"Per te, Mister Morte"

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I due semidei ritrovano Jim, addormentato sul cofano del suo camioncino, lì dove Nico lo aveva lasciato poco dopo averlo salvato dalla sirena che lo aveva aggredito.
Will poggiò delicatamente una mano sul suo braccio, scuotendolo leggermente e chiamandolo per nome.
L'uomo si emise un grugnito ben poco aggraziato, si asciugò un filo di bava che gli rigava il mento e borbottò qualcosa di incomprensibile.
Il figlio di Apollo si allontanò, con una smorfia divertita su volto e si sedette sul ciglio della strada.

Il ragazzo si rigirò tra le mani la conchiglia che gli aveva consegnato Perla.
«Se volete davvero sfidare quella donna» aveva detto, poco prima di andarsene, «avrete bisogno di tutto l'aiuto possibile. Soffia in questa conchiglia ed io verrò il più in fretta possibile. É il minimo che possa fare dopo averti, sai, cercato di uccidere». Non aveva aggiunto altro. Gli aveva stampato un tenero bacio sulla guancia e si era nuovamente immersa nel lago, scomparendo nell'acqua verdognola con un rapito colpo di pinna. Il semidio si chiese se l'avrebbe mai più rivista e se avrebbe mai avuto davvero bisogno del suo aiuto.

«Hai fatto colpo su quella sirena» constatò il moro, sedendosi al suo fianco.
Will rise, provocando altri borbottii di protesta da parte di Jim. «Certo, come no!» ghignò, lanciando un'occhiata complice al figlio di Ade. Quest'ultimo però rimase impassibile. «Ma che dici, di Angelo? Sei impazzito per caso?» sbottò, imbarazzato il biondo, non appena si accorse che l'amico non stava scherzando.
Non arrivò alcuna risposta.
Il suo sguardo si posò nuovamente sulla conchiglia rosata. Passò un dito sulla sua superficie fredda e liscia, poi, inaspettatamente, la porse a Nico. «Per te, Mister Morte» mormorò con un sorriso a fior di labbra.
Il semidio sbarrò gli occhi, evidentemente stupito. «Ora sei tu il pazzo, Solace!» sbottò, scuotendo violentemente la testa «Quella cosa potrebbe salvarti la vita».
Will continuò a sorridere, eppure un velo di preoccupazione aveva coperto i suoi occhi azzurri, rendendo il suo sguardo meno vivace ed allegro. «Appunto per questo voglio che l'abbia tu» si morse il labbro, nervoso «non potrei mai perdonarmi di... di averti fatto morire».
Il moro parve sul punto di controbattere, ma il ragazzo fu più svelto, gli aprì delicatamente il palmo e ci depositò sopra la conchiglia. «Prendila, ordini del dottore».

Non si dissero altro, non ne ebbero il tempo: Jim grugnì per l'ennesima volta e si alzò goffamente. Schioccò un paio di volte le labbra per inumidirle. «Che é successo?» chiese con un'espressione ebete dipinta sul volto ancora semi-assopito.
«Niente di che» mentì Nico, lanciando un'ultima occhiata al figlio di Apollo e scattando in piedi «si é sentito un po' stanco mentre guidava, ha accostato e si é addormentato. Non se lo ricorda? Spero che abbia dormito bene».
L'uomo continuava a guardarsi intorno, confuso, massaggiandosi leggermente le tempie. «Eh? Ah! Sí, ho dormito benissimo, grazie ragazzino» mormorò, salendo sulla vettura ammaccata. «Credo di aver sognato che Scarlet Johanson ci provava con me» bofonchiò infine.
Will emise un rauco colpo di tosse per coprire la risata che gli scoppiò in gola. Il figlio di Ade gli scoccò un'occhiata di rimprovero ma neanche lui riuscì a trattenere un sorriso divertito. I due salirono sull'auto.

Il viaggio procedette serenamente, nonostante Jim continuasse a canticchiare a squarcia gola l'intera discografia di Taylor Swift, non azzeccando una singola nota intonata. Il biondo rabbrividì all'idea di un possibile incontro tra quell'uomo e suo padre: probabilmente per quell'affronto l'avrebbe trasformato senza troppi problemi in una cornamusa. Gli sembrava già di sentirlo mentre proclamava ad alta voce il suo nuovo componimento nel quale parlava di come avesse impedito ad un mortale di deturpare la celestiale "Shake it off".

Per il tramonto erano già arrivati a Miami.

Una volta sceso dal camioncino, il semidio si stiracchiò, soddisfatto, ed ispirò una grossa boccata d'aria pulita che sapeva di mare e salsedine, rallegrandosi di aver abbandonato l'aria viziata e che puzzava di fritto dell'auto del loro accompagnatore.
Quest'ultimo, dopo averli lasciati difronte alla prima spiaggia che aveva adocchiato, li salutò con un sorriso giallognolo. Partì quasi subito dopo.

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