"Con piacere, Raggio di Sole"

1.2K 84 17
                                    

Will rimase a bocca aperta. Non riusciva a smettere di fissare quelle strane figure che erano emerse dal terreno.
Beh, forse strane non era esattamente l'aggettivo più adatto per quelle... quelle cose, anzi, tranne l'essere nate da delle pietre, non avevano nulla di anormale nel loro aspetto: erano tutte delle ragazze di circa vent'anni, più simili a delle Barbie che a donne vere e proprie. Portavano tutte i capelli lisci e biondi raccolti in un'ordinata coda di cavallo. Gli occhi azzurri e spenti erano coperti da un leggero ed elegante velo di trucco e nascosti da un paio di occhiali da sole dall'aria vintage. Tutte le ragazze sfoggiavano un sorriso smagliante ed indossavano degli ampi e colorati vestiti vecchio stile.
Salutarono educatamente i due semidei con un cenno della mano seguito da dei leziosi ed irritanti risolini.

Deucalione sghignazzò, sprezzante, difronte alla loro sorpresa e ripeté lo stesso gesto compiuto precedentemente della moglie. L'unica differenza fu che dai suoi sassolini fuoriuscirono una dozzina di ragazzi biondi ed abbronzati, anche loro dall'aria alquanto retró, con addosso delle polo dai colori sgargianti, dei candidi golf sulle spalle larghe e scolpite e dei bermuda che lasciavano scoperte i polpacci muscolosi ed abbronzati.
Se non si fossero sistemati più volte, quasi maniacalmente, i capelli perfetti, sarebbero potuti perfettamente passare per dei Ken a grandezza naturale.

Il figlio di Apollo sbatté le palpebre un paio di volte mentre la stretta di Nico si serrava sempre di più intorno al suo polso, segno di quanto fosse nervoso.
«É questo il vostro esercito?» ruggì il moro, rosso per la rabbia.
Un ghigno sdentato deformò il viso segnato dalle rughe di Pirra. «Sta calmo, ragazzino, non vogliamo farvi del male».
Il figlio di Ade si bloccò, disorientato, la mascella ancora contratta e le folte sopracciglia nere abbassate sugli occhi scuri come la notte.
Sembrava una statua di marmo, raffigurante un soldato intrepido, pronto ad attaccare senza alcuna pietà i suoi nemici, eppure il suo sguardo lasciava intravedere il dubbio che lo stava divorando.
La sua confusione parve aumentare ulteriormente il buon umore dei due anziani coniugi.
«Non ci credi, mio caro?» sibilò con falsa dolcezza la vecchia «Fidati di me, tesoro, abbiamo di meglio da fare piuttosto che dare la caccia a due mocciosi come voi».
Silenzio. Si udiva solamente lo scrosciare del mare e i versi acuti dei gabbiani che planavano tranquilli nel cielo azzurro. Perfino i mortali parevano aver abbandonato la spiaggia, come se il loro sesto senso li avesse avvertiti del pericolo imminente.
«Non siete voi il nostro obbiettivo, non ancora almeno, é questo mondo marcio e corrotto che va eliminato!
«Quando eravamo vivi la gente era spregevole: non veneravano gli dei, anzi, li deridevano e sfidavano. Era il caos. Solo noi, io ed il mio adorato» si soffermò leggermente su quest'ultima parola, come se non ne fosse del tutto sicura «marito, siamo rimasti fedeli alle divinità e Zeus ci premiò per questo. Mandò un diluvio che cancellò ogni essere vivente dalla faccia della terra ma risparmiò noi due, ci innalzò al di sopra di quei luridi esseri che avevano osato paragonarsi agli dei e ci diede il compito di ripopolare la terra: ogni pietra che avrei lanciato avrebbe dato vita ad una donna, da quelle scagliate da Deucalione invece sarebbero fuoriusciti degli uomini.
«Nonostante il nostro sacro compito siamo morti anche noi, ma abbiamo accettato la cosa perché era volere degli dei! Eppure la grande Gea ci ha riportato in vita, ciò per un solo motivo: purificare nuovamente questo posto avvelenato, salvarlo dai parassiti che lo infestano!».

Will fu scosso da un brivido che gli congelò le interiora, serrandogli lo stomaco come una morsa d'acciaio. L'idea che quei spregevoli individui "purificassero il mondo" era rivoltante.
Ricordava perfettamente come Chirone aveva descritto il diluvio universale nei suoi racconti, le urla della gente che annegava, l'acqua che penetrava nei polmoni di qualsiasi individuo, senza alcuna distinzione, impedendogli di respirare, la disperazione dipinta sui volti delle vittime di quel massacro. «Quella fu la prima e l'ultima volta che quelle persone pregarono gli dei che avevano inizialmente ripudiato» aveva detto il centauro una volta «chiesero la pietà che non gli fu mai concessa».
Il figlio di Apollo non poteva credere che qualcuno volesse davvero replicare un  simile orrore, eppure lo sguardo cupo e spietato dei due anziani era saldo. Non mentivano.

Sunset ~Solangelo~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora