Capitolo 10

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<Ehi, posso sedermi?> una voce mi si avvicina, asciugo di fretta le lacrime <s-si si> dico di fretta stringendomi ancora di più verso il finestrino. <tutto bene?> mi chiede, annuisco ma le lacrime cadevano a dirotto. <anch'io sono stato mollato, sai una storia di 3 anni, non è facile posso capirti> inizia a raccontare, mi sistemo sul mio sediolino e inizio a guardarlo, si volta a guardarmi <ehi> sussulta <da quanto piangi> credo si riferisca ai miei occhi, gli sorrido debolmente <da quando sono salita su quest'aereo> guardo ancora una volta fuori, ero già troppo lontana per poter cambiare idea. <sei stata lasciata?> mi chiede con apprensione <no> dico voltandomi ancora verso di lui <ho lasciato io> mi guarda confuso <non capisco> ammette <ho lasciato tutti, di nuovo. Vado in un college italiano e sono costretta, ogni anno, a lasciare famiglia, amici, la persona più importante della mia vita> dico trattenendo una lacrima. Ero fissa sulla manica della mia giacca ma potevo notare molto bene che il ragazzo sconosciuto mi sorrideva <Alarick> dice porgendomi la sua mano, la guardo e l'afferro sorridendo <Sally> rispondo <se vuoi parlare ci sono, sto andando anch'io a quel college, quarto anno> lo guardo e inizio a fissarlo, forse a pensarci bene, l'ho già visto <io sono al secondo> lo guardo ancora un po' <Raven!> esclamo quasi urlando, mi sorride <Camilla> risponde lui. Dio, era l'amico di Camilla, il ragazzo che ci invitò alla festa ma non andai. Ora ricordo.
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Siamo arrivati sulla terra ferma finalmente, sembrava non arrivassi più. In lontananza posso notare Raven e Camilla aspettarci, credo si siano fidanzati finalmente, l'anno scorso si volevano ma non si prendevano, fu straziante.
<Alarick, questa cosa rimane fra noi, nessuno deve sapere> dico riferendomi al mio sfogo su quell'areo che giuro non prenderò più se non per tornare a casa e non tornare più qui. <tranquilla> risponde lui sorridendomi. <Ehi> urla poi per farsi notare da Raven, mi mette un braccio intorno alle spalle poi mi dà un bacio sulla guancia, lo guardo sorridendo e saluto Camilla che mi guardava sognante.
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<che ci facevi con Alarick> urla Camilla non appena siamo in stanza <nulla, ci siamo incontrati in aereo e una parola tira un'altra ed eccoci qui> dico sistemandomi <aaaah> urla ancora la rossa riccia <Camilla> dico <non succederà mai, io, ho Chris> dico sorridendo guardando un punto indefinito della stanza. Mi viene vicino e mi abbraccia <come va?> mi chiede poi <non lo so> le ammetto. Mi siedo sul letto con una maglia fra le mani e sbuffo <non lo so come sto> ripeto dando uno sguardo alla maglia. Il telefono vibra mi volto a guardarlo ma non vedo bene chi sia <Chris> dice Camilla ancora con lo sguardo rivolto al telefono posato sulla scrivania. Socchiudo gli occhi e abbasso la testa per qualche secondo poi finisco di sistemare le mie cose.
Camilla è uscita con Raven ed io sono in camera a fissare il soffitto. Prendo il cellulare ricordandomi di Chris. Accendo il display e ora ci sono anche le chiamate di mamma, papà e ancora Hellen.
<mamma?> cerco di sembrare il più naturale possibile
<Ehi, come va? Sei tornata al college?>
<si, ehm mamma io stavo pensando di tornare a casa, cioè insomma di continuare la scuola in America>
<perché> risponde lei fredda, non pensavo le importasse tanto
<nulla, scherzavo> sospiro e tolgo ogni occasione; non volevo litigare o discutere o restare ancora a parlare, volevo finire presto quella conversazione.
<come ti trovi?> domanda lei
<mamma questo è il secondo anno, direi normale, direi lo stesso> rispondo non dandole più tanta importanza
<ok, allora ci sentiamo> dice infine
<va bene> dico
<va bene> dice lei.
Riattacco e chiamo Hellen.

Soul mate |S.C |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora