John & Abigail

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I ragazzi sono oramai a letto.

Busso alla porta della mia decennale camera da letto quando la sua dolce voce mi da il permesso di entrare.

Rimango qualche instante senza fiato ad ammirare la sua figura che si protende sul davanzale della finestra.
Il lineamenti fini ed eleganti evidenziati dalla luce lunare.

Il rossetto rosso sulle labbra ancora perfettamente intatto. Un succinto vestito in raso rifinito in pizzo a modellare il suo corpo etereo e a metterne in risalto le curve.

Ciò che mi ha sempre stupito e fatto innamorare follemente di Abigail è la sua celata innocenza dietro a questa sua onda inconscia di sensualità illimitata.

Le sue movenze,i suoi sguardi. La sua purezza e l'assenza di malizia.

"Dimmi pure,John" si alza avvicinandosi lentamente,quasi ad andatura parsimoniosa. Ed è questo che intendo,il suo non essere consapevole di risultare estremamente sensuale. Mi fa andare fuori di testa,ma non sono più il ragazzino di una volta.

Sono diventato un uomo,ho cresciuto due figli e la mia vita lavorativa sembra procedere a gonfie vele; il mio obbiettivo è quello di dimostrarmi tale.

"Dovrei prendere il pigiama" mi schiarisco la voce imbarazzato. Mi dirigo verso l'armadio con passo deciso sotto il suo sguardo attento.
Una volta preso mi volto trovandomela completamente di fronte.

Risucchio un respiro cercando di controllare il mio battito cardiaco. Nonostante il tempo,il sentimento nei suoi confronti sembra essersi moltiplicato e amplificato a dismisura.

"Dove dormirai?" I suoi occhi vigili scrutano il mio volto,il suo respiro soffia sulle mie labbra. Anche in questa sua estrema vicinanza lei non mette malizia. I suoi occhi esprimono pura sincerità e vera voglia di sapere ciò che mi ha chiesto.

Quando l'unico posto in cui vorrei dormire sarebbe al suo fianco.

"Nella camera degli ospiti".
"Perché non hai mandato me,lì?" Si avvicina maggiormente.
"Beh,ho pensato che il mio letto fosse decisamente più comodo così ho deciso di cedertelo" mi gratto la testa in imbarazzo.

Scuote il capo in dissenso.
"John" sospira.
"Non dovevi assolutamente,non importa dove dormo. Ho già raggiunto il mio obbiettivo principale,poter passare del tempo con i miei figli".

"Non preoccuparti Abigail,il letto singolo è l'ultimo dei miei pensieri. Dormi tranquilla,mi raccomando!" Faccio per avviarmi verso la porta,ma quando la mia mano si poggia sulla maniglia,la sua afferra delicatamente il mio polso.

Mi volto in cerca di capire cosa vuole,ma non parla. Sta zitta e si avvicina. Pochi secondi dopo il suo petto entra in contatto con il mio e le sue braccia sono intorno alla mia vita.

Ci metto un po' a realizzare la situazione,ma appena mi riprendo la circondo subito con le mie braccia.
La sua testa è poggiata saldamente sul mio petto.

Chiudo gli occhi sospirando e cercando di godermi questo momento. Il mio mento poggia sulla sommità del suo capo. Mi ricorda tanto i vecchi tempi.
L'ultima volta che l'abbracciai fu 18 anni fa,questo pensiero insinua in me un filo di malinconia che cerco di mandare via subito.

"Vuoi parlarne?" Chiedo accorgendomi del fatto che sia soprappensiero. Annuisce stancandosi da me.
Raggiunge il letto accomodandosi tra le coperte per poi far cenno di affiancarla.

Non me lo faccio ripetere due volte.
Mi infilo sotto alle coperte con lei quando riprende il contatto precedente. Le sue braccia attorno alla mia vita e la sua testa sul mio petto. Circondo il suo busto,ma non azzardo alcun movimento. Conoscendola non gradirebbe carezze troppo intime e spinte ora che non abbiamo più la complicità di una volta.

Mr. MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora