Capitolo 8

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La giornata trascorse velocemente, mentre ascoltavo la musica e guardavo quel fantastico panorama davanti a me che era una distesa di un mare blu, di un blu che non ricordo l'ultima volta di aver visto un mare cosi. Mi accorsi che era già ora di cena perchè mi squillò il cellulare ed era mia madre e controllai e avevo già diverse chiamate perse sue mi sistemai seduta sulla sabbia e le risposi <<Si, ciao mamma tranquilla sono in spiaggia è che mi ero addormentata ascoltando la musica>> Dissi e subito mi guardai intorno alla ricerca di alex per usarlo come scusa per il mio ritardo e per mia fortuna vidi sotto un ombrellone, non tanto distante da me il ciuffo inconfondibile di Alessio ma non era solo infatti li accanto notai una bella ragazza con lui,  <<Si mamma c'è anche qui Alessio, mi riaccompagna lui tranquilla>> riattaccai il cellulare e dopo aver messo il cellulare in borsa andai da Alessio e cercando di fare piano per non svegliare la sua "Compagna" lo scossi leggermente e lui apri un occhio e mi guardo dolcemente <<è ora?>> chiede ridendo <<Si bernabei è ora mi riaccompagni? sino se preferisci stare con la tua amica, visto che sei impegnato la strada la conosco e tranquilla inventerò qualcosa a mia madre>> Lui si tira su e dopo aver detto qualcosa a quella ragazza e averle stampato un dolce bacio sulle labbra mi fissa, <<Su passami lo zaino che cosi andiamo sorellina!>> io non risposi, anche indispettita dalla situazione mi diressi verso il muretto vicino al marciapiede e mi sedetti li ad aspettarlo, dopo qualche minuto usci dalla cabina e venne verso di me, non so che succedeva ma mi faceva uno strano effetto pensarlo con quella ragazza, cioè il suo amico non mi aveva parlato di lei, nemmeno lui me ne aveva parlato ma non lo biasimai, non erano affari miei, a riportarmi su quel muretto dai miei pensieri fu proprio la voce di Alessio, <<Ehi allora? a cosa pensi? comunque non farti strane idee è una storia lunga, poi te la racconterò>> 'io annuisco e prendendolo a braccetto mi incammino verso casa e ogni tanto cerco di farlo cadere facendogli lo sgambetto con che risultato? Che quasi cado e lui mi prende al volo dalla vita e io mi tengo con le braccia al suo collo ci guardiamo per un secondo e poi mi rimetto in piedi e sento lui che ride, <<AHAHAHAH sai sei proprio divertente quando diventi rossa, sorellina>> 'mi da un buffetto sulla guancia e io gli do un bacio sulla guancia.

Tra chiacchiere e risate arriviamo a casa mia e lui mi osserva <<Beh siamo arrivati a destinazione Ali ci sentiamo domani?>> io sorrido e lo guardo <<Beh ecco, ti andrebbe...insomma si di fermarti a cena?>> mentre aspetto la sua risposta mi attorciglio una ciocca di capelli attorno al dito e in quel preciso momento a spezzare il momento magico chi può arrivare? Ma mia madre ovvio! <<Eccovi! Alessio, ha ragione alice perché non ti fermi per cena? e non accetto un no come risposta dopo tutto quello che fai per ali!>> Lui sorride e mi guarda <<Certo signora accetto volentieri>> detto ciò entriamo tutti in casa e io senza dire niente mi dirigo in camera mia e inizio a svuotare una delle mie tante valigie e stendo tutta la roba sul mio letto in attesa di metterla a posto negli armadi quando entra lui, <<wow ali! potresti fare concorrenza ad un negozio di abbigliamento! Comunque devo essere sincero hai davvero un ottimo stile>> 'dice sorridendo e sedendosi sul terrazzo si fuma una sigaretta, io dopo aver sistemato tutto in un armadio esco sul terrazzo con un libro (si perchè dovete sapere che le due cose che amo di più sono la musica e i libri) e mi siedo in un angolo e ogni tanto sollevo lo sguardo dal mio libro e lo osservo, uno sguardo perso nel vuoto del tramonto mentre tiene la sigaretta in mano, mi fermo ad osservarlo e purtroppo per me se ne accorge, allora io facendo finta di niente torno a leggere il mio libro finchè mia madre non ci chiama che la cena era pronta, sollevo la testa dal libro e rientriamo nello stesso momento e ci sfioriamo il braccio ma nessuno dice nulla ed entrambi andiamo a tavola e ci sediamo, lui di fronte a me...<<Mamma ma tu non mangi?>> chiedo confusa notando solo due piatti a tavola, <<No tesoro io e tuo padre usciamo a mangiare fuori,  servitevi pure ragazzi>> mi saluta con un bacio sulla guancia, lo stesso fa mio padre e dopo escono lasciando soli li, in quel momenti di imbarazzante silenzio, fu lui per primo a spezzare il silenzio, <<Allora dimmi, che te ne pare per ora di questo posto?>> io sbuffo e addentando un pezzo della mia piadina lo guardo e dopo aver mandato giù il boccone replico, <<Mah si, tante ragazze a livelli che io non raggiungerò nemmeno se prego in turco, tanti ragazzi tutti uguali, e poi ci sei tu, sai non riesco ad inquadrarti>> lui a questa mia osservazione ride e dopo che ho finito anche io di mangiare si offre dolcemente di lavare i piatti e dato che io non ne avevo per nulla voglia glielo lascio fare volentieri e vado in tv a guardarmi un film, girando i canali non trovo niente ma poi mi viene in mente di tutti i dvd che ho portato qui e allora mi alzo e vado a sceglierne uno e scelgo un film che lo avrò riguardato tante volte ma non mi stanco mai ovvero "Ancora tu" sorridendo metto su il dvd e mi metto a guardarlo quando dopo poco arriva lui con due lattine di coca cola e una ciotola di popcorn.

<<Mamma ma tu non mangi?>> chiedo confusa notando solo due piatti a tavola, <<No tesoro io e tuo padre usciamo a mangiare fuori,  servitevi pure ragazzi>> mi saluta con un bacio sulla guancia, lo stesso fa mio padre e dopo escono lasciando soli li...

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iniziamo a mangiare i popcorn, e dopo un pò iniziamo a tirarceli come i bambini e in poco tempo al posto di averli mangiati, la maggior parte dei popcorn si trova sul divano, allora decidiamo che è ora di tornare a guardare il film e mi metto tra le sue braccia e dopo aver finito anche la coca cola e senza esserci accorti che il film non era ancora finito ci addormentammo cosi in quel divano con resti di popcorn, i bicchieri di coca cola vuoti sul tavolo e noi due abbracciati in un atmosfera che chiunque avrebbe definito quella di una serata tra fidanzati, ma che in quel caso non era, purtroppo.





era una vita che ti stavo aspettando || Francesco PierozziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora