CAPITOLO | 15

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È inerme davanti a me in attesa di qualche mio segno di vita.

Le sue labbra sfiorano oramai le mie. Sento il suo fiato caldo sul mio viso arrossato dal forte imbarazzo. Purtroppo è la vita e non un libro,la mia timidezza infondata potrebbe creare malintesi.

Il bello in tutto ciò è che non faccio niente per fargli capire cosa voglio,sono combattuta.

Tutto si dissolve nel sentire le sue labbra baciare le mie e da qui parte una serie di baci lenti e semplici. Le sue soffici labbra accarezzano le mie.

Le sue proibite e irraggiungibili labbra infiammano le mie comuni e banali. Questo mi fa pentire di averlo assecondato. Non perché non mi sento all'altezza,ma semplicemente che il fatto di aver ammesso che sia 'proibito' ha un'accezione molto negativa.

Forse ho sbagliato fin dall'inizio. Avrei dovuto mettere dei puntini sulle 'i' e chiarire la situazione prima con me stessa. Avrei dovuto pensarci anziché agire d'impulso.

Non avrei comunque il coraggio di dirglielo ora come ora,sarebbe da vigliacca,egoista e ingrata. In fin dei conti lo sono,ma non sono ancora pronta ad ammetterlo.

Mi stacco così velocemente prima che tutto ciò possa degenerare e lo abbraccio per fare in modo che la mia espressione non tradisca le mie emozioni.

"Che ti prende?".
Il suo tono è notevolmente sorpreso anche se riesce a controllarsi davvero bene. Prende ad accarezzarmi i capelli mentre nascondo la mia testa tra la sua spalla e il collo.

"Non sono pronta a tutto questo,Harry. Io ti voglio troppo bene per rovinare tutto ciò che c'è stato in questi anni" sussurro mentre un groppo appesantisce la mia gola.

"Ma tu vuoi questo,Brooklyn".
Sembra deluso,la sua è un'affermazione esitante,quasi una domanda a se stesso.

"No,Harry,no. Voglio solo pensarci. Ci sono in ballo anni di amicizia,prima dobbiamo pensarci bene. Non so che importanza tu dai alle relazioni,ma lo sai,io gli do un peso davvero significativo".

Lo sento sospirare mentre le sue carezze scendono sulla mia schiena.

"Pizza?" tenta invano.

"No,Harry,casa. Matt se ne accorgerà".

Mi fa scendere dalle sue gambe per poi dirigersi verso la porta.

So che ci è rimasto male come so che gli passerà,infondo teniamo troppo l'uno all'altro.

Sospiro pesantemente mentre mi infilo in macchina. Il suo sguardo è cupo e il clima grigio di Londra non aiuta.

Si prospettano lunghi giorni.

***

Assonnata mi incammino verso scuola.

Appena sono tornata a casa,ieri sera, non ho trovato nessuno. Mio padre era a cena fuori con Julia -comincia a starmi stretta questa situazione- mentre Matt era sparito nel mezzo del nulla.

Credo di averlo sentito rientrare stanotte tardi,ma ho evitato di indagare,molto probabilmente sarà stato dal suo amico per finire quel famoso progetto universitario di alcune settimane fa.

Emily mi desta dai miei pensieri venendomi quasi addosso. Comincia a parlare a raffica mentre cerco di riprendermi dalla mia quasi caduta.

"Quindi? Dobbiamo assolutamente fissare questa serata solo per noi,tutto sembra volerci allontanare" urla euforica mentre varchiamo la soglia della porta principale.

Mr. MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora