Capitolo 1

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Los Angeles è sempre stata la città perfetta per tutti coloro, che come me, volevano fuggire dal passato per creare un presente accettabile. In quella città ci sono moltissime possibilità, puoi conoscere gente, puoi fare carriera o semplicemente dare una svolta alla tua vita, anche se il più delle volte non prende la piega giusta. Si sa che fuggire dai demoni non serve a nulla, perché prima o poi ritornano e si impadroniscono di te per trascinarti infondo.

Mi sveglio presto perché oggi devo trasferirmi nel nuovo appartamento a Los Angeles.
Salto giù dal letto e vado in cucina, prendo l'unica tazza che è fuori dallo scatolone e la riempio di latte e whiskey.
Corro in bagno per lavarmi.
Dopo un lungo shampoo, predo una tovaglia e l'  avvolgo intorno ai miei capelli color fuoco.
Esco dalla doccia e cammino nuda per casa lasciando delle gocce d'acqua per terra, mi avvicino all'armadio praticamente vuoto e prendo dei jeans neri e una vecchia t-shirt .
Ritorno nel bagno, asciugo i capelli e mi vesto.
Esco dalla stanza e controllo la casa da cima a fondo per assicurarmi che non ci sia niente in giro.
Prendo alcuni scatoloni, la borsa e li porto nell'auto, faccio avanti e indietro altre quattro volte e poi chiudo a chiave l'appartamento. Mi mancherà quel posto, mi sentivo al sicuro.
Salgo in auto e parto, dopo neanche tre chilometri mi ritrovo bloccata nel traffico.
Per passare un po' di tempo accendo la radio e metto un po' di musica.
Le macchine non si muovono , questo perché qualcuno ha avuto un incidente.
Apro la borsa e tiro fuori un panino che avevo preparato ieri per queste eventualità.
Dato che ormai nessuno si muove spengo il motore della macchina e mi metto comoda.
Metto i piedi sul volante e aspetto che la situazione si risolva da sola.

Le ore passano e finalmente sono quasi arrivata a L.A.
Il traffico è meno intenso e finalmente posso guidare in tutta tranquillità.
Dopo aver sbagliato strada almeno cinque volte arrivo davanti al palazzo dove vivrò per un po'.
Spengo nuovamente l'automobile e slaccio la cintura, apro lo sportello e scendo.
Apro il portabagagli e tiro fuori un paio di scatoloni.
Neanche il tempo di aprire il portone del palazzo che trovo davanti a me un ragazzo altissimo e biondo.
Faccio finta di niente ed entro, salgo i primi scalini ma ovviamente agile come sono, cado a terra.
-Stai bene?- domanda il ragazzo che ho visto poco fa, un bel tipo, altissimo, biondo e dagli indumenti che indossa sembra uno a cui piace il punk.
I nostri occhi si incontrano ma subito distolgo lo sguardo.
-Sì , sto bene.- Mi rialzo subito e raccolto gli scatoloni che ho fatto cadere. Ho fatto una pessima figura e ancora neanche abito qui definitivamente.
-Aspetta ti aiuto.- Si offre per aiutarmi. Sembra un tipo cortese e socievole.
-No grazie- Non voglio essere scortese ma non voglio chiedere subito dei favori a della gente che non conosco.
-Figurati, comunque io sono Duff- Mi porge la mano ma vedendo che sono occupata la ritrae subito.
-Io sono Mindy- Gli sorrido e mi sposto da una gamba all'altra, non riesco mai a stare ferma.
-Allora Mindy in quale appartamento ti devo accompagnare?- Domanda curioso, sembra divertito dal mio atteggiamento.
-Appartamento numero venticinque.- Dico e abbozzo un mezzo sorriso.
-Bene , siamo vicini di casa, io con i miei amici viviamo nell'appartamento numero ventisei- dice sorridente. Avrò come vicini di casa un bel po' di persone a quanto pare.
Prende due scatole e inizia a camminare.
Le scale sono faticose come del resto lo è camminare alla stessa velocità del biondo.
Ho il fiatone, le gambe e le braccia sono doloranti, ma perché non faccio palestra? Mi sento una vecchia, dovrei muovermi di più.
-Eccoci!- Esclama. Tiro un sospiro di sollievo.
-Finalmente.- Poso il cartone a terra, cerco le chiavi nella borsa e apro. Passo le mani tra i capelli frustrata, avrò un bel po' di cose da sistemare e da pulire.
-È stato un piacere Mindy.- Sta per andarsene ma devo sdebitarmi in qualche modo, magari offrendogli qualcosa.
-Aspetta, ti offro qualcosa da bere dato che non ho nulla da mangiare.- Provo ad essere ospitale, almeno lui mi ha aiutata. Vorrei conoscere qualcuno dato che qui non ho amici.
-Va bene, ma questi sono le uniche scatole che hai ?- Chiede perplesso guardandosi intorno. Che stupida che sono!
-Merda! Lo avevo dimenticato, ho lasciato le altre scatole in macchina.- Alzo gli occhi al cielo ed inizio a sedere le scale.
-Tranquilla ti aiuto così ti sbrighi.- Urla dal mio appartamento.
-Grazie mille Duff- Urlo mentre sto scendendo, dietro di me sento i passi del biondo ma non mi fermo.
Arrivo davanti l'auto, stavolta ne prendo quattro ed inizio a camminare lentamente per non farli cadere a terra.
Arrivo davanti l'appartamento, sento i polmoni che vogliono uscire fuori dal petto, li porto dentro e li butto a terra.
-Questi cinque sono gli ultimi.- Dice Duff, è coperto dalle scatole, mi sento in colpa per tutto questo.
-Davvero non so come ringraziarti, mi sento in colpa.- Dico a disagio, non sono poi così abituata a fare figure oscene.
-Non avevo nulla di meglio da fare, magari un bicchiere di qualsiasi cosa- Dice ridendo, sembra un tipo che ama gli alcolici.
-Certo.- Inizio a cercare nelle varie scatole gli alcolici e finalmente li trovo, solitamente ho sempre una scorta con me.
-Whiskey o Vodka ?- Sembra un tipo da Whiskey o qualcosa di più forte
-Vodka liscia, grazie- Dice e si siede sul pavimento. Mi perdo per qualche secondo nei suoi occhi verdi, sono così belli e magnetici.
Mi guardo intorno e capisco che non ho neanche un tavolo e delle sedie dover poter far sedere qualcuno, non vorrei far rimanere Duff in piedi.
-Aspetta!- Esclamo contenta, ogni tanto il mio cervello funziona e sforna qualche idea.
Tiro fuori da un borsone dei cuscini, rivestiti dal tessuto più morbido che ci sia, ne lancio uno al biondo ossigenato.
-Cosa dovrei fare?- Chiede perplesso, mi viene da ridere, è un po' buffo, sorride sempre a quanto pare.
-Mettilo a terra e ti siedi sopra- Faccio la stessa coaa, non sarà la cosa più comoda su cui sedersi ma è meglio di niente.
-Ah! Grazie.- Dice felice. Prendo le tazze e le riempio di vodka, una la do a lui.
-I tuoi vicini invece che tipi sono?- Vorrei capire che tipi sono, se sono dei tipi amanti del casino oppure persone che lavorano quasi tutto il giorno.
-Tipi che amano le feste, e abbiamo una band- Afferma orgoglioso dei progetti che ata costruendo con il suo gruppo.
-Una band?- Chiedo stupita anche se me lo dovevo aspettare.
-Sì, i Guns n Roses- Afferma sorridente.
-Wow, forte- Sembra una bella cosa, anch'io avrei voluto un gruppo con cui suonare.
-Vieni, te li presento- Si alza e varca la soglia dell'ingresso del mio appartamento, mi aspetta nel corridoio.
Mi alzo e lascio il bicchiere sul bancone.
Esco e lui estrae la chiave di casa sua dalla tasca ed apre.
-Cazzoni , Duff Mckagan è tornato- sbraita. Sembrano dei barboni chius in un appartamento però sembrano simpatici.
-Ehy man!- Esclama un ragazzo dalla folta chioma riccioluta .
-Slash, ti presento Mindy sarà la nostra vicina di casa- Mi presenta il biondo, senza troppe cerimonie.
-Benvenuta my lady- Mi saluta e fa un mezzo inchino.
Faccio anche io un inchino ed inizio a ridere, sì sono decisamente simpatici.
-Da quanto vivi a Los Angeles ?- chiede cordiale il riccio.
-Da oggi- dico ridacchiando.
Entrano altri due ragazzi uno ha i capelli rossastri e uno i capelli quasi neri.
Il rosso canta e l'altro suona.
-Ragazzi lei è Mindy- dice Slash richiamando l'attenzione dei due ragazzi che smettono subito di suonare.
-Quello che suona è Izzy, il rosso che canta è Axl- li presenta sempre il capellone.
-Piacere, Izzy ma puoi chiamarmi Jeff- È un sorriso timido, a primo impatto sembra riservato.
-Slash perché porti qui le tue troie ?- chiede il rosso, questa domanda non me l'aspettavo.
-Abbassa la cresta rosso- ribatto incazzata, ma chi si crede questo qui?
-Non osare comandare a casa mia Puttanella- Dice lo stronzo.
Mi avvicino a lui velocemente, poso la mano sulla spalla e prima che se ne possa rendere conto, gli do un calcio nelle palle.
-Rosso, hai sbagliato ragazza, sono la vicina di casa- Ribatto, non mi faccio mettere i piedi in testa così.
Il rosso è ancora disteso a terra e ha le mani su i gioielli di famiglia.
Gli altri ridono di gusto, a noi si unisce un altro ragazzo anche lui dai capelli biondi.
-Ah, Lui è Steven- mi informa Duff, sembra un bambino dai suoi atteggiamenti.
-Ehy , che mi sono perso?- Domanda piagnucolando l'altro ragazzo.
-La donzella ha dato un calcio nelle palle ad Axl perché l'ha chiamata puttana- dice ridendo Slash.
-Complimenti ragazza Cazzuta, come ti chiami?- domanda sorridente.
-Mindy- dico, gli porgo la mano e lui la stringe.
-Noi dobbiamo preparare la cena, vuoi unirti a noi?- chiede Duff. Non mi aspettavo che qui dentro un di questi ragazzi sapesse cucinare.
-No grazie, devo sistemare la casa, sono già le 18:30- dico guardando l'orologio appeso nel muro di fronte a me.
-Va bene, ci ha fatto piacere conoscerti- dicono tutti in coro tranne lo stronzo.
-Ciao ragazzi- dico, esco dalla loro casa e chiudo la porta.
Entro nuovamente a casa e chiudo la porta a chiave.
Vago per le stanze, devo dire che la casa è molto carina, c'è un bagno, due camere e la cucina enorme che fa anche da salone.
Non ho né voglia di fare la spesa né di mangiare, sistemo dei cuscini a terra e poi vado nella mia camera.
Mi spoglio e indosso i primi due indumenti che trovo, stendo le lenzuola e le coperte nel letto e mi butto su di esso.
Sono dei tipi strani ,devo dire anche se il biondo è molto carino, è stato dolce e cortese magari...
Ma che diavolo di pensieri faccio?
Chiudo gli occhi e provo a dormire...

Mi sveglio di soprassalto, chi è che bussa a quest'ora della notte?
Prendo una coperta e l' avvolgo intorno al mio corpo, cammino il più velocemente possibile senza cadere.
-Chi è ?- domando e guardo nello spioncino.
Cosa ci fa Duff qui?
-D-Duff- dice balbettando, apro velocemente la porta e trovo davanti a me un ragazzo alto e biondo ubriaco,
lo prendo per un braccio e lo porto nella mia stanza, dato che non ho un divano.
Lo faccio distendere, tolgo gli stivali e lo copro con la coperta.
Giro dall'altro lato e mi distendo e cerco di stare il più lontano possibile da lui.
È solo il primo giorno e già mi devo occupare di un ragazzo ubriaco, bello come inizio, fantastico.
Spero che non sia uno di quei tipi che uccide la gente nel sonno.
Sbuffo e mi addormento di nuovo.

Spazio autrice

Spero questa versione vi piaccia...
Ho aggiunto qualche descrizione e i piccoli sentimenti che prova la protagonista.

Ovviamente descriverò molto più approfonditamente gli stati d'animo dei personaggi man mano che la storia prende forma.

Lasciate qui i vostri commenti e le stelline.

Kiss , Serena <3

Paradise Angels (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora