Lezioni di seduzione per Piper

34. In caduta libera.

Note dell'autrice

Voglio semplicemente darvi gli auguri di Buon Anno e ringraziarvi per tutte le emozioni che mi avete regalato in questi mesi del 2016.

Ho conosciuto persone meravigliose qui dentro che mi hanno davvero aiutata in questo periodo, malgrado mi conoscessero da poco, e ringrazio davvero di averle accanto perché non so davvero come sarei in questo momento senza di loro.

A tutti voi auguro un "in bocca al lupo" per il 2017 anziché le solite parole, perché l'ultima volta che a me hanno detto "Auguri per il nuovo anno" è andato tutto malissimo.

Detto questo vi lascio al capitolo.

Buona serata e buon 2017.

-mrs mraxiai

Stavo correndo a tutta velocità per le strade di New York, accelerando il più possibile, ma non sembrava mai essere abbastanza.

Avevo ancora 20 minuti per arrivare al molo, e mi tornarono in mente gli anni in cui correvo per divertimento per le strade della città, ricordando una scorciatoia che mi avrebbe portata direttamente alla parte posteriore del molo, dove Larry mi aveva detto che avrei trovato Piper.

Entrai nella via, più stretta delle altre, col motore che ruggiva nel silenzio della notte e il mio cuore accelerò vedendo le prime barche apparire davanti a me.

Avevo ancora 9 minuti.

Fermai la macchina in una parte buia, presi i soldi e camminai sul suolo umido finché non raggiunsi le barche più lussuose: conoscevo bene Amanda e sapevo che per un'occasione simile avrebbe scelto la migliore.

Accelerai il passo vedendo il "Real", lo yatch che apparteneva alla famiglia Jones, e camminai fino ad arrivarci vicino, dove un uomo mi si avvicinò facendomi notare di essere armato.

- Non si avvicini, è un'area privata.- mi disse.

- Ho degli affari da discutere con Amanda Jones.-

- La signorina Jones non è disponibile al momento.- si fermò di fronte a me in modo da bloccarmi la strada.

- Sono sicura che avrà tempo per me e per i 20 milioni di dollari che ho con me.- commentai acida e lui mi guardò sorpreso, prendendo il suo telefono e chiamando qualcuno.

- Alex Vause è qui.- arrivò Amanda, con un'espressione che tradiva la sua totale sorpresa, ma poco dopo si aprì in un sorriso. Osservai il suo viso ferito, segnato da alcuni graffi sulle guance e dalle sue labbra livide e gonfie.

- Vedo che qualcuno ti ha presa a botte.- non potei trattenere un sorriso.

- E tu invece riesci sempre a sorprendermi.- commentò.

- Ti saresti dovuta assicurare di cancellare tutte le tue tracce.-

- Dimmi, chi se l'è fatto scappare?- mi guardò cinica.

- Larry Bloom.- la rabbia prese il sopravvento sull'espressione del suo viso e spostò la sua attenzione sull'uomo alto che era ancora fermo accanto a lei.

- Pensavo che fosse morto.. io..- l'uomo non terminò mai la sua frase perché una pallottola colpì il suo cranio.

- Non ci sono più i seguaci di un tempo.- riconobbi quella voce roca e un brivido attraversò la mia schiena. Un uomo di statura media e grasso comparve impugnando un'arma direttamente puntata nella mia direzione.- Vedo che Larry ha detto tutto.-