8. Lezione 3: mantieni l'equilibrio.

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La giornata si presentava semplicemente gelida, e dalla finestra della mia stanza potevo vedere la pioggia cadere, fine ma costante. Osservai le persone correre a lavoro, troppo occupate per godersi lo spettacolo che il freddo porta sempre con sé, e sperai di non diventare mai insensibile al punto da perdermi le cose semplici e stupende che avevo intorno.

- Piper?- sentii qualcuno bussare alla mia porta.

- Si, Meg?-

- La colazione è pronta, e se non scendi adesso sarai in ritardo.- un sorriso nacque sulle mie labbra per la gentilezza di quella donna.

-Scendo tra qualche minuto, grazie Meg.- sentii i suoi passi allontanarsi. Osservai ancora fuori dalla finestra, mentre la pioggia diventava a poco a poco più intensa. Dopo aver finito di prepararmi scesi le scale e incontrai Carol facendo colazione.

- Buon giorno mamma.- la salutai.

- Buon giorno.- mi rispose lei freddamente.

- Per quanto tempo mi tratterai così?- le chiesi.

- Finchè non recupererai la ragione e annullerai il contratto con quella donna.-

- Questo non è possibile per il momento.- le risposi io.

- Non capisco perché tu mi stia sfidando. Mi hai sempre ascoltata e hai sempre seguito i consigli di Larry.- il suo tono era stanco, ma anche di rimprovero.

- Carol, sto solo pensando al bene di tutti, cerca di capirlo.-

- Non capirò mai questa fesseria.- uscì dalla stanza e rimasi da sola.

Arrivai alla Chapman Bank un'ora dopo, camminando con qualche difficoltà per il dolore ai piedi, e solo immaginare che avrei dovuto affrontare di nuovo quei terribili tacchi mi faceva venir voglia di scappare correndo.

- Buon giorno signorina Chapman.- mi salutò Sarah.

- Buon giorno a te, Sarah. Potresti portarmi per favore i dati sui debiti della impresa?- le chiesi entrando nel mio ufficio.

- Certo. Confermo anche il pranzo con Mr Bloom?- strinsi i pugni, chiudendo gli occhi.

- Si, certo. L'avevo completamente dimenticato. Confermalo.- mi sedetti alla mia scrivania e mi lasciai sommergere dalle questioni dell'impresa. Avevo un sacco di cose da sistemare, in pochissimo tempo; i documenti si accumularono sulla mia scrivania, e li analizzai uno per volta, chiedendomi come tante cose abbiano potuto rimanere in sospeso dopo la morte di mio padre. Pensavo che Larry avesse sistemato quelle questioni, però ovunque trovavo un perfetto caos. Continuai la mia analisi, ma più leggevo più trovavo errori, e alcune cose sembrava non avessero nessun senso.

Sentii il mio telefono squillare.

- Pronto?- risposi.

- Piper, sei in ritardo.- era Larry.

- Scusami, arrivo tra qualche minuto.- gli risposi soltanto, alzandomi dalla sedia.

- Va bene, non tardare.-

- Sto arrivando.- chiusi e afferrai la mia borsa, andando il più velocemente possibile fino al garage, dopo presi la mia auto e corsi al ristorante, lo stesso in cui avevo incontrato Alex. Lasciai le chiavi al parcheggiatore ed entrai, trovando Larry impaziente bevendo un bicchiere di vino.

- Scusami per il ritardo, ho avuto una mattina molto impegnata.- lo baciai sulle labbra velocemente.

- Capisco. Problemi?-

Lezioni di seduzione per PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora