32. Cambio di piano.

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- E cosa dovrei fare per avere tutto questo?

- Uccidere Piper Chapman.

- Larry è d'accordo, signorina Jones?-

- Frank, non pensa che a questo punto potremmo anche scavalcare Larry?- sollevai un sopracciglio.

- Lei è una donna pericolosa.- si lasciò scappare un sorriso.

- E lei è un uomo molto esperto.- allungai una mano verso di lui- Accetta?-

La sua mano enorme strinse la mia. – Accetto.-

Convincere Frank fu la parte più facile: un uomo ambizioso come lui non rifiutava mai dei guadagni di quel tipo.

Mi dispiaceva per Larry, davvero, però non mi avrebbe mai appoggiata in quel piano. Non avrebbe mai avuto il coraggio di convivere col peso del senso di colpa, poverino.. poverino il Signor Bloom, ma sarebbe dovuto essere meno stupido.

Entrai nella mia macchina e corsi all'impresa. In meno di quaranta minuti arrivai alla VauseFast. La mia giornata stava andando meravigliosamente bene e vedendo Alex entrare nel suo ufficio dopo essere uscita dall'ascensore, decisi di andare da lei.

Non c'è niente di meglio che vedere il mio proprio nemico soffrire per iniziare bene una dura giornata di lavoro.

- Buongiorno Red.- salutai la russa che mi lanciò uno sguardo attento e sospettoso.

- Amanda.- disse con tono secco.

- Ho bisogno di parlare con Alex.-

- Non è un buon momento.- mi rispose subito.

- Sono questioni di lavoro, riguardo nuovi soci. Sarò veloce.- spiegai.

- Ok, però non dire che non ti ho avvisata.- mi invitò con un braccio ad andare verso la porta.

La aprii e mi ritrovai davanti una delle mie visioni preferite: la schiena di Alex, il suo corpo nascosto da un pantalone elegante nero, la camicia che accentuava le sue curve, i capelli che cadevano morbidi sulle sue spalle, di quel nero corvino che le dava l'aria tanto misteriosa.

Mi avvicinai lentamente a lei che aveva lo sguardo concentrato sulla vista della sua finestra enorme e poggiai la mia mano sulla sua spalla, causando uno scatto repentino da parte sua nella mia direzione. Avvicinai rapidamente il mio corpo al suo, premendo la mia bocca sulla sua con desiderio, sentendo le mie labbra sulle sue immobili.

- Toccami.- la implorai.

- Esci da qui Amanda.- la sua voce roca uscì fredda, e mi allontanò da sé.

- Mi manchi.- mi avvicinai di nuovo, portando le mie dita dietro il suo collo per spingerla verso di me.- Ti amo.- sentii una risata debole uscire dalle sue labbra, quando ascoltò le mie parole.

- Tu non sei capace di farlo.-

- Sono pazza di te, Alex. Farei qualunque cosa per essere tua.- la stavo praticamente implorando.

- Io non ti voglio.- sputò- Non voglio nessuno che non sia Piper.- si liberò del mio abbraccio.

- E se lei non esistesse?-

- Lei esiste, Amanda. Io la amo, e niente cambierà questo.- mi allontanò ancora più da sé.- Adesso esci dal mio ufficio, subito!- non sollevò la voce, ma il suo tono fu abbastanza per convincermi a lasciare il suo studio ed entrare nel mio.

Mi sedetti sulla mia poltrona e un pensiero andò alla non-esistenza di Piper.

Quando Chapman smetterà di esistere, lei mi amerà di nuovo.

Lezioni di seduzione per PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora