Lezioni di seduzione per Piper

27. Infarto

Era una mattina calda di venerdì, col cielo azzurro e il sole alto che sembrava brillare più intensamente del solito, come se sia lui che tutta la giornata riflettessero la bellezza del sentimento che provavo dentro di me.

Accanto a me c'era un'immensa bellezza verde e nera.

Gli occhi di Alex sembravano più intensi, come il nero dei suoi capelli. Era concentrata sulla strada, ma ogni tanto spostava lo sguardo su di me per osservarmi e lanciarmi dei sorrisi devastanti che mi lasciavano senza fiato. Sicuramente sembravo una quindicenne in preda ad una cotta adolescenziale, innamorata come una stupida che si scioglie davanti al sorriso della persona che ama.

Parcheggiò davanti ai portoni di casa mia, poi si voltò verso di me prendendomi la mano.

- Non voglio starti lontana.- i suoi occhi erano sulle nostre dita intrecciate, mentre col pollice accarezzava il dorso della mia mano.

- Saranno solo poche ore.- la rassicurai.

- Non voglio nemmeno che tu vada da sola a parlare con Larry.- aggiunse senza spostare lo sguardo.

- Non saremo soli. Andremo a cena in ristorante, ci sarà molta altra gente.- la rassicurai.

- Perché hai bisogno di uscire con lui come una coppia?- la sua voce mi arrivò infastidita.

- Alex, per favore.- liberai la mia mano dalla sua per afferrarle il viso e costringerla a guardarmi.- Merita tutta la mia onestà.-

- Ok.- sospirò, accarezzandomi la mano sul suo viso- Ma se ti chiede un ultimo bacio, voglio che glielo neghi e che non accetti in nessun caso.- nei suoi occhi lessi timore, e mi fece stringere il cuore e sorridere.

- Va bene, nessun ultimo bacio o cose simili.-

- Vieni qui, sono io quella che merita un tuo bacio.- sorrise e io mi avvicinai per baciare le sue labbra. Lei non tardò a prendere il controllo, infatti la sua lingua fu nella mia bocca e le sue mani furono sul mio vestito.

- Hai detto "un bacio".- commentai, allontanando le sue dita da me.

- Non ho responsabilità sulle mie mani tonte.- parlò con tono innocente, portando di nuovo le mani sulle mie cosce.

- No, no.- le afferrai i polsi, sentendo le sue dita lunghe accarezzare la mia pelle che sembrava non aspettare altro.

- Piper.- la sua voce roca non fu di troppo aiuto.

- Siamo di fronte a casa mia e qualcuno potrebbe vederci.- lei sbuffò.

- Va bene, però non mi arrendo e continuo a voler fare sesso con te in questa macchina.- continuò con la sua voce, ancora più roca del normale.

- Perché non lo segni come argomento della nostra prossima lezione?- la provocai.

- Sono sicura che potrei insegnarti molto bene.- mi rispose con tono furbo.

- Mi piacerebbe molto imparare.- le feci l'occhiolino e uscii dalla macchina.

Entrai in casa e vidi Carol e Cal in cucina, facendo colazione insieme, e decisi di andare prima in camera mia, lavandomi velocemente e scegliendo i vestiti che avrei indossato in quella giornata alla Chapman Bank. Mi truccai in modo leggero e scesi nuovamente, trovando soltanto Meg che mi servì il mio caffè e delle uova.

- Ho notato che non hai dormito qui stanotte.- mi sorpresi di trovare Carol in piedi accanto al tavolo.

- Dovevo risolvere alcune cose.- le risposi in tono neutro, mentre il mio cuore aveva preso a battere più velocemente.