CAPITOLO | 22

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"Oggi faremo un'ora di pratica e una di teoria in previsione del test di settimana prossima".

Malik di tutto punto si siede sulla cattedra situata in palestra.

"Allora fate due squadre, lascio a voi la scelta, ma possibilmente equilibrate. Iniziate ad andare sulla pista esterna. Vi raggiungo subito, vorrei solo parlare un attimo con la signorina Hill" dichiara spostando il suo sguardo su di me.

La classe si avvia all'esterno tranquillamente, a parte Emily che persiste nel guardarmi insistentemente, la solita pettegola.

"Sei sicura di voler rimanere sola con lui?" Chiede sussurrando sbigottita.

"È un nostro professore, cosa potrebbe mai chiedermi?" Chiedo ironica,liquidandola con un gesto della mano.

"Tu non me la racconti giusta" borbotta dirigendosi all'esterno della struttura.

Una volta libera mi dirigo verso di lui che nel frattempo sta compilando qualcosa sul registro.

"Allora professor Malik, cos'ha da dirmi?" Mi avvicino incrociando le braccia.

Alza lo sguardo dal registro per poi chiuderlo e poggiarlo dietro di se.
Prende la mia mano e l'attira vicino le sue labbra sfiorandone il dorso.

Accidenti, questi suoi modi mi mandano fuori testa. Mi inebriano la mente e smetto di ragionare.

Sospira e il suo fiato caldo sfiora il dorso della mia mano provocandomi la pelle d'oca.

Con l'altra mano scosta una ciocca dal mio viso.

"Come stai?" Chiede sorridendomi.
Un sorriso bellissimo.

"Bene grazie, tu stai meglio?"
"Si, grazie. Volevo solo avvisarti che Matt non può passare a prenderti oggi. Ti porto a casa io, fatti trovare nel parcheggio 10 minuti dopo il suono della campana".

Mi incupisco al sentire le parole. Dov'è finito?
"Ma si può sapere se è vivo, se lo hanno rapito gli alieni, se per lo meno si ricorda di avere una famiglia?" scatto senza freni.

Da parte sua non ricevo alcuna risposta e sapendo che insistere non servirà, giro i tacchi e raggiungo i miei compagni.

Mi rifiuto di fare lezione sotto lo sguardo truce di Malik. Sto giocando al suo stesso gioco, può fare il carino quanto vuole, ma non può pretendere di non volermi dire dov'è finito mio fratello dal momento in cui lui ne è palesemente a conoscenza.

Passo il resto di quest'ultima ora seduta immersa nei miei pensieri e senza il suo permesso vado nello spogliatoio a cambiarmi 20 minuti prima del suono della campana. E prima che Emily possa riempirmi di domande mi defilo al trillo di quest'ultima.

Mi avvio verso il retro della scuola, dove so che Malik parcheggia la sua auto, tanto vale approfittare del passaggio.

Diamine! Ho dimenticato le scarpe di ricambio.

E mentre mi appresto a tornare indietro, sento afferrarmi dalle spalle e due mani che mi fanno voltare.
Mi metto pronta in difesa al pensiero di cosa potrei urlargli conto.

Ma davanti a me si parano due iridi smeraldo che mi guardano attentamente.

Mi spinge delicatamente contro il muro e mi blocca con le sue mani ai lati della mia testa.

Senza preavviso e senza attesa le sue labbra si poggiano sulle mie dando il via ad un vortice di emozioni che avevo ormai soppresso dopo una lunga battaglia mentale.

Non capisco, pensavo che si limitasse tutto ad una semplice infatuazione, ma ogni volta che le sue labbra toccano le mie mi sento impazzire.

Le sue mani afferrano il mio viso mentre le mie si aggrappano alla sua giacca.

Mr. MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora