere un mancamento.

"Matt,io vado a prendere una boccata d'aria".
"Ti accompagno".
"Non sono una bambina. Posso benissimamente andare da sola,sarò qui a minuti".
"Okay,ma fa' attenzione".
"Stai tranquillo".

Una volta fuori mi accascio sul marciapiedi cercando di incanalare più aria possibile.
Avverto una strana sensazione non percependone il dovuto motivo.

Perché mai Malik dovrebbe risolvere una questione importante in un Night? Tutto questo è surreale.

Tiro fuori il telefono dalla borsa,trovando 5 chiamate perse da parte di Emily. Di sicuro l'avrà avvertita mio fratello,non so se me la sento di subire un suo interrogatorio.

Opto per scriverle un messaggio.

Un sospiro caldo solletica il mio orecchio facendomi urlare dallo spavento.

Una risata profonda e cristallina si propaga nell'aria. Mi volto di scatto ed è proprio lui.

"Harry?" sono stupefatta dal bellissimo essere che mi si para davanti.
Neanche il tempo di ammirare i suoi bellissimi occhi che mi ritrovo stretta in un caldo e dolce abbraccio.

"Brooklyn,mi sei mancata da morire!"sussurra al mio orecchio. Il mio battito cardiaco aumenta al sentire le sue parole.

Mi scosto leggermente per guardarlo meglio.
Non è più un ragazzino,è un uomo,il suo fisico è scultoreo e i suoi lineamenti risultano più marcati rispetto a pochi anni fa.

Prendo il suo viso tra le mani ancora incredula.
Lo accarezzo. Socchiudo gli occhi respirando il suo profumo estremamente familiare.

Ma poi mi viene in mente quella dannata lettera,le sue parole,il suo ultimo sorriso e no! Non posso perdonarlo per essere sparito nel nulla senza alcuna spiegazione.

I miei occhi si inumidiscono a causa delle lacrime causate dalla rabbia e dal risentimento. Mi sento ferita,la fitta piaga al cuore si squarcia piano piano al ricordo di tutti quei bei momenti cancellati in un istante.

Chiudo gli occhi un attimo cercando di fermare il tempo e di resettare tutto,ma no,non ce la faccio.
Tutto questo spazio occupato dai miei pensieri fa scendere un'umiliante lacrima che lascia un solco amaro fino a posarsi sulle mie labbra.

Mr. MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora