10. Lezione 5: atmosfera romantica.. "baci, per favore!"

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Avevo davvero detto attraente? Avevo davvero usato quel termine per descrivere Piper Chapman?

Osservai il suo viso diventare adorabilmente rosso, con le guance tutte da mordere. Non posso credere di averlo appena pensato. Mi allontanai da lei e tornai al divano, cercando di sembrare il più naturale possibile.

- Grazie.- finalmente parlò e tornò dentro la cabina.

- Indossa qualcosa di nuovo, non voglio mai più vederti con qualcosa che non ti valorizzi.- lei annuì positivamente.

Qualche minuto dopo uscì con dei pantaloni neri attillati e una camicetta bianca con le maniche lunghe, ma coi bottoni agganciati fino al collo.

- Apri i primi bottoni e piega le maniche.- Lei obbedì immediatamente.- Molto meglio.-

Prendemmo tutte le nostre cose e ringraziammo Ed per il suo aiuto, e visto l'enorme quantità di buste che avevamo chiesi di recapitarle direttamente alla villa dei Chapman. Dopo aver lasciato quel negozio andammo in uno di scarpe e accessori, dove Piper restò meravigliata dalla quantità di opzioni che le offrii, così aggiungemmo altre cose da farle recapitare.

- Carol mi ammazzerà.- mi disse mentre provava dei tacchi che le avevo scelto.

- Perché dovrebbe?- le chiesi stupita.

- Per tutto ciò che ho comprato, per il cambio radicale che ho fatto e perché dietro a tutto questo ci sei tu.-

- Wow, quindi il problema sono io, non tu.- commentai.

- Perché dovresti?-

- Perché sto corrompendo un angelo.- lei mi guardò ridendo timidamente.

- Non sono un angelo, posso essere cattiva a volte.- terminò ridendo.

- Tu?!- sollevai un sopracciglio poco convinta.

- Esattamente, un giorno te lo dimostrerò!- io sorrisi.

- Ne sarei onorata.- lei mi sorrise in risposta.

Continuammo il nostro giro per i negozi, prendendo altri accessori, scarpe, profumi, e dei nuovi occhiali da sole. Riuscì addirittura a convincermi a farci delle foto in una cabina fotografica, stupendomi di quanto si rivelò divertente. Dopo cinque ore in giro per negozi ci rendemmo conto di avere effettivamente fame, quindi entrammo in uno dei locali presenti, ordinando hamburger, patatine fritte e delle bibite.

- Non posso credere di star ingerendo tutte queste calorie.- commentai osservando una patata fritta tra le mie dita.

- Io credo di non mangiarne da quando è morto mio padre.- disse, per poi farsi seria e silenziosa.

- Mi dispiace.- non seppi bene cosa dire, ma sapevo cosa volesse dire perdere un genitore.

- Mi manca molto.- mi guardò, poi si aprì in un sorriso.- Quando mangiavamo queste cose si metteva sempre le patatine nel naso per farmi ridere.- mi raccontò con uno sguardo nostalgico.

- Così?- non potevo credere di starlo facendo davvero. Presi una patata e me la misi nel naso, mentre lei scoppiò a ridere come una bambina. Il suo sorriso e la sua risata erano pieni di vita, e mi contagiò.

- Questo merita una foto!-

- No, assolutamente!- mi lamentai, ma lei venne accanto a me e imitò il mio gesto, avvicinando il viso al mio e scattando una foto.

- Grazie Alex, per tutto.- mi strinse in un abbraccio velocemente poi tornò al suo posto, lasciandomi sorpresa per quel gesto.

Finimmo il nostro pranzo e andammo al parcheggio, dopo qualche minuto eravamo già nel traffico di New York. Piper passò il tempo a guardare fuori dal finestrino, canticchiando le canzoni che passavano alla radio, con aria felice. Quando arrivammo a casa Chapman lei sospirò, non so per quale sentimento.

Lezioni di seduzione per PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora